The Rides - Can’t Get Enough (429 Records, 2013)

Diavolo di uno Stills! Chitarrista eccezionale, cantante straordinario, polemista, maniaco di maglie coi numeri. Un disco di Stills, o anche più di uno, ce lo abbiamo tutti. Lui era un rocker, quando nessuno lo era. Lui ha ospitato Jimi Hendrix nel suo disco di debutto, lui suona in quel disco chiamato “Super Session”, e che negli anni Settanta ha avuto larga diffusione. Dominato da una voglia di jammare senza scopi nascosti, uno spirito anni settanta che si ripete qui, con un supergruppo attualizzato che comprende il tastierista Barry Goldberg, fondatore degli Electric Flag, già al fianco di Dylan ai tempi della svolta rock, e il 35enne Kenny Wayne Shepherd, alla chitarra mentre i bass duties sono espletati da Kevin McCormick, uomo di fiducia di Jackson Browne e Melissa Etheridge, e alla batteria c’è Chris Layton, già nei favolosi Double Trouble di Steve Ray Vaughan e negli Arc Angels. Non è un disco epocale, ma è sana voglia di far musica, di quella che piace a persone dal palato non troppo fino. Ci si può immaginare un classico club americano, pieno di gente semplice che si gode un concerto, perché la musica è anche questo, solo la voglia di fare musica. Non c’è sempre bisogno del messaggio o dell’evento. In questo caso le sorprese sono nella track list che regala una pacata “Search and Destroy” dell’iguana rock Iggy Pop, che aveva contribuito a distruggere l’idea di rock preistorico rappresentato anche da C.S.N.& Y. oppure il blues odiato da Jogn Belushi di “Honey Bee”, che il buon John, doveva continuare a interpretare vestito da ape. Insomma, un disco semplice e godibile, gustoso e ben realizzato. Ad onor del vero devo dire che, fornito di un produttore come Jerry Harrison (ex Talking Heads ), anche io e un paio di amici saremmo stati capaci di confezionare un disco così. Ma questa è un’altra storia.


Antonio "Rigo" Righetti
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