L’Orchestra Cocò nasce quasi per caso con l’incontro tra Augusto Creni (chitarra), Lucio Villani (contrabbasso e voce) e Maturo Marco (chitarra) che, da spettatori, si ritrovano al Festival Internazionale Django Reinhardt di Samois, da quella sera nacque l’idea di suonare insieme partendo proprio dalla comune passione per la musica manuche. Per niente causale è stata poi la scelta del nome Orchestra Cocò, come omaggio a Mimì e Cocò, personaggi del passato rimasti nei modi di dire attuali, ma anche alle grandi orchestre del passato di Angelini e Barzizza. Dopo aver rodato il trio dal vivo in numerosi concerti nelle diverse regioni italiane, ha preso corpo un vasto repertorio che spazia attraverso vari generi musicali partendo dall’amato Django Reinhardt per arrivare, attraverso la canzone italiana degli anni quaranta fino a toccare Vangelis e Johnny Cash, il tutto caratterizzato da un sound molto originale ed accattivante. A coronamento del lungo periodo di rodaggio è arrivato Passepartout, opera prima del trio, che raccoglie sedici brani tra classici della tradizione melodica italiana, dello swing e della canzone internazionale, riarrangiati per voce, due chitarre e contrabbasso. Durante l’ascolto passato, presente e futuro si confondono e si rincorrono spaziando da ironiche riletture di classici della canzone italiana come La Macchina ce l'hai, Che si fa con le Fanciulle a spaccati di grande intensità come nel caso della struggente Nebbia o della sentita Tu che mi fai piangere. Non manca qualche piccola sorpesa come la traduzione italiana di un brano di Brassens La Pecora di Panurge, o la bella rilettura di Martha di Tom Waits, fino a toccare la dolce ninna nanna Petite Homme C'est l'Heure de Faire Dodo, che conclude il disco. Così tra avvolgenti melodie jazz, sonorità antiche e colori manuche, Passepartout è dunque un lasciapassare per un pugno di canzoni ben suonate ed arrangiate in modo originale che ci schiude le porte per un viaggio senza tempo dove Norma Bruni, Natalino Otto, Paolo Conte e Tom Waits si incontrano in una sala da ballo a tarda notte, per cantare le loro canzoni accompagnati da un’orchestra di musicisti gypsy. Un disco da non perdere, insomma, e che promette non solo un po’ di divertimento ma anche tanta bella musica.
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Suoni Jazz