“Op Op Trotta Cavallino. Epopea Dello Swing Italiano” è un agile volume, curato da Tiziano Tarli, che racconta l’epopea di un genere frettolosamente catalogato come “canzone sincopata”. Le sue pagine raccolgono le storie di musicisti leggendari come Gorni Kramer o combo come il Trio Lescano, raccontate attraverso una visione di interni da neorealismo in bianco e nero. Si incontrano, poi, radio gracchianti e strani innesti di jazz americano, pieno di swing, il tutto unito a testi, che alludono ai tempi dei nostri nonni. La scrittura dei brani, che si possono scaricare legalmente ed ascoltare, ci rende edotti circa la capacità di operare in ambito moderno da parte dei nostri musicisti. La lettura è interessante ed offre molti spunti di riflessione, e questo anche perché l’autore del libro è un musicista, che scrive con cognizione di causa. Tra i momenti più interessanti c’è, senza dubbio, il capitolo che narra l’arrivo in quell’Italia dei telefoni bianchi, e del fascismo che censurava la batteria, importata dagli usi americani. E’ qui che scopriamo come i batteristi tenessero nascosto e celato il pedale della grancassa, che era il vero elemento di rivoluzione per fare swing. A me viene in mente il Dylan sublime degli ultimi tre o quattro dischi, quello col baffetto anni Venti, e credo che a sua Bobbità non dispiacerebbe questa compilation...
Antonio "Rigo" Righetti