Luigi Bruno & Mediterranean Psychedelic Orkestra – Assud. Mediterranean Psychedelic Session Vol.1 (Bajun Records/Irma Records/Illsun Records/Self, 2016)

Noto per essere il frontman dei Muffx e per le collaborazioni prestigiose con Claudio Simonetti (Goblin), Aldo Tagliapietra (Le Orme) e Richard Sinclair (Caravan), Luigi Bruno è un chitarrista e cantante salentino attivo su molti versanti, il quale ha raccolto intorno a sé alcuni tra i migliori strumentisti del Tacco d’Italia per dare vita ad un viaggio sonoro attraverso quella generazione di musicisti che si è dedicata alla sperimentazione nell’ambito della tradizione popolare, dando vita alla Mediterranean Psychedelic Orkestra. Protagonisti di questa avventura al fianco di Bruno (chitarra elettrica, chitarra acustica, voce, synth), Michele Russo (chitarra elettrica, chitarra acustica), Lorenzo Ronzino (basso elettrico), Matteo Debenedittis Semolle (tastiere, piano, synth), Cristian Martina (batteria), Max Però (organetto diatonico), Andrea Doremi (trombone, basso tuba), Valerio Barone (tromba), Roberto Negro (basso tuba), Tiberio Pati (percussioni), le voci di Loredana Biondo e Manuela Colazzo e i cori di Paola Marzano, Madia Biondo, Tiberio de Mitri, e un folto gruppo di ospiti tra cui spiccano Nandun Popu dei Sud Sound System, Claudio “Cavallo” Giagnotti dei Mascarimiri, Giancarlo Paglialunga del Canzoniere Grecanico Salentino e Giancarlo Dell’Anna. Il risultato è “Assud. Mediterranean Psychedelic Session Vol.1” nel quale hanno raccolto nove brani tra composizioni originali e riscritture di brani tradizionali, registrati presso il Giallo Studio di Alezio (Le) e che nel loro insieme compongono un viaggio sonoro che si snoda dall’Africa ai Balcani passando ovviamente per il Salento tra suggestioni world, divagazioni psichedeliche ed energiche incursioni nel rock. Tradizione, innovazione e sperimentazione sono, così, gli ingredienti principali di questo disco, nelle cui trame va letto anche il desiderio di riportare alla luce temi di grande attualità come l’imbarbarimento della civiltà, lo smarrimento della consapevolezza nelle proprie radici e la continua mercificazione della cultura orale. Nel tradimento sonoro della tradizione salentina operato dalla Mediterranean Psychedelic Orchestra c’è un grido di allarme affinché quest’ultima esca dai musei per tornare realmente ad essere in movimento verso il futuro. Ad aprire il disco sono i ritmi speziati di “Sciamunde All’Africa” in cui spicca la voce di Idrissa Sarr ed alla quale segue il singolo “Surfinikta” con la partecipazione di Nandu Popu, che nel mettere alla berlina il Salento da cartolina ci offre una sorprendente rilettura in chiave surf del tradizionale griko “Kalinifta”. Il breve valzer “Aayo Nene” ci introduce, poi, prima alla sinuosa “La Tortula” e poi alla travolgente “Balkan Brown” in cui fa capolino il violino di Giorgio Doveri di Officina Zoè. Se la torrida pizzica rock “Santu Paulu Tou” vede protagonisti Claudio “Cavallo” alla voce e al tamburreddhu e Giancarlo Paglialunga al tamburreddu, la successiva “Sonido Amazzonico” è una piacevole divagazione in territori prog-world condita da ritmi in levare. Il vertice del disco arriva con la rilettura di “Balkanica Pizzicata” di e con i Mascarimirì e qui proposta in una versione che estremizza l’incontro tra pizzica, tradizione balkan e rock dell’originale. “Ritorno a sorridere” con il suo crescendo solare con i fiati in grande evidenza chiude un disco intrigante, del quale non ci resta che attendere il volume due per conoscere gli sviluppi di questo progetto. Da ultimo ci piace segnalare che una parte del ricavato dalle vendite del disco sarà devoluto alla onlus italo-senegalese Casa di Ibrahima, nata per la tutela dei diritti universali dei bambini ed in particolare quelli che vivono condizioni di forte disagio in Senegal. 


Salvatore Esposito

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