Ghetonia – Riza, Live in Salento (Italian World Music)

La Grecìa Salentina, situata proprio nel cuore del Salento, è un isola linguistica nella quale è sopravvissuto un dialetto di origine elleno fona, il Griko. Composta da nove comuni, Martano, Calimera, Zollino, Sternatia, Martignano, Soleto, Castrignano, Melpignano e Corigliano, quest’area è stata per secoli luogo di approdo delle popolazioni greche e conserva una antichissima tradizione linguistica e musicale, che rappresentano uno degli ultimi baluardi di quel naturale sincretismo che prosperò nell’Antica Grecia. Di questo importante patrimonio culturale si sono fatti portavoce i Getonìa, gruppo nato nel 1992 da un idea di Roberto Licci, già componente del Canzoniere Grecanico Salentino, Salvatore Cotardo e Pierangelo Colucci. Sin dalla loro nascita l’idea base del gruppo è stata quella di recuperare le antiche tradizioni musicali dei canti in griko, rileggendole attraverso eleganti sonorità che rimandano al jazz e alla musica cantautorale. Negli ultimi anni la formazione si è ampliata con l’ingresso nel gruppo di Emanuele Licci (voce, chitarra), Antonio Cotardo (flauto), Admir Shkurtaj (fisarmonica), Franco Nuzzo (percussioni) e Massimo Pinca (basso). L’ultimo disco realizzato dai Ghetonìa è Riza, album dal vivo registrato nel Salento, che ripercorre e sintetizza tutta la loro interessantissima vicenda artistica, con la particolarità di godere della bellezza del sound che quest’ultima formazione ha confezionato per ogni brano. Viene esaltato così il percorso di ricerca compiuto in passato che oggi trova una sua piena definizione, con un sound che mantenendo integro il legame con la radice tradizionale si apre a contaminazioni e colori sonori di grande pregio. L’intuizione di Roberto Licci prima e del figlio Emanuele poi è stata quella di riscoprire e fare propria la cultura del popolo, muovendosi così con agilità tra i suoni, la lingua e i ritmi tradizionali, facendo letteralmente rivivere un passato ormai dimenticato, creando, o meglio, ri-creando musica popolare. Ben lungi dall’abbandonarsi alle sonorità della “pizzica”, i Ghetonìa sono un gruppo con una identità musicale unica e ben definita, e a dimostrarlo c’è anche la capacità di integrare nella formazione un talento come Admir Shkurtaj, fisarmonicista albanese, che con il suo stile impreziosisce non poco queste rese dal vivo dei vari brani. Se a farsi carico della scrittura dei brani inediti sono i fratelli Salvatore e Antonio Cotardo, che nel disco suonano rispettivamente ance e flauto, ad interpretarli è la voce antica di Roberto Licci che regala emozioni a non finire. Emergono così racconti di viaggio tra le due coste del Mar Adriatico, di speranze, di sogni, e di fughe verso la libertà, brani che hanno radici profonde nel tempo come la title-track, Terra e Sale e Diavika, che si mescolano a spaccati di sonorità balcaniche della Ballata Macedone o a brani tradizionali come i canti di lavoro L’Aria De Lu Trainu e Sutt’Acqua e Sutta Jentu. Riza è dunque un disco prezioso che fa schiudere agli occhi dell’ascoltatore un mondo ricco di fascino come quello della tradizione grika.

Salvatore Esposito

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