Cantori di Menamenamò - O Fieri Flagelli (Archivio Etnografico della Musica e delle Arti "Pietro Sassu" di Spongano)

La Settimana Santa con il suo insieme di celebrazioni e processioni liturgiche e paraliturgiche rappresenta una delle più importanti espressioni della religiosità popolare del Salento essendo sopravvissuta allo scorrere inesorabile del tempo e all'arrivo della modernità. Si tratta di un pezzetto di passato che annualmente, anche se in forma ridotta, torna a rivivere, in particolare, durante la Processione del Venerdì Santo, con lo sfilamento delle statue Cristo Morto e della Vergine Addolorata rappresentata con il cuore trafitto da una spada seguite da tutta la comunità, dalle autorità e dalle confraternite accompagnate dalla banda e da cantori che eseguono melodie funebri e canti tradizionali. Le modalità di svolgimento variano da paese a paese, sia dal punto di vista rituale sia da quello musicale, ma è proprio la musica che contribuisce a solennizzare questa importante ricorrenza religiosa e a creare tra i fedeli l'atmosfera di preghiera e contemplazione. Al suono delle bande spesso si alternavano i canti dei fedeli, che in questo modo partecipavano emotivamente alla celbrezione, la memoria di essi è ancora viva in molti anziani almeno dal punto di vista melodico, perchè i testi sono stati preda del tempo e della corruzione dialettale. A gettare nuova luce su questo interessante fenomeno etnomusicale, è il disco O Fieri Flagelli, curato da Luigi Mengoli ed inserito nell'ambito della collana Salento - La Grande Musica Salentina, che raccoglie una selezione di canti, musiche e preghiere interpretati dai cantori di Menamenamò, memoria storica della comunità di Spongano, con le voci recitanti delle sorelle Pippina e Vittoria Guida e di Pierluigi Mele, dalla Filarmonica Città di Gallipoli, diretta dal maestro Pascal Coppola, e dalla Banda Unipop dell’Università Popolare della Musica e delle Arti “Paolo Emilio Stasi” di Spongano. Attraverso i venti brani in scaletta viene ricostruito tutto il calendario di celebrazioni della Pasqua a partire dal Mercoledì della Ceneri con il salmo penitenziale Pietà di me, fino al giovedì e venerdì della Settimana Santa. Al giorno di adorazione della croce è dedicato il brano Ti saluto Croce Santa, così come i vari canti della Via Crucis tra cui O fieri flagelli, scritto da Sant'Alfonso Maria de Liguori, Gesù mio con dure funi, Adoriamo te, È spirato, Piangi Maria. Il frutto più importante della ricerca di Mengoli è però I Passiùna Tu Cristù, il canto della passione in griko, interpretata da Gianni De Santis, che con le sue sessantasei strofe, mescola ritualità religiosa e cultura orale con la struggente narrazione della vicende del supplizio di Cristo. Tre le altre perle del disco vanno menzionate Una Lacrima Sulla Tomba di Mia Madre, resa celebre dal Film Pane Amore e… di Dino Risi e Amarcord di Federico Fellini, e la recitazione da parte del poeta saletino Pierluigi Mele, dello Stabat Mater attribuito a Jacopone da Todi. Completa l’opera il prezioso libretto contenente un saggio dell’etnomusicolo Salvatore Colazzo, e un ricco apparato fotografico a documento delle sessions di registrazione del disco. O Fieri Flagelli è insomma un documento imprescindibile per conoscere da vicino una parte importantissima della tradizione musicale salentina, ovvero quella legata alla ritualità religiosa e alla cultura orale. 

Il presente filmato non è rappresentativo del disco ma piuttosto dello svolgimento dei riti della Settimana Santa a Gallipoli (Le)

Salvatore Esposito
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