Sei una delle voci più importanti della soul music, in qualche modo omaggiata da tizi come The Rolling Stones (qualcuno ti avrà spiegato a suo tempo come mai cinque ragazzotti inglesi si dovevano chiamare come un brano di Muddy Waters...), hai scritto alcune canzoni indimenticabili, hai sessantotto anni qualche danno da età e avventure.
Le motivazioni per fare musica, per affrontare il dolore che si prova quando ci si mette a nudo, soprattutto con il soul come fai tu chissà dove le hai trovate... Evidentemente quel fighetto di Damon Albarn è stato convincente perchè eccoti a mettere su cd le tue parole e la tua ugola graffiante, stranamente simile a quella di un Sam Cooke arrugginito.
Il mondo creato dalla fotografia fornita dalla produzione è quel seppia dato dal contrasto tra una voce calda che si staglia contro batterie elettroniche e pianoforti minimali, pochi accordi e torbidume che basterebbe ad asfaltare una strada londinese.
Un disco che definire notturno e’ riduttivo, ci si sente su un bus della capitale inglese, mentre la sera riduce la metropoli ad un incubo pseudovittoriano di pozzanghere e deli pachistani ove tutti navigano come barche alla deriva e la vita scorre macchinosa.
No, non è un disco allegro il tuo Bobby ma d’altronde quanto si puo’ essere allegri di questi tempi?
Il Capitale ha distrutto la vita normale delle persone, allargando il divario tra pochi sempre più ricchissimi e tutto il resto che si dibatte nelle difficoltà quotidiane.
C’è speranza?
Io credo di sì Bobby, se la domanda è questa la risposta è sì, c’è speranza finchè artisti come te troveranno modo di far cantare la propria musica, la faranno risuonare sulle città e nelle campagne e finchè quel falsetto dolente troverà le corde dell’anima da far risuonare.
Finche’ un fighetto ti farà ritrovare la motivazione dobbiamo persino ringraziarlo!
Dietro a questo disco c’è la storia dell’anima di un uomo, con i suoi fallimenti e i successi l’allegria e la paura.
Grande disco, cinematico e poetico.
Antonio "Rigo"Righetti