Tutto è cominciato – così ci è stato raccontato – durante una delle tradizionali cene del Dopo Tenco a Sanremo, in ottobre. Lì si era appena ricordato, con una serata omaggio, l’anniversario dei cinquanta anni dalla scomparsa di Luigi Tenco. E così due operatori culturali che cento ne pensano e duecento ne fanno – Enrico Deregibus e Stefano Starace – si sono detti: “ma perché ricordare Luigi solo per la morte? Ricordiamolo anche il 21 marzo, a primavera, quando compie gli anni. E ricordiamolo ovunque”. E così grazie al loro “Luigi Tenco, marzo 2017. In qualche parte del mondo”, dal 17 al 28 marzo, in 38 città italiane (e pure a Parigi) si sta realizzando uno straordinario gemellaggio per festeggiare Tenco.
Ieri eravamo all’Angelo Mai, a via delle Terme di Caracalla, a fare festa anche noi, insieme col regista “estemporaneo” Pino Marino e l’organizzatrice dell’evento, l’infaticabile giornalista e ufficio stampa Daniela Esposito.


Sono passati in tanti su quel palco: c’erano anche Andrea Pesce, Ivan Talarico, l’attore Tony Allotta, Daniele Borsato, Sylvia De Fanti, Gianmarco Di Lecce, Egidio Marchitelli, Adel Tirant, Francesco Saverio Capo, Valerio Vigliar, Marco Cataldi e Antonio Ragosta.
E sono passati in tanti sulla gradinata, o sul divano, e seduti al tavolino, o con una birra in mano. Ho visto Francesco e Roberta e Valeria. E c’erano Anna e Timisoara, Francesca che ho perso di vista; e naturalmente c’era Sgritta che faceva foto. C’era Roma, c’era la musica libera e indipendente, quella che piace a noi. Chiamatela rete, comunità, solidarietà, amicizia. Fate come volete; in realtà era una festa.
Chissà se Luigi Tenco è stato un uomo solo, come può sembrare da certe sue canzoni. Difficile dare risposta a questa domanda. Facile però affermare che ieri da solo non è rimasto nemmeno un minuto.
Tanti auguri Luigi. Tanti auguri a te.
Elisabetta Malantrucco
Foto di Simone Cecchetti
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