Premio Loano per la Musica Tradizionale Italiana: la parola al direttore artistico, Jacopo Tomatis

Da quattordici anni il Premio Loano consegna riconoscimenti ai maggiori interpreti del movimento folk e tradizionale italiano. Una manifestazione snodata in più fasi, che occupano un intero anno: una prima selezione dei dischi da parte del comitato organizzatore, La Compagnia dei Curiosi e la direzione artistica del Premio, cui segue la votazione da parte di una platea di oltre sessanta giornalisti e musicologi. Infine, il festival stesso che, nell’accogliente cittadina del ponente ligure, presenta una settimana di concerti e manifestazioni collaterali, diventando, di fatto, centro pensante del folk italiano. Parliamo di una rassegna che, nel corso degli anni, ha portato sul palco le forme più diverse di rivisitazione della musica di tradizione orale, ha accolto danzatori, solisti sopraffini, accademici ed editori, personaggi storici del folk revival e artisti di grido, si è posta come laboratorio di riflessione organica sulle musiche di tradizione, ha proposto produzioni uniche che hanno esplorato i tanti rivoli delle musiche popolari, sempre con l’idea che la tradizione è un processo, è dinamica mai fissa e immutabile.  Dopo aver tenuto le redini della direzione artistica per tredici anni accanto alla Compagnia dei Curiosi, John Vignola – nota voce di Radio Rai – ha passato le consegne a Jacopo Tomatis, musicologo, musicista con il gruppo La Stanza di Greta (Targa Tenco 2017 per il disco d’esordio), giornalista, già in forza a “World Music Magazine”, dal 2008, poi, redattore de “Il Giornale della Musica”. Tomatis insegna “Popular Music” al DAMS di Torino. Anche quest’anno, dal 23 al 27 luglio, Loano documenterà lo stato dell’arte folk con un festival di alto livello di qualità e di confronto. Abbiamo chiesto allo stesso Tomatis di presentarci le novità del programma del Premio Loano per la Musica Tradizionale, edizione numero quattordici, di cui “Blogfoolk”, come già avviene da molti anni, è media partner.

Foto di Renzo Chiesa
La XIV edizione del Premio Loano porta il nome di un nuovo direttore artistico: in continuità con quanto di bello è stato fatto in passato, ma anche portatore di novità…
Il Premio Loano vive da ormai quattordici anni grazie alla Compagnia dei Curiosi, che – con il sostegno del Comune – fa un enorme lavoro di organizzazione, una forma di volontariato culturale importante, fondamentale, necessaria. La direzione artistica è sempre stata in carico a John Vignola, che è stato tra i fondatori del Festival e ha contributo in modo sostanziale al suo sviluppo, e che da quest’anno per motivi professionali non poteva più occuparsene. Ogni cambio di direzione artistica dovrebbe portare un rinnovamento, credo: Loano difende un’idea di tradizione in movimento, non può appiattirsi sulle proprie “tradizioni”! Il 2018, giocoforza, sarà un anno di transizione, ma già abbiamo introdotto alcune novità. La più importante è la nascita del Premio Loano Giovani (vinto dai bolognesi Lame da barba) e della serata dedicata alle nuove leve del folk. Confidiamo che possa servire a smuovere la produzione dei musicisti ventenni e trentenni: ci sono, a volte è difficile incontrarle in un mercato piccolo come quello della musica popolare, e altrettanto difficile è che siano valorizzate. Noi vorremmo farlo.

Il Premio si basa sulle votazioni di una giuria di circa sessanta addetti ai lavori, giornalisti e musicologi, che hanno votato i dischi usciti nell’anno 2017. Un commento ai risultati?
Come direttore artistico, mai mi sognerei di commentare positivamente o negativamente l’operato della giuria, che lavora in completa indipendenza da ogni condizionamento. Come ascoltatore e appassionato, devo dire che sono contento: il disco di Elena Ledda ha vinto con pochissimi voti di scarto sul secondo e sul terzo classificato, segno di grande vivacità delle produzioni discografiche, ma anche del sostanziale accordo della giuria. E – peraltro – avevamo già chiuso i concerti dei primi tre classificati (oltre a Elena Ledda, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro e il Canzoniere Grecanico Salentino) molto prima di ricevere i voti… A conferma di una unità di intenti tra la giuria, la direzione artistica e l’organizzazione che non è affatto scontata: 
direi che condividiamo la stessa idea di che cosa debba essere la "musica popolare italiana" oggi, il che ci rincuora molto anche per il futuro.

Ci sono anche i premi alla Realtà Culturale e alla carriera. Come sono attribuiti?
Il Premio alla Carriera e il Premio alla Realtà Culturale sono assegnati dal comitato artistico e dall’organizzazione, che raccolgono suggerimenti e stimoli dalla giuria. Quest’anno sono stati attribuiti a Gastone Pietrucci e La Macina, nel cinquantesimo anno di attività, e ai Trouveur Valdotèn. Saranno consegnati, naturalmente, nei giorni del Premio.

C’è un tema di fondo del festival di quest’anno? 
Sì, in onore al cambio alla direzione e alla nascita del Premio Giovani, il titolo di Loano 2018 è “riGenerazioni”. L’idea è quella di osservare da vicino e celebrare i passaggi generazionali, in quanto motore attraverso cui funziona la “tradizione”: che non è qualcosa di statico, ma una trasmissione di saperi che passa dai padri e dalle madri ai figli e alle figlie… Apriremo lunedì 23 con i Trouveur Valdotèn, come detto anche Premio alla Realtà Culturale 2018, gruppo storico del folk revival della Valle d’Aosta in cui i fondatori – Alessandro Boniface e Liliana Bertolo – suonano insieme ai loro due figli, Rémy e Vincent, a loro volta musicisti tra folk, canzone d’autore e sperimentazioni varie. E, prima della serata conclusiva affidata ai giovani, giovedì 26 avremo il Canzoniere Grecanico Salentino: in questo caso il passaggio generazionale ha consegnato il gruppo nelle mani dei figli, che lo hanno portato sui più grandi palchi della world music in tutto il mondo. Come ospite speciale ci sarà Roberto Licci, uno dei membri della formazione originale: sarà protagonista dell’incontro pomeridiano, ma chissà che non raggiunga il figlio sul palco la sera…

Come è articolato il programma concertistico di questa settimana loanese?
Ogni giorno da lunedì 23 a giovedì 26 si comincia alle 18 sul Lungomare con un incontro o uno showcase acustico: avremo i Trouveur Valdotèn (il 23), Gastone Pietrucci e La Macina (24), Elena Ledda e il Premio Parodi (25) e appunto il Canzoniere Grecanico Salentino con Roberto Licci (26). I concerti saranno tra il Lungomare (Trouveur Valdotèn il 23), il Chiostro di Sant’Agostino, che è uno spazio bellissimo e perfetto per le serate più “d’ascolto” (e che infatti ospiterà i concerti di Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro il 24 e quello di Elena Ledda il 25, anticipati da un apericena etnico) e l’Arena Estiva Giardino del principe, dove si esibirà il Canzoniere Grecanico Salentino il 26. Per la chiusura con i giovani, venerdì 27, si tornerà sul Lungomare.

Perché venire a Loano dal 23 al 27 luglio?  
Io credo che sia un buon modo di unire una vacanza al mare con una vacanza culturale: i concerti e gli appuntamenti sono messi in modo da “rispettare” la vita dei bagnanti, intorno a cui ovviamente gravita l’estate loanese. Per di più, Loano è una delle cittadine più carine e vivaci della riviera di Ponente, con un bel centro storico e un bel budello pieno di negozi, ci sono locali e cose da fare… Perché no?

Il Premio rappresenta il massimo riconoscimento al movimento folk/trad italiano, si tratta di una manifestazione culturale di alto profilo che però deve fare i conti con budget non elevati. Altrove – penso al Regno Unito – la BBC, canale pubblico patrocina gli award per i migliori artisti folk. Da noi potrebbe succedere?
Potrebbe e dovrebbe. Ma senza citare i problemi noti (i budget scarsi, i tagli eccetera) io credo che Loano, proprio per il prestigio che ha acquisito, debba farsi promotore di una crescita di sistema della scena della musica popolare italiana. Sul modello di quanto, ad esempio, stanno facendo le associazioni di categoria legate al jazz. Non si può pensare, oggi, che il problema dei budget venga risolto solo dagli enti locali, che devono gestire mille altri eventi e che pure hanno problemi di cassa… L’importante è cominciare a lavorare insieme, con altri soggetti che condividono obiettivi e visioni del mondo, più di quanto non si sia fatto in passato: è qualcosa che cercheremo di fare negli anni prossimi. Già quest’anno, ad esempio, ospiteremo il Premio Parodi di Cagliari.

La redazione di “Blogfoolk”

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