Roberta Alloisio - Janua (CNI)

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Salutato come uno degli esempi più belli ed affascinanti di quella che può essere definita come la worl music italiana, Lengua Serpentina, album di debutto di Roberta Alloisio aveva il non comune pregio di mescolare ricerca musicale sulle fonti tradizionali unita a testi pregevoli in dialetto genovese. Era dunque molto atteso il suo secondo disco e dopo una proficua e lenta gestazione, da qualche mese è nei negozi Janua, disco che si pone in continuità rispetto al precedente inciso con l'Orchestra Bailam, e ne sviluppa il cammino senza perdere in originalità. Dal punto di vista del suono, la ricerca stilistica della Alloisio non è rimasta ancorata alle sonorità mediterranee dell'esordio ma piuttosto ha puntato ad una elegante varietà di sonorità che mescolate danno vita ad atmosfere che si sposano alla perfezione con il grande lavoro operato sui testi. In questo senso fondamentale è stato il lavoro di Fabio Vernizzi, pianista ligure etno-jazz, che ha firmato tutti gli arrangiamenti così come importantissimo è stato il contributo dei tanti musicisti coinvolti in questo progetto come i Birkin Tree, Mario Arcari, Armando Corsi, Max Manfredi, Adolfo Margiotta e Marco Fadda. I tredici brani del disco compognono una splendida raccolta incentrata sul tema della donna, una raccolta di racconti in musica che mette insieme figure femminili differenti provenienti da tradizioni come quella genovese o come quelle mediterranee, la Allosio ci canta così di venditrici di vento, donne serpente, monache spose, sirene, prostitute, il tutto attingendo da antiche leggende popolari, scritti e poesie in dialetto ligure che spaziano dalla fine del Cinquecento ai giorni nostri. Tornano così alla luce i versi di Gian Giacomo Cavalli, Giuseppe Cava, ma anche Giorgio Caproni o di anonimi. Il risultato è una koinè musicale e linguistica che mescola italiano moderno e aracaico, genovese ed occitano, aprendo dinanzi agli occhi dell'ascoltatore uno spaccato su un epoca senza tempo, nella quale tuffarsi e imboccare gli antichi carrugi genovesi che conducono al porto, tra santi e dannati, tra leggenda e memoria. Le trame per lo più acustiche dei vari brani, fanno si che ogni testo abbia la più adatta collocazione musicale, come nel caso dell'inziale Gli Occhi Della Mia Bella, dove ad accompagnare la splendida voce della Alloisio è il solo piano di Fabio Vernizzi, o delle più ricche Al Pont De Mirabel con i Birkin Tree impegnati a dare spessore e sostanza a questo brano tradizionale occitano, o ancora la magnifica Donna Serpente firmata da Mario Arcari e basata su un testo rinascimentale. Tra i brani più affascinanti non possiamo non citare la splendida Venditrice di Vento, composta da Max Manfredi, che si ripete in Fado del Santuario in coppia con Armando Corsi, e i due classici della tradizione genovese Ave Maria Zeneize e Lanterna de Zena, che rappresentano certamente i verti di questo disco. Chiude il disco la splendida Donna che apre riviere, per sole voci femminili nella quale Roberta Alloisio duetta magistralmente con Esmeralda Sciascia in un brano denso di fascino ed eleganza. Janua rappresenta dunque l'evoluzione di quelle che erano le istanze di Lengua Serpentina, e l'idea di avvicinarsi alla musica d'autore attraverso le tradizioni popolari è senza dubbio risultata una scommessa vita, essendo questo un disco che non smette mai di sorprendere e di incantarci con la sua eleganza ed il suo fascino senza tempo. Non solo world music come qualcuno lo ha frettolosamente rubricato, ma piuttosto la più degna prosecuzione di quel percorso di ricerca intrapreso da Fabrizio De Andrè con Creuza De Ma. Assolutamente consigliato!

Salvatore Esposito

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