Fadisia è un disco ricco di suggestioni, di corrispondenze e rimandi, avvolgente, evocativo, ma, più di tutto, libero nello spirito, questo secondo lavoro dei Sineterra, esordio dell’etichetta napoletana Agualoca. Il nomadismo sonico è tutto inscritto nel nome della band prodotta da Davide Mastropaolo (produzione, piano, armonium, organo) che comprende Luisanna Serra (voce), Mario Musetta (chitarra classica ed elettrica), Charles Ferris (tromba), Ron Grieco (basso e contrabbasso), Stefano Costanzo (batteria). A puntualizzare i contorni contribuiscono ospiti come Antonio Fraioli (violino e tammorra) e Marzouk Mejri (zokran e ney). Artigianato elettroacustico, chiaroscurale, a tratti malinconico ed intimistico, guidato dalle chitarre cangianti di Musetta ma non privo di passaggi solenni, soprattutto quando la tromba del californiano-napoletano Ferris irrompe aprendo squarci nitidi. L’attenzione è sempre puntata sulla qualità visuale e narrativa della musica, tra allusioni folkloriche di matrice mediterranea, richiami alla visionarità canterburiana, atmosfere di tango, venature jazz, aperture verso i moduli della canzone, per non dire dell’incanto sigurrossiano, altro astro di riferimento, mentre il canto di Luisanna Serra – che firma otto dei dieci brani con Musetta e Ferris – può riportare la memoria alla pronuncia fascinosa e flessuosa, seppur eterea, di chanteuse del calibro di Dierdre Dubois o Elizabeth Fraser.
Ciro De Rosa
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