Ambrogio Sparagna è un artista coraggioso e un musicologo di raro rigore. E’ infatti figlio di quel folk revival tutto italiano nato alla fine degl’anni sessanta, e al suo amore per la musica popolare ha sempre unito uno studio attento delle fonti, nonché un particolare gusto reinterpretativo. Queste caratteristiche hanno fatto di lui, uno dei più completi maestri concertatori del Concertone Finale De La Notte Della Taranta, che si tiene ogni anno a Melpignano (Le). Tralasciando ciò che è sotto gli occhi di tutti, ovvero il successo delle tre singole serate del 2004, del 2005 e del 2006 da lui dirette, a lui va dato il merito di avere definitamene allargato gli orizzonti del Festival Talentino, fondando l’Orchestra Popolare La Notte Della Taranta e facendola esibire non solo in Italia ma anche all’estero. E’ nato così un laboratorio permanente dove tutti i componenti dell’Orchestra, hanno nel corso degl’anni, acquisito una straordinaria amalgama sonora. Il disco relativo al Concertone del 2006, è stato di recente pubblicato da Il Parco Della Musica Records, e evidenzia benissimo questo dato, nonché una ricerca più particolareggiata sul repertorio, non più composto dai classici della pizzica salentina ma allargato anche alla produzione minore e ai canti provenienti dalla tradizione orale. A dispetto delle critiche a lui rivolte, nell’edizione 2006 una parte importante in fase di riarrangiamento dei brani è stata fatta da artisti salentini come Marco Della Gatta, Alessandro Monteduro e Antoniò Castringnanò, e confrontando questo disco con quello del 2005, si apprezza in pieno questo ulteriore salto di qualità. L’edizione del 2006 è stata caratterizzata da numerosi filoni tematici: i canti di lavoro come, Fimmene Fimmene, ma soprattutto la strepitosa versione de La Tabaccara cantata da Enza Pagliara (riascoltate il suo disco come solista Donna De Coppe); i canti d’amore come Suspiri de Core cantata da Antonio Castrignanò, La Funtanella in cui duettano Lucio Dalla, Alessandra Caiulo e Marco Alemanno e gli Strambotti cantati da Peppe Servillo (estratti da Il Saggio di Canti Popolari di Giuliano del 1871 ad opera di Gioacchino e Tarquinio Fuortes); i canti in grico come l’iniziale Echi pimmèna, Aremu rindineddha (cantata da Carmen Consoli) e Agapison; i canti di lotta con la riproposizione de La Questione Meridionale cantata da Lucilla Galeazzi ed Emmanuele Licci. Non mancano tuttavia brani delle pizzichi da ballo e qualche strana sorpresa come Disperato Erotico Stomp di Lucio Dalla, arrangiata come un brano di pizzica per l’occasione. Questa testimonianza del Concertone del 2006 cristallizza in modo eccellente tutto il lavoro svolto da Sparagna, un lavoro che supera anche le critiche, realizzando in via definitiva un linguaggio musicale che mescola tutta la musica del Meridione d’Italia. Cercare sul palco di Melpignano il rispetto rigoroso della tradizione, sarebbe un controsenso. Quel palco ormai è un laboratorio per la nuova era della musica popolare.
Salvatore Esposito
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