Fabrizio Ghio, Comunità Ebraiche Nel Salento, Una Scomparsa Silenziosa. La Presenza Ebraica In Provincia di Lecce e La Sua Eredità", Edizioni Esperidi 2013, pp. 120

Il Salento per la sua posizione geografica è stato da sempre crocevia e luogo di fervente interscambio, in particolare, a partire dal XI secolo, è stato un centro importante di diramazione ed irradiazione della cultura ebraica da Oriente ad Occidente e non è un caso che ad Otranto, sia sorta una delle scuole più importanti nella quale si copiavano manoscritti di opere bibliche e di esegesi. Laddove i primi documenti siano da riferirsi alle testimonianze epigrafiche di età imperiale, è ricchissima la presenza di importanti testi copiati nel periodo aragonese da scribi di origine balcanica e salentina, così come numerosissime sono le tracce culturali che sono rimaste, a documentare l’importanza delle radici ebraiche per lo sviluppo e la formazione dell’identità culturale salentina. A questo aspetto così importante della dimensione culturale salentina è dedicato il volume “Comunità Ebraiche Nel Salento, Una Scomparsa Silenziosa”, curato dall’architetto specializzato in archeologia classica, Fabrizio Ghio, il quale attraverso una ricerca approfondita sulle testimonianze presenti nell’urbanistica e nella toponomastica dei centri abitati, e sulla base di dati epigrafici, artistici, letterari e d’archivio, ci propone una dettagliata ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato la presenza della comunità ebraica nel Salento leccese, fino al bando del 1541 allorquando furono costretti o a conversioni forzate o alla fuga verso l’isola di Corfù. Introdotto da un intervento di Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, e caratterizzato da contributi di Anna Caputo, presidente ARCI Lecce, Giovanni Giangiacomo, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Lecce, Fabrizio Lelli dell’Università del Salento e Maria Rosaria Tamblè dell’Archivio di Stato di Lecce, il libro nella prima parte è dedicato all’identificazione dei principali luoghi in cui era presenta la comunità ebraica, e all’inquadramento storico della presenza giudaica in Italia Mediterranea. Di grande interesse è l’analisi delle varie comunità e dei luoghi da esse occupati, con particolare riferimento alle figure dei personaggi di spicco che le hanno caratterizzate. In conclusione grande attenzione è stata riservata al clima di damnatio memoriae in cui si consumò l’esodo ebraico del XVI secolo, il tutto inquadrato in modo molto rigoroso non solo all’interno di una dettagliata analisi di un disegno politico e simbolico ben definito, ma anche degli aspetti ideologici della cacciata, che hanno determinato, verosimilmente, la labilità delle tracce riferibili alla presenza ebraica medievale nel territorio salentino. A completare il volume c’è un ricchissimo apparato iconografico in cui sono raccolte le tracce, le testimonianze epigrafiche, i documenti d’archivio, le produzioni artistiche, che hanno caratterizzato l’influenza ebraica nella cultura del Salento, arrivando a toccare anche gli influssi nella lingua, nella cultura e nella cucina locale. 

Salvatore Esposito
Nuova Vecchia