Punto di riferimento della scena musicale delle Alpi Occidentali, l’Associazione Grand-Mère è una fucina creativa in continuo movimento, e non è un caso che negli ultimi anni abbia dato i natali a progetti musicali di grande pregio come gli Abnoba, i Viouloun D’Amoun e più di recente Tradalp, a cui abbiamo dedicato ampio spazio qualche numero fa. Ad inserirsi in questa fortunata scia, arrivano anche gli Edaq, gruppo di base nella zona tra Torino e Cuneo, e formato da Francesco Busso (ghironda), Gabriele Ferrero (violino tradizionale occitano e francese), Flavio Giacchero (cornamusa, fiati) Enrico Negro (chitarra acustica e classica), e Stefano Risso (contrabbasso). Attivi sulla scena live già da qualche anno, il gruppo, il cui nome è un acronimo della vecchia denominazione Ensamble D’Autunno Quartet, ha di recente dato alle stampe il loro primo ed attesissimo album, “Dalla Parte Del Cervo”, che conferma tutto quanto di buono avevano fatto vedere sin dai loro primi passi. Il titolo come spiega Enrico Negro ha una storia un po’ lunga e travagliata: “Sulla copertina c'è una testa di cervo: per noi è diventato una sorta di totem, dietro il quale ciascuno di noi, del gruppo, vede un suo mondo immaginario, a libera interpretazione. Sicuramente, almeno per quanto mi riguarda “Dalla parte del cervo" è anche stare da una parte che non sia quella che prevarica con la forza o con la prepotenza le altre persone, la natura, insomma, un concetto che forse, di questi tempi, farebbe bene ad essere rispolverato da molti”. Autoprodotto ed inciso con grande maestria, il disco mette in fila dodici brani di ottima fattura che con la loro miscela di folk ed aperture all’elettronica, si inseriscono alla perfezione nel clima di fermento creativo che anima Grand-Mère. Se da un lato si apprezza l’ottima tecnica esecutiva degli strumentisti del gruppo, dall’altro non si può che restare felicemente sopresi per le particolari intuizioni che vedono le sonorità tradizionali mescolarsi armonicamente con la sperimentazione elettronica. Traccia dopo traccia, infatti, brillano innesti sempre più sorprendenti, nati in piena libertà adogmatica dal punto di vista musicale, ma piuttosto puntando solo ed esclusivamente sulla creatività e la modernità degli arrangiamenti. Se a prima vista la loro musica può dare l’impressione di una variazione moderna del bal-folk, andando più a fondo si scopre come la musica da ballo sia stata solo il punto di partenza per una ricerca sonora più complessa ed articolata. Non è un caso, infatti, che anche il loro repertorio non si limiti alle sole Alpi Occidentali ma si apra ad un sorprendente percorso di ricerca che parte dal Piemonte e spazia fino alla Bretagna per poi tornare in Italia ed in particolare nella pianura Padana. Tra alchimie sonore soprendenti, improvvisazioni e divagazioni dall’approccio jazz, brillano brani di grande intensità come l’inziale Bollito Crudo, nel cui sound ritroviamo venature di jazz e di musica klezmer, la lunga suite Hanter-Dro Du Trehic/Buxus Semper Virens, ma soprattutto la sinuosa Acqua Scorre e quel gioiello che è Bourrée A Trois Temps/Bourrée Girasole, che si caratterizza per un eccellente arrangiamento in crescendo con il violino a guidare la linea melodica. Sul finale arrivano poi momenti più poetici con la divagazione nella tradizione celtica con Morenic Hill, e la suite conclusiva Interplaygine/Interplay, che sugella un disco di pregevole fattura. Dalla Parte Del Cervo non è un semplice disco di debutto, in quanto tutti i musicisti che compongono il progetto Edaq, hanno esperienza e talento consolidato, è però un ottimo punto di partenza per quello che si prospetta essere un futuro ricco di soddisfazioni.
Salvatore Esposito
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