Janna Carioli, Gli Anni Che Cantano. Il Canzoniere delle Lame di Bologna, Nota, 2012, distribuzione EDT, CD Book , pp. 150, € 22, 00

Non un volume di taglio accademico o una meticolosa ricerca etnomusicologica, né un’opera ascrivibile agli studi di popular music (ma utilissima a chi studia il folk revival con quella lente d’osservazione). Se il modello letterario è quello autobiografico, quasi in forma di diario della memoria, questo brillante e appassionato ritratto contribuisce alla storia della canzone politica in Italia e diventa il pretesto per raccontare un pezzo di storia del Belpaese tra il 1967 e il 1982. L’io narrante è quello di Janna Carioli – oggi scrittrice e autrice di ottimi programmi RAI per i bimbi – ma già fondatrice con Gianfranco Ginestri del Canzoniere delle Lame, gruppo originario dell’omonimo quartiere bolognese, protagonista di una lunga stagione di impegno politico e di ricerca dedicati al recupero, alla riproposizione e alla scrittura di canti sociali e politici. Tra l’altro, il patrimonio prodotto dal Canzoniere delle Lame è custodito nella biblioteca del centro civico Lame a Bologna. Da "Siamo l'Emilia rossa", il primo recital dell’ottobre ’67, in venti anni passati in rassegna con tratto vivace da Cairoli nel suo volume, il Canzoniere, che vedrà avvicendarsi molti musicisti, inciderà più di venti dischi, terrà un migliaio di concerti in Italia e all’estero, tra feste dell’Unità, comizi politici, rassegne internazionali che li vedranno condividere la scena, tra gli altri con Inti Illimani, Harry Belafonte, Miriam Makeba e Tracy Chapman. Una ricostruzione piana, diretta, divertente e coinvolgente, non priva di vena ironica e disincantata, puntellata dalle liriche di tante canzoni, da aneddoti ed eventi politici interni ed internazionali, sguardi sulla cultura alta e su quella di massa, sulle trasformazioni dei media. Storie grandi e piccole dell’Italia, con le sue trasformazioni epocali (il divorzio, l’aborto, il nuovo diritto di famiglia, la legge Basaglia), le tragedie e le stragi e trame oscure (sfumatura che solo per la verità giudiziaria non per quella storica), la prospettiva internazionale ed internazionalista con le guerre (il Vietnam), le tragedie della divisione in blocchi e delle dittature (l’invasione della Cecoslovacchia, la Grecia, il Cile), ma anche le rivoluzioni (il Portogallo), la frattura interna alla sinistra, il movimento (ricordiamoci che siamo nella Bologna dei cingolati mandati da Cossiga), la presa d’atto sulla propria pelle delle distorsioni del sistema socialista (il libro si chiude con gli eventi che portano alla caduta del muro di Berlino), i viaggi a Cuba e in DDR, in Cecoslovacchia e in Bulgaria, ma anche fantozziane crociere organizzate dal PCI per i ceti popolari. Il personale e il politico, numerosi piccoli dettagli che aiutano a capire un'altra epoca, come l’ex-repubblichino Almirante e i suoi accompagnatori che restano digiuni all’autogrill Cantagallo sull’A1, non lontano da Marzabotto, per il rifiuto di servirli da parte del personale di ristorazione. Aneddoti esilaranti, tra cui quello di un Luigi Nono che resta basito nell’incontrare il Canzoniere delle Lame in rappresentanza dell’Italia su un palco a Berlino Est. “Il nostro era un gruppo aperto al mondo e questo sapore ho cercato di trasmetterlo nel libro”, scrive Cairoli nell’introduzione. Non un’agiografia, quindi, né la semplice narrazione di vicende personali o un nostalgico ‘come eravamo’, piuttosto uno spaccato di un mondo totalmente diverso, diviso in blocchi contrapposti, ma anche della forte volontà, della convinzione unita a passione di volerlo trasformare. Il CD contiene 15 canzoni – alcune notissime del repertorio politico di quegli anni – tra le più significative del Canzoniere delle Lame, sia per le vicende sociali e politiche cantate, sia perché incarnano le trasformazioni dell’impianto musicale del gruppo. Quattro brani sono stati registrati in studio nel 2011 con la partecipazione musicale e tecnica di Guido Sodo dei Cantodiscanto. 


Ciro De Rosa
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