Piero Crida – L’Arte del Camaleonte (Autoprodotto)

Artista multiforme, Piero Crida, nei suoi sessantasei anni, si può dire che ha fatto veramente di tutto, dando prova di talento in vari campi, dalla pittura al design, dalla poesia alla canzone d’autore senza contare la sua attività nell’ambito della moda con le collezioni di Missioni ed Etro, e alcuni gioielli per Pomellato. La sua attività come cantautore parte però da lontano ovvero da V.I.T.R.I.O.L del 1981, disco ormai introvabile ma che sin dal titolo che manda ad un famoso acrostico alchemico, promette di essere tutto eccetto che scontato. A quasi trent’anni da quel disco di esordio, Crida fa ritorno alla musica con L’Arte del Camaleonte, doppio album, ricco di splendide canzoni, suonate con un gruppo di dieci musicisti che impreziosiscono i vari brani con i cimbali, la viola, il putipù, il bouzouki e tanti altri strumenti. Il cantautorato eclettico che caratterizza questi brani si lascia apprezzare alla distanza, vale la pena ascoltare più volte e con attenzione ogni singolo brano, permettendo così di lasciar emergere da ognuno di essi tutte le sfumature e tutti i lati nascosti. I testi in particolare sono caratterizzati da un concentrato di suggestioni che si sostanzia con una grande agilità nell’uso della parola, segno evidente questo di un’ispirazione magmatica. Introdotto da tre simbolici colpi sordi di grancassa, L’Arte del Camaleonte ci svela un cantautore in grado di leggere il mondo che lo circonda con una poetica disillusa, che aderisce magneticamente alle trame sonore disegnate per le canzoni. Usando la parola quasi fossero tratti pittorici, Piero Crida, ci svela il suo immaginario nel quale critiche aspre contro la società, come nel caso di Intro o di Lezione di Religione Politicamente Scorretta, si mescolano a spaccati di intimistici, o visioni poetiche come nel caso di Turquerie. Tra i diciotto brani che compongono il disco, a brillare in modo particolare sono la visione neo-dantesca di Tv Sorrisi e Canzoni, ma soprattutto il brano conclusivo Ultima Sciocca Canzone in cui Crida mette a nudo se stesso e la sua arte. L’Arte del Camaleonte è un disco di rara bellezza, che piacerà certamente a tutti i cultori del cantautorato italiano. La sua originalità stilistica e lo spessore dei suoi testi rappresentano una ventata di novità per scena italiana. Difficile che lo si veda in giro a promuovere queste canzoni, perché alle luci della ribalta Piero Crida preferisce la serenità e la tranquillità della sua casa, non vi resta che cercarvi su internet il disco e non lasciarvelo scappare.

Salvatore Esposito

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