Quarto album per il cantautore Vincenzo Greco, in arte Evocante. “All'improvviso canzoni lievi” contiene dieci tracce scritte suonate e arrangiate da Greco e due cover.
“Di lunedì” (“Come l'infinità del mare nel tramonto, come le corse delle fantasie stellari, come l'ebbrezza in un momento con il vento, come la gioia che ti squarcia la monotonia”) apre il disco con un tappeto di pianoforte, chitarre elettriche e percussioni, “Diario di bordo” (“E osservo onde che leggere trascinano lontano i miei bagagli di ricordi, poco saprò io del dopo, ma quel poco già basta a farne vertigine, sorpresa dell'estate che invade le mie stanze arredate di un disordine”) è ricamato da arpeggi di chitarra acustica e tastiere. “Intermezzo n. 1” è un breve strumentale che ci porta alla ricercata atmosfera di “All”improvviso” (“All’improvviso tornerà la luce con un bagliore in fondo a qualche tunnel, una parola, un'onda, una notizia, un risveglio senza gli occhi imprigionati al muro, la luna nuova a dare una cadenza e obliqui raggi a colorare la malinconia”) cullata dagli archi e dalle ostinate chitarre elettriche. “Salvami” (“Salvami da tutto ciò che mi estraneo, salvami da me stesso, dalla televisione, dalla pioggia, dalla malinconia e dal tempo che sembra andare via, salvami da questo peso dentro di me che mi squarcia l'anima e mi bagna gli occhi”) è molto intensa e macchiata dai synth, “Intermezzo n. 2” ci introduce alla prima cover, che è “Parigi” di Enzo Carella (con il testo di Pasquale Panella), riproposta con un arrangiamento funky/dance, seguita da una bellissima versione in italiano di “Sidun” (Fabrizio De Andrè/Mauro Pagani) che risalta ancora di più la crudezza del testo. L’avvolgente “Intermezzo n. 3” ci accompagna verso il finale con la magica “Raccontami di te” (“Andare in cerca di reconditi significati, ricordi inenarrabili, come le foglie che attraversano stagioni con la stessa inconsapevolezza dei bimbi che attraversano la strada con l'allegria dell'ordine prescelto delle cose, come se fosse autunno”), “... tornerà la luce” con un frammento di una toccante intervista a Vittorio Gassman e il sognante strumentale di “Finale aperto”.
Un disco trascinante e suggestivo. Greco lavora molto bene sia negli arrangiamenti, sempre mirati, sia nella scrittura diretta ed efficace. Una voce morbida e particolare per cantare canzoni lievi che arrivano a toccare le corde dell'anima.
Marco Sonaglia
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