CONSIGLIATO BLOGFOOLK!!
I Concerto a Fiato nacquero verso la fine dell’Ottocento ed erano qualcosa di molto diverso rispetto a quello che è il moderno immaginario di orchestra da ballo. Spesso si trattava di musicisti improvvisati, di veri e propri pionieri, che si esibivano nelle aie, durante le feste popolari o le sagre o ancora in occasioni speciali quali la vendemmia o la mietitura. La gente aveva solo voglia di ballare e di divertirsi, per dimenticare almeno per un po’ la fatica del lavoro, e loro non si tiravano mai indietro e via uno dietro l’altro un valzer, una mazurca, una polca, il tutto tra clarinetti e trombe che inanellavano sequenze indiavolate di note. La particolarità di questi gruppi era l’utilizzo di soli strumenti a fiato e la mancanza delle percussioni, non essendo la musica da ballo ancora contaminata dai ritmi spagnoli e sudamericani, e spesso l’unica base ritmica era il solo contrabbasso. Nel loro repertorio non mancava mai uno dei più celebri valzer di Luigi Boccaccio, L’Usignolo ed ispirandosi a questo brano e a questa particolare tradizione dimenticata della musica romagnola, è nato L’Usignolo – Concerto a Fiato, un gruppo di giovani e talentuosi musicisti fondato da Francesco Gualerzi (quartino, sax) e Mirco Ghirardini (quartino, clarinetto) e completato da Fabio Codeluppi (tromba), Valentino Spaggiari (bombardino), Marco Catelli (genis), Dimer Maccaferri (corno), Gianluigi Paganelli (Tuba), il quale oltre a riproporre i brani più famosi ed ancora molto amati di questo repertorio, da qualche tempo è impegnato in un intenso percorso di ricerca sulle tracce di questi antichi gruppi di musicisti. Non mancano brani originali composti da Gualerzi che grazie alla sua grande sensibilità artistica è riuscito non solo a recuperare lo stile esecutivo originario ma anche a ricreare quell’atmosfera rurale densa di fascino che li caratterizzava. Dopo il grande successo riscosso da Di Buon Mattino nel 2007, L’Usignolo torna con un nuovo disco, Sciopero Dei Musicisti, pubblicato da Tacadancer e nel quale sono raccolti quindici brani di grande intensità nei quali ripercorrono le tracce del Concerto a Fiato di Barco. Durante l’ascolto si viene letteralmente pervasi dalla bellezza e dall’eleganza di questi brani, tra i quali spiccano Focosa, Brunello, Rocco e soprattutto la splendida Ballando con Marianna, nella quale brilla l’ottimo interplay tra i vari strumenti a fiato. Quella de L’Usignolo è un’altra scelta vincente di Tacadancer che sta sviluppando man mano un percorso di alto profilo musicologico, volto a gettare nuova luce sulle musiche da ballo dell’Emilia Romagna, una tradizione troppo spesso svilita dalle stanche ed immobili orchestre da balera che popolano i canali satellitari, ma che invece nasconde una grande profondità ed importanza al pari dei balli irlandesi o di quelli salentini.
I Concerto a Fiato nacquero verso la fine dell’Ottocento ed erano qualcosa di molto diverso rispetto a quello che è il moderno immaginario di orchestra da ballo. Spesso si trattava di musicisti improvvisati, di veri e propri pionieri, che si esibivano nelle aie, durante le feste popolari o le sagre o ancora in occasioni speciali quali la vendemmia o la mietitura. La gente aveva solo voglia di ballare e di divertirsi, per dimenticare almeno per un po’ la fatica del lavoro, e loro non si tiravano mai indietro e via uno dietro l’altro un valzer, una mazurca, una polca, il tutto tra clarinetti e trombe che inanellavano sequenze indiavolate di note. La particolarità di questi gruppi era l’utilizzo di soli strumenti a fiato e la mancanza delle percussioni, non essendo la musica da ballo ancora contaminata dai ritmi spagnoli e sudamericani, e spesso l’unica base ritmica era il solo contrabbasso. Nel loro repertorio non mancava mai uno dei più celebri valzer di Luigi Boccaccio, L’Usignolo ed ispirandosi a questo brano e a questa particolare tradizione dimenticata della musica romagnola, è nato L’Usignolo – Concerto a Fiato, un gruppo di giovani e talentuosi musicisti fondato da Francesco Gualerzi (quartino, sax) e Mirco Ghirardini (quartino, clarinetto) e completato da Fabio Codeluppi (tromba), Valentino Spaggiari (bombardino), Marco Catelli (genis), Dimer Maccaferri (corno), Gianluigi Paganelli (Tuba), il quale oltre a riproporre i brani più famosi ed ancora molto amati di questo repertorio, da qualche tempo è impegnato in un intenso percorso di ricerca sulle tracce di questi antichi gruppi di musicisti. Non mancano brani originali composti da Gualerzi che grazie alla sua grande sensibilità artistica è riuscito non solo a recuperare lo stile esecutivo originario ma anche a ricreare quell’atmosfera rurale densa di fascino che li caratterizzava. Dopo il grande successo riscosso da Di Buon Mattino nel 2007, L’Usignolo torna con un nuovo disco, Sciopero Dei Musicisti, pubblicato da Tacadancer e nel quale sono raccolti quindici brani di grande intensità nei quali ripercorrono le tracce del Concerto a Fiato di Barco. Durante l’ascolto si viene letteralmente pervasi dalla bellezza e dall’eleganza di questi brani, tra i quali spiccano Focosa, Brunello, Rocco e soprattutto la splendida Ballando con Marianna, nella quale brilla l’ottimo interplay tra i vari strumenti a fiato. Quella de L’Usignolo è un’altra scelta vincente di Tacadancer che sta sviluppando man mano un percorso di alto profilo musicologico, volto a gettare nuova luce sulle musiche da ballo dell’Emilia Romagna, una tradizione troppo spesso svilita dalle stanche ed immobili orchestre da balera che popolano i canali satellitari, ma che invece nasconde una grande profondità ed importanza al pari dei balli irlandesi o di quelli salentini.
Tags:
Emilia-Romagna