Attraverso Festival, Provincie di Alessandria, Asti e Cuneo dal 24 agosto al 9 settembre. Intervista con Simona Ressico

Attraverso Festival è una delle rassegne estive più particolari nate negli ultimi anni. Non è un festival di musica, o di teatro, o di cinema. E’ tutto questo, ed altro ancora. E’ un festival itinerante, un luogo di incontri, concerti e percorsi, quasi un viaggio alla riscoperta del Piemonte Meridionale, tra le terre inserite nella Unesco World Heritage List. Un viaggio nelle terre di mezzo delle Langhe, Roero e Monferrato, dove le protagoniste sono le ricchezze paesaggistiche e la cultura storica e sociale dei territori che ospitano la rassegna, e dove ogni appuntamento è stato pensato in armonia con il contesto che lo ospita. La rassegna, il cui sottotitolo è “Uomini e storie delle terre di mezzo”, inizia il 27 luglio e prosegue fino al 9 settembre, con un cast di ospiti che va da Joan Baez a Marco Paolini, Paolo Crepet, Neri Marcoré, Giovanni Lindo Ferretti, Giuseppe Cederna, Willie Peyote, Giovanni Nuti, Alessandro Barbero e tanti altri. Presentiamo questa nuova edizione con una delle due direttrici artistiche del festival (insieme a Paola Farinetti), Simona Ressico.    

Raccontaci cosa è Attraverso festival e come è nato?
Questo festival è in qualche modo una passeggiata, una passeggiata lunga 120 chilometri, questa è l’ampiezza del territorio che riusciamo a coprire, e si svolge nella sua parte principale nel periodo della vendemmia, cioè a cavallo tra la fine di agosto e i primi dieci giorni di settembre, e il cui intento è di coniugare il patrimonio architettonico e paesaggistico, ricco, vario e ancora non molto conosciuto, della parte bassa del Piemonte, con la musica, l’arte e l’enogastronomia. 
Copre quattro aree, che sono Langhe, Roero, Monferrato e appennino piemontese. In ogni luogo andiamo a inserire degli eventi culturali pensati appositamente per quel posto, e sono poi corredati da degustazioni di cibo e vino di produzione della zona del basso Piemonte.

Quindi l’intento è di tenere insieme diverse forme artistiche (musica, teatro, letteratura, mostre) con l’enogastronomia, e con la riscoperta del territorio?
Esatto. Fortunatamente, questo approccio sta diventando un po’ di moda, però c’è ancora molto da fare. Ci siamo resi conto, passando in questi luoghi meravigliosi, che ci sono zone in cui una sensibilità verso quello che è il proprio patrimonio artistico e paesaggistico è già più sviluppata, come le Langhe, grazie anche a questo lavoro che è stato fatto negli anni, ed anche alla denominazione UNESCO, e sono quindi più avanti di altre zone. Ma anche le aree meno strutturate per accogliere il turismo, ci rendiamo conto che stanno veramente crescendo. Penso per esempio all’Ovadese, alla zona di Gavi e dell’appennino.

Quali sono le aree coperte dal festival?
Attraverso festival copre tre provincie: Asti, Alessandria e Cuneo, e i comuni interessati dai nostri eventi sono più di venti. In questi tre anni ci siamo accorti che è aumentato l’interesse dei Comuni, e c’è stato anche un vagabondaggio dei frequentatori del festival tra un territorio e l’altro, e questo è proprio uno dei nostri scopi.

Il calendario di questa terza edizione è suddiviso in due parti, che avete chiamato Primo tempo e Secondo tempo.
Si, abbiamo pensato di fare una sorta di anteprima, un assaggio, un antipasto del festival, in ognuna delle provincie nelle quali poi dal 23 di agosto si svolgerà il festival vero e proprio. Il primo appuntamento quindi sarà il 27 luglio, in provincia di Alessandria, in un paese delizioso, arroccato sulla montagna all’interno dell’appennino, nel parco delle Capanne di Marcarolo, in cima alla Val Borbera, che si chiama Carrega. E’ un piccolo borgo nel quale andremo a proporre una sorta di format dal vivo di Hollywood Party, la famosa trasmissione di Radio 3 dedicata al cinema. Ci saranno alcuni autori della trasmissione, Steve Della Casa ed Efisio Mulas, che riproporranno il format dal vivo raccontando il Medio Evo, perché in questa zona poi a settembre, in una chiesetta sconsacrata sotto il castello di Casaleggio Boiro, sempre all’interno del Parco, che fu usata dal regista Bolchi come location per il film Il castello dell’innominato, Alessandro Barbero parlerà del Medio Evo a modo suo. 
La seconda anteprima sarà il 28 luglio a Calamandrana, che è un grazioso paesino sulle colline dell’astigiano, che chi è appassionato di teatro forse ricorderà, perché fino ai primi anni 2000 vi si faceva una manifestazione che si chiamava Teatro e Colline. Qui siamo stati accolti con entusiasmo, dimostrando che spesso la disponibilità, l’interessa e la voglia di fare ci sono, deve solo partire la scintilla. A Calamandrana andremo a proporre un concerto che si chiama The Sweet Life Society, un concerto che farà molto ballare, con un gruppo di musicisti torinesi che riarrangiano le musiche degli anni ’30 e ’40. Poi abbiamo ancora due pezzi da novanta. Il 5 agosto, ancora nel Parco delle Capanne di Marcarolo, a due passi dal Sacrario della Benedicta, luogo di uno dei peggiori eccidi nazisti, Marco Paolini farà una lettura di quello che sarà il suo prossimo spettacolo sul quale sta lavorando, Tecno-filò, che è un lavoro sul web e sulla rete, e sul rapporto che l’uomo deve avere con questo meraviglioso strumento che ha a disposizione. Il secondo grande evento di quest’anteprima è invece un concerto molto atteso che abbiamo messo a Pollenzo, all’interno del cortile dell’Agenzia, un meraviglioso contesto in cui Joan Baez terrà una tappa del suo tour di addio alle scene. Un concerto che si preannuncia intenso e toccante, come fu quello di Fabrizio Bosso di due anni fa, quando, per la prima volta, fu allestita un’area concerti all’interno dell’Università del Gusto. 

Puoi raccontare chi non c’è mai stato cos’è questo luogo particolare, la Residenza Reale UNESCO dell’Agenzia di Pollenzo.  
E’ la sede dell’Università del Gusto. Un posto bellissimo dal punto di vista architettonico, ed è il cuore di Slow Food. Il posto nel quale, da tutto il mondo, gli amanti dell’alimentazione corretta, sana e giusta, arrivano per studiare e diventare dei professionisti dell’alimentazione e del cibo. Non è un caso che abbiamo scelto questo luogo. Noi non andiamo solo a cercare luoghi e situazioni interessanti dal punto di vista architettonico e paesaggistico, ma anche che abbiano un significato importante. Per esempio, andare a proporre un artista che ha molte cose da dire come Marco Paolini nel parco delle Capanne di Marcarolo, a due passi dal Sacrario della Benedicta, un luogo importante per la nostra Resistenza, un luogo della memoria, nel quale nel 1944 furono fucilati 144 partigiani, ha un significato particolare.

Questi sono solo gli eventi dell’anteprima del festival. Vuoi anticiparci alcune delle cose più particolari della seconda parte del festival? 
Una cosa particolare che facciamo quest’anno è prendere un paese intero, Novello, chiuderlo, e farne un palcoscenico, e fare degli spettacoli per ricordare Basaglia ed il quarantennale della legge che prende il suo nome, legge che permise l’apertura dei manicomi. Qui avremo Paolo Crepet che ci parlerà di quello che ha significato questa legge e Giovanni Nuti che leggerà delle poesie di Alda Merini. 
Un momento di riflessione seria, perché ci sono dei momenti che è giusto ricordare, e secondo noi un momento di sensibilizzazione sulla tematica della follia è importante. E a seguire ci sarà il concerto di un cantante in grandissima ascesa, Willie Peyote, che farà un concerto intelligente, divertente, a chiudere questa giornata dedicata alla riflessione ma anche al divertimento. Un altro appuntamento particolare sarà il 1° settembre, in un sito archeologico che utilizzammo anche l’anno scorso, l’Area Archeologica di Libarna a Serravalle Scrivia (Al), una delle più importanti città dell’epoca Romana, dove quest’anno portiamo uno spettacolo di Neri Marcorè su Fabrizio De André, che da giovane frequentava queste zone. Spettacolo che il giorno seguente sarà replicato all’Auditorium Horszowski di Monforte d’Alba (Cn). Due luoghi che non hanno bisogno di fondale, perché il fondale è rappresentato dai luoghi stessi: i resti romani di Libarna e il paesaggio delle colline di Monforte. 

Giorgio Zito
In collaborazione con RadioGold

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