Nati da un’idea della viennese viennese Tanja Frinta durante il suo soggiorno in Svezia, i Lonely Drifter Karen sono una interessante band che mescola pop-dream e folk, composta da alcuni ottimi musicisti con alle spalle esperienze musicali diversificate tra cui l’italiano Giorgio Menossi (batterista), e lo spagnolo Marc Meliá Sobrevias (tastiere). Dopo il loro disco di debutto datato 2008 e l’apprezzato seguito, Fall Of Spring, concepito quasi interamente in Belgio, questa band apolide di recente ha dato alle stampe Poles, distribuito in Italia da Materiali Sonori, e che raccoglie tredici brani nuovi di zecca. Rispetto al passato le atmosfere campestri hanno lasciato spazio a suoni che rimandano alle notti stellate, alla contemplazione dell’universo, il tutto con l’aggiunta di un solido groove che arricchisce il loro sound ma mantiene intatto le sognanti istanze della loro cifra stilistica. Tra divagazioni folk, pop e basi elettroniche si attraversano brani dalle ritmiche quasi tribali come Eyes Of Wolf, soffusi spaccati sonori come la splendida Dizzy Days o ancora ammiccamenti alla dance anni ottante con Comet. Strizzando l’occhio ora a Bjork ora ai Mercury Rev, i Lonely Drifter Karen ci regalano spaccati sonori di grande intensità come nel caso di Rain In Beijing nella quale fanno capolino sonorità orientali o la struggente Velvet Rope, che si lascia apprezzare per la sua struttura melodica. Nel complesso Poles è un disco di ottima fattura che ci segnala un gruppo dotato di buon talento e capace di regalarci qualche bella intuizione melodica sospesa tra sogno e realtà.
Salvatore Esposito
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