Skaddia - M’Agghjë Scurdatë (Autoproduzione)

Gli Skaddìa sono un gruppo salentino di musica tradizionale, nato nel 2008 ad Ostuni, e composto da Mauro Semeraro (chitarra, chitarra battente, mandolino e voce), Roberto Chiga (tamburello, cajon, bendir), Rocco Nigro (fisarmonica) e Valentina Cariulo (violino), ai quali di recente si è aggiunta la talentuosa Rachele Andrioli alla voce. Forti di un rigoroso percorso di ricerca compiuto nell’area compresa tra San Vito dei Normanni, Carovigno, e Ceglie Messapica, fino a toccare la natia Ostuni, il gruppo nel corso degli anni ha messo insieme un repertorio di pizziche, stornelli, canti di lavoro e canti d’amore, appresi dalla viva voce degli anziani, incontrati tra putee e feste caserecce, e che successivamente hanno rielaborato, lasciando integre le strutture tradizionali, ma piuttosto valorizzandone ora l’aspetto melodico, ora quello ritmico. A quattro anni dalla loro formazione, lo scorso anno hanno dato alle stampe il loro disco di debutto “M’Agghjë Scurdatë”, che raccoglie dodici brani di ottima fattura, nei quali hanno cercato di condensare molto bene l’approccio musicale che è dietro la scelta non casuale del loro nome, che in griko vuol dire “fico secco”. Proprio come unico è il sapore dei fichi essiccati al sole del Salento, allo stesso modo il suono degli Skaddia è a suo modo unico, nel senso che si stacca completamente dalle omologazioni di sonorità e di repertorio, che rappresentano un po’ il limite di tanti gruppi di riproposta. Ad aprire il disco è la splendida title track, un canto d’amore utilizzato come serenate nella zona di Ostuni, e qui impreziosita dalla voce di Maria Mazzotta, che ritroviamo anche nella successiva “Pizzica Di San Marzano”. Si prosegue con quella perla che è Polca A Re Minore” appresa da Mauro Semeraro, e proveniente dal repertorio di musiche da ballo dette “a barbiere” e con “Pizzica Di Ostuni”, il cui arrangiamento si ispira alle versioni registrate sul campo di due suonatori ostunesi di organetto. Se “Serenata”, è uno splendido canto d’amore della Bassa Murgia, “Tarantella Neretina”, documentata da Diego Carpitella negli anni sessanta nella versione di Luigi Stifani e qui riletta in modo eccellente con la partecipazione di Anna Cinzia Villani alla voce, ci conduce a Nardo (Le). Altra perla del disco è “U Scozië (Teresina ‘ma Scì Alli Ballë)”m uno scottish particolarissimo in quanto è uno dei pochi con i versi cantati. Ben nota è poi “Pizzica A Marino”, scritta da Massimiliano Morabito, all’epoca membro del gruppo e già ascoltata nelle versioni dei Foré e Canzoniere Grecanico Salentino, mentre al repertorio di musiche da ballo appartiene “Quadriglia di Santu Vitu”. Completano il disco la travolgente “Pizzica di Santu Vitu” cantata da Maria Mazzotta, la splendida “Forë A Ddë Më” scritta ed interpretata da Tonino Zurlo e l’ironica “Lu Podëcë” in cui si racconta dell’incontro tra un contadino e una pulce. “M’Agghjë Scurdatë” ci consente così di scoprire un insieme di canti e musiche da ballo poco noti all’interno della tradizione musicale salentina, ma non per questo meno interessanti ed affascinanti.

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Salvatore Esposito
Nuova Vecchia