Alabastro Euforico, è il secondo disco della trilogia dell’Alabastro che segue l’ottimo Losna di Quartiere Tamburi e come il precedente anche questo nasce sotto la stella di Materiali Sonori, etichetta illuminata da sempre attenta alla musica sperimentale come alla scena world, e non è un caso che protagonista ne sia uno degli artisti di punta del suo rooster ovvero Arlo Bigazzi, bassista, compositore e produttore attivo sin dagli anni settanta, che ha chiamato a raccolta alcuni dei suoi musicisti e collaboratori di lunga data per dare corpo ed anima ad un progetto ambizioso con un obiettivo dichiarato ovvero “indagare le musiche del mondo, con l’intento di superare la rigidità della musica colta e i limiti del rock, passando attraverso quel senso d’immediatezza tipica della musica popolare. Non senza una certa dose di ironia e di divertimento, per chi suona e per chi ascolta”. Il risultato è un disco che mescola generi e stili diversi, sospeso tra world music, folk, jazz e musica sperimentale, nel quale Bigazzi vestendo i panni del perfetto maestro delle cerimonie coordina in modo impeccabile diversi eccellenti musicisti, curando gli arrangiamenti e scandendo le ritmiche con il suo impeccabile basso. A guidare la linea melodica è il Quartetto Euphoria, quartetto d’archi classico tutto al femminile (violoncello, viola e due violini), che dialoga coni fiati di Vittorio Catalano, spinto dalla batteria di Marzio Del Testa e le percussioni dell’ensemble Quartiere Tamburi. Ad impreziosire ancor di più il sound troviamo altri musicisti di grande livello come Antonio “superpippo” alle chitarre, Mino Cavallo al cuatro e Raffaele Pinelli all’organetto, senza contare che non mancano anche strumenti insoliti come ocarine, balalaike, ciaramelle, e duduk. Sebbene questo potrebbe far pensare ad una insolita accozzaglia di suoni, sin dalle prime note di Mio cugino Yacuba, che apre il disco, si viene avvolti letteralmente da un flusso sonoro di grande suggestione che ci conduce attraverso sentieri i suoni immaginifici di Music for a found Harmonium, gli spaccati intimisti di Mercy Theme fino a toccare dapprima la splendida Zia Amparo e poi la cinematografica Struggle For Pleasure. Oltre alle composizioni originali di Bigazzi e degli altri musicisti coinvolti nel progetto, ritroviamo piccole perle come la versione strumentale di Professione: Terza Vittima di Alessandro Benvenuti, frammenti della Penguin Café Orchestra, echi del punk di Dirty Tree e Durutti Column, ma anche rivisitazioni di brani tradizionali come la musica per banda Tres Clarinettes tipica della Colombia e il klezmer di Hanigun Hasameach. Alabastro Euforico è un progetto musicale che sfugge ad ogni classificazione o stereotipo, ma che incuriosisce e sorprende l’ascoltatore, colpendolo non con suoni preconfezionati e omologati ma piuttosto con la semplicità e la genuinità dell’improvvisazione, nella quale ogni nota ed ogni melodia nasconde un sentimento profondo.
Salvatore Esposito
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