I Cheap Wine non hanno bisogno di presentazioni, per loro parlano dieci anni di rock, i loro splendidi dischi, i concerti, la passione ma soprattutto il coraggio e la caparbietà di andare avanti restando orgogliosamente indipendenti, e non perdendo mai la capacità di saper emozionare i loro ascoltatori. La loro carriera è stato un crescendo, vissuto maturando di disco in disco, fino all’ultimo album in studio Spirits, un disco come se ne fanno pochi in Italia soprattutto se si decide di scrivere brani in inglese. A celebrare il decennale della loro carriera è arrivato finalmente un disco dal vivo, Stay Alive!, un doppio disco, pensato come fosse un doppio lp in vinile diviso in quattro facciate ben distinte. Un disco live mancava nella loro discografia non fosse altro che per testimoniare la qualità e la bellezza dei loro live act, ma soprattutto mancava un disco che in qualche modo sintetizzasse le anime di questo gruppo. Non ci sembra una scelta casuale che il primo disco sia incentrato maggiormente sui brani dalle atmosfere acustiche, nei quali si ha modo di apprezzare i fratelli Diamantini al vertice della loro ispriazione con Marco ormai front man navigato e Michele impeccabile e versatile chitarrista. Nel corso dell’ascolto dei due dischi si ha la sensazione di assistere ad una crescita progressiva del suono che con lo scorrere dei brani si fa sempre più elettrico e ricco dal punto di vista strumentale, fino ad arrivare al travolgente uno-due delle cavalcate chitarristiche Snakes e Loom And Vanish. Nel mezzo ci sono incursioni nel blues con Leave Me A Drain, nel rock con la title track dello splendido Move Along, ma soprattutto non mancano alcune perle come Among The Stones dal disco di debutto e la travolgente Reckless tratta Crime Stories. Il vertice del disco lo si raggiunge prima con il rock-country di A Pig On A Led e poi con Nothing Left To Say, uno dei pezzi più riusciti di tutta la loro produzione. Se mai ci fosse stato bisogno di una conferma, Stay Alive!, è la piena dimostrazione di come i Cheap Wine siano ormai una band matura e senza dubbio in grado di poter misurarsi senza affanni anche su circuiti internazionali e questo soprattutto per la coesione che si è creata nella band. I fratelli Diamantini dimostrano di saper custodire l’anima del gruppo, ma non da meno sono anche Alessio Raffelli al piano, e l’impeccabile sezione ritmica composta da Alan Giannini ed Alessandro Grazioli. Dopo il lungo excursus in tutta la discografia del quintetto marchigiano, ovviamente non potevano mancare due cover d’eccezione, che omaggiano i due numi tutelari del gruppo ovvero Bruce Springsteen (Youngstown) e Neil Young (Rockin' In The Free World), manca Bob Dylan ma poco importa, dato che i Cheap Wine si erano già sdebitati in passato. Stay Alive! è dunque un punto importante d’arrivo per i Fratelli Diamantini e soci, ma siamo certi, che questi ragazzi hanno ancora tanto da regalarci in termini di emozioni e grandi canzoni.
Salvatore Esposito
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