‘u Papadia – Peronospera (Altipiani Records)

Noto per le sue collaborazioni con Teresa De Sio, Lucilla Galeazzi, Ambrogio Sparagna, Nando Citarella, e Uccio Aloisi, nonché per essere fondatore del gruppo elettro-world Ammaraciccappa, Umberto Papadia in arte ‘u Papadia è un percussionista e cantautore salentino, che propone una personale versione di quel folk urbano che in Bruno Petrachi aveva il suo caposcuola, a cui si mescolano influenze che spaziano dal combat-rock alla tradizione popolare fino a toccare la trance music. Il disco Peronospera, uscito nel 2009 e portato in tour con grande successo anche quest’anno è un lavoro denso di energia, che mescola antico e moderno, eclettismo e tradizione in una miscela esplosiva su cui si innestano testi profondi e mai banali. Ascoltare questo disco certamente non restituisce la carica dei suoi concerti, che ha fatto di lui uno degli artisti salentini più applauditi degli ultimi anni, tuttavia basta ascoltare brani come la trascinante Ca me tira ‘nfunnu o la mantrica title track per comprendere come il suo songwriting rappresenti qualcosa di davvero molto originale nella scena musicale del Tacco d’Italia. Il suo folk-rock rappresenta una ventata di aria nuova e questo anche per la sua capacità di mescolare ritmi e sonorità come nel caso della divagazione tex-mex di Eisha o del rap Vunci La Rota dove fanno capolino anche sonorità balkan. A tenere insieme i brani del disco ci sono i temi dell’immigrazione come quello dell’insofferenza verso la realtà dura di ogni giorno, ma ascoltandoli si percepisce chiaramente come dentro ogni parola ed ogni nota ci sia la sua vita, la sua esperienza, le sue riflessioni. Il suo approccio da artigiano della canzoni gli consente di esprimersi liberamente come nel caso delle divagazioni posse con De la capu nfatisce lu pisce e Cuccuvascia in cui si mescolano suoni elettronici e divagazioni world. A spiccare in modo particolare sono però Fiuru De Chiazza dove viene cantata la storia di una prostituta costretta a vendersi, la sinuosa milonga di Dimme L’Ura e l’etno-rap di Kaiba Cingali in cui ’u Papadia racconta degli emigranti salentini che andavano a lavorare in Germania. Peronospera è un disco senza dubbio coinvolgente e divertente, ma che ascoltandolo sino in fondo rivela un sostrato riflessivo molto profondo, che dimostrano con quale grande partecipazione ‘u Papadia approcci il songwriting.



Salvatore Esposito
Nuova Vecchia