Nata a Montevideo (Uruguay), Beatriz Aguiar è una delle cantanti di musica latina più note in Europa e questo per le sue importanti collaborazioni che hanno caratterizzato la sua carriera come quella con Adalberto Santiago, Laura Fygi e Isaac Delgado, ma anche per il suo apprezzato disco, Mi Cancion del 2006, pubblicato dall’etichetta olandese Connecting Culture. Il suo nuovo album Nomade, raccoglie quattordici brani che evidenziano le varie influenze musicali che caratterizzano il suo stile e che spaziano dall’America Latina al Sud Italia fino a toccare la Sicilia e la Sardegna. Ad accompagnarla troviamo un eccellente gruppo di musicisti composto da Leonardo Amuedo (chitarra), Randal Corsen (piano), Ramon Valle (piano), Juan Pablo Nahar (bajo), Enriqui Firpi (batteria), Saartje van Kamp (violoncello), Juan Pablo Dobal (piano), Reno Steba (bajo), Jaime Rodriguez (percussioni), Jose Lopretti (piano e bajo), nonché l’italiano Filippo Gambetta all’organetto, i quali si avvicendano di brano in brano avvolgendo splendidamente la voce della Aguiar. Così tra brani autografi e liriche musicate di poeti come il sardo Antonio Mura Ena o di Luigi Marielli (Tazenda), si compie un cammino ricco di grande fascino che ci conduce attraverso le coste del Mediterraneo per poi toccare prima l’Europa dell’Est con i rimandi alla musica dei gitani e poi il Medio Oriente con le musiche dell’africa e quelli delle degli emigranti. Durante l’ascolto si viene letteralmente catturati dal timbro melodioso della voce della Aguiar, capace di spaziare con agilità dalla ruralità della musica popolare all’eleganza del jazz, svelandoci tutto il suo immenso bagaglio musicale. E’ così che brillano composizioni autografe come La Otra Orilla, Manzanilla e Dame, ma anche splendidi testi poetici come Astrolicamus di Luigi Marielli, o la magnifica rilettura in spagnolo de Il Tragico Naufragio della Nave Sirio, con l’organetto diatonico di Gambetta a dialogare con il piano di Ramon Valle. L’approccio colto e raffinato di Beatriz Aguiar rispetto alla world music e alla tradizione popolare rappresenta una ventata nuova nel panorama della musica del Mediterraneo e più in generale di quella di lingua spagnola, e questo sia per la qualità delle sue composizioni ma soprattutto per la bellezza e la versatilità della sua voce.
Salvatore Esposito
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Sud America e Caraibi