Mick Hucknall - American Soul (Warner)

Una voce che è una garanzia, anche nell’affrontare un disco di cover molto ambiziose. Il rosso ex cantante dei sinuosi e dollarosi Simply Red che io ho sempre e comunque ascoltato volentieri e visto anche live si presenta al secondo appuntamento con il fatidico disco solista sul quale son caduti fior fiore di frontman, Mick Jagger su tutti, qualcuno si ricorda dei suoi tentativi solistici? Mick dapprima ha reso omaggio a una delle voci più devastanti della storia con un disco dedicato al repertorio dell’enorme Bobby “Blue” Bland e ora si presenta con un disco che apre con Otis Redding e la sua “That’s How Strong My Love Is” e via via snocciola i pezzi amati dal bravissimo Mick. C’è spazio per rendere omaggio all’emozionante e purtroppo mancata da poco Etta James con l’evergreen “I’d Rather Go Blind” fino alla riedizione di “Lonely Avenue” di Ray Charles. Il disco è ben prodotto e la voce di Mick si staglia in tutto il suo splendore e carica. Non è una rivoluzione, non è il tentativo di dire qualcosa di nuovo e’ un buon disco caratterizzato da una bella fruibilità, che è un concetto che mi sta molto caro, di questi tempi è già una cosa straordinaria poter metter su un cd e riuscire ad ascoltarlo con piacere, troppo spesso masterizzazione bombastica e volontà di soddisfare presupposte necessità radiofoniche, ci tolgono anche quel piacere. In questo caso invece evidentemente stava a cuore di tutti creare qualcosa che fosse piacevole da ascoltare, se ci pensate effettivamente uno dei piaceri dei grandi dischi di questo genere chiamato soul è proprio quello derivato dalla pertinenza del suono, di cio’ che veniva espresso proprio in termini di scelta e dinamiche. Promosso!


Antonio "Rigo"Righetti
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