Ad un anno di distanza dalla pubblicazione dall’apprezzato “Malacarn”, concept album nel quale si intrecciavano storie di briganti e di vinti messi ai margini della storia, ritroviamo l’ensemble-laboratorio Uaragniaun con “Cantàn”, disco dal vivo che documenta per intero il concerto tenuto il 23 giugno 2011 al Parco Archeologico Ercole Vincitore di Tivoli (Rm). in occasione dell’inaugurazione del primo lotto restaurato dalla Co.Bar di Altamura. Il disco esce con Suoni della Murgia, etichetta di autoproduzione del gruppo, ma anche nome del festival, organizzato dagli stessi Uaragniaun, che negli anni ha visto il fiore fior del folk europeo scendere nella Puglia murgiana; una manifestazione che si spera possa ripartire quest’anno, dopo una pausa indotta dai soliti problemi di budget, con la medesima visibilità e soprattutto finanziamenti che favoriscono altre rinomate rassegne della regione che ha deciso di investire nella musica come lavoro. Si tratta di un album pregevole, nel fotografare mirabilmente il fascino dei live act del gruppo pugliese, mette in luce l’evoluzione della loro ricerca sonora, frutto di un percorso intenso compiuto partendo dalla riproposizione dei materiali tradizionali della cultura orale dell’Alta Murgia. Protagonista di ogni brano è il canto profondo e passionale di Maria Moramarco (voce, tamburello, chitarra), che si inserisce con autorevolezza nelle trame sonore costruite da Silvio Teot (drum set, tammorre, darbouka, flauto traverso, hulusi) e Luigi Bolognese (chitarre, bouzouki e mandoloncello), con l’intervento fondamentali degli storici collaboratori Filippo Giordano (violino) e Nico Berardi (charango, quena, flauti dritti, zampogna, chitarra), che contribuisco non poco a caratterizzare per raffinatezza ed eterogeneità timbrica gli arrangiamenti. L’ascolto è così un vero e proprio viaggio attraverso la tradizione popolare dell’Alta Murgia, che prende le mosse dalla trascinante “Sine Sine/Taresine”, tocca la serenata con “Te So Venute A Cantà”, e passando attraverso il canto benaugurale “Mateneite”, e i versi licenziosi di “Ze Monecarille”, ci conduce a piccole perle come “I Mo Me Ne Ibbe” in cui spicca il violino di Giordano, e il canto d’amore salentino “Quantu Me Pari Bedda”, nell’arrangiamento dei Kalàscima, che partecipano al disco con Carlo La Manna (basso), Riccardo Laganà (tammorre e voce) e Luca Buccarella (organetto e voce). Sul finale non manca un’incursione verso la tradizione del Gargano con una travolgente “Trinze Trinze”, interpretata in modo originalissimo dalla Moramarco, e una splendida resa della cosiddetta “Tarantella Del Gargano” . Completano il disco un ulteriore invito al ballo con “Tarantella Del ‘600”, l’altrettanto fascinosa “Cupa Cupa” e la struggente “Cumma Marie”, a cui a sorprese a segue la bonus track “Xe Destin”, tratta dal concerto del 27 maggio 2011 che ha visto protagonista Uaragniaun e Calicanto sul palco del Teatro Goldoni di Bagnoli, per un progetto speciale per i 150 anni dell’Unità d’Italia, in cui si sono incrociate e fuse la musica popolare veneta e quella pugliese, attraverso la ricerca dei due gruppi.
Salvatore Esposito e Ciro De Rosa
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