Ecco un musicista che mi è sempre piaciuto, dai tempi delle sue ottime incisioni degli anni 80, per la capacità di portare avanti il discorso soul iniziato dal grande Sam Cooke. Robert Cray è un grande stilista della chitarra elettrica Fender Stratocaster, non è poco, perchè il linguaggio del blues moderno è difficile, si tratta di un sentiero stretto e irto di ostacoli, la leziosità e il classicismo sempre dietro l’angolo.
Laddove Robert Cray rende credibile il suo fare blues è proprio nel territorio dell’autenticità. Recuperato il sodale/bassista Richard Cousin, il nostro si fa produrre da colui che ha lavorato spesso a fianco di elementi più rock ( The Black Crowes) o new guitar axe come Joe Bonamassa. Il suono del cd è scintillante e potente, con buona definizione sugli alti e bella immagine vocale, il materiale, a parte un brano, è tutto originale e con ottime orchestrazioni di archi e/o fiati, pennellate di hammond e leslie completano il quadro.
Chiaro, se cercate la sensazione nuova, quella che ti fa fermare a chiederti :
“ che cosa ho sentito?”, siete dalla parte sbagliata, dacchè una incisione come questa non è architettata per quello, ma se volete sentire bei testi, con significati vissuti e musica ben arrangiata e suonata, accomodatevi!
Only blues ma...perbacco che incisione!
Antonio "Rigo"Righetti