Ensemble Fondo Verri – Fate solo quel che v’incanta (Fondo Verri, 2024)

L’associazione “Fondo Verri” nasce nel 1993 a Lecce, ad opera di Mauro Marino e Piero Rapanà, per concretizzare il sogno del poeta ed agitatore culturale salentino Antonio Leonardo Verri, scomparso prematuramente quell’anno in un tragico incidente stradale, di dare vita ad una realtà che promuovesse la poesia e la creatività. Nel corso degli anni, l’associazione ha tenuto viva la sua mission, ispirata dall’opera dell’ultimo epigono dell’Esperienza Poetica del Novecento Salentino, diventando un vero e proprio baluardo di resistenza culturale, un incubatore di bellezza dove prendono vita progetti, incontri culturali, laboratori e rassegne come la splendida “TuttiSolo” con la direzione artistica di Giorgia Santoro. In questo contesto si inserisce anche l’Ensemble Fondo Verri, un collettivo di attori e musicisti, creato e coordinato da Piero Rapanà, nato con l’intento di liberare oltre le pagine del libro la funambolica vitalità della scrittura di Verri, facendone canto e musica, per sensibilizzare. Il poeta salentino aveva, infatti, una innata capacità non solo di raccontare il suo tempo, ma anche di presagire il futuro, perché le sue parole erano il viatico di una continua ricerca, ma anche impastate con il suono affinché potessero espandere il loro senso narrativo più profondo. Ogni suo verso, ogni parola era musica, risuonando di una vitalità che nasceva da un accordo con il respiro, con il battito cardiaco. L’Ensemble Fondo Verri, dunque, vestendo di musica le sue parole ha portato a compimento un percorso già scritto nelle intenzioni del poeta salentino. La musica diventa, così, lo strumento per avvicinare il pubblico alla filosofia di vita e alle liriche del poeta di Caprarica di Lecce, ma anche ai suoi pensieri e alle sue riflessioni sul territorio, le sue anime, le sue storie. Composto da: Bruno Galeone (fisarmomica), Emanuele Coluccia (pianoforte e sax), Vincenzo Grasso (clarinetto), Davide Chiarelli (percussioni), Redi Hasa (violoncello), Daria Falco (voce) e le voci recitanti dello stesso Rapanà, Simone Franco e Simone Giorgino, l’ensemble ha recentemente dato alle stampe il libro con cd “Fate solo quel che v’incanta”, registrato il 5 agosto 2023 dal vivo al Sudeststudio di Guagnano (Le) da Valerio Daniele e realizzato con il contributo di Nuovoimaie. Introdotto dagli interventi di Mauro Marino e Simone Giorgino, il cd-book raccoglie tutti i testi, intercalati dagli splendidi disegni realizzati da Massimo Pasca, e propone un viaggio, attraverso più livelli espressivi, tra musica, parole e arte figurativa. Dal punto di vista prettamente musicale, il disco incrocia le liriche, i racconti e gli scritti di Antonio Verri con generi differenti spaziando dalle sonorità balkan al jazz, passando per la world music e il blues, non senza dimenticare i suoni delle bande. Ad aprire il disco è “La fiera di San Marco”, suggestiva descrizione di una fiera di paese, con le voci di Rapanà e Franco che si alternano nella narrazione su un costrutto musicale jazzy del pianoforte. Si prosegue con i versi di “Rinasco al sortilegio”, tratta da “Il pane sotto la neve (Per Otranto, per occasioni” del 1983, prima recitati da Rapanà e poi messi in musica in forma di nostalgico valzer guidato dalla fisarmonica di Galeone e interpretato con grande trasporto dalla voce di Daria Falco. Il racconto immaginifico di “C’è un castello di cotone” da “I trofei della città di Guisness” del 1988 si snoda in crescendo con il pianoforte che espone la linea melodica a cui si aggiungono in crescendo gli altri strumenti fino alla brillante coda strumentale densa di swing. Se irresistibile è il ritmo de “Il castello di Munot” nella quale il canto della Falco è intercalato dagli interventi della voce narrante di Rapanà, la successiva “La Nave di Castro” da “Il naviglio innocente” del 1990 si snoda tra atmosfere differenti da spaccati riflessivi alle aperture con echi tangueri del finale con i fiati in evidenza. Tra i momenti più densi di lirismo del disco c’è sicuramente “Un posto che conosco” da “Il fabbricante di armonia di Antonio Galateo” del 1985 co il pianoforte di Coluccia ad incorniciare la narrazione. Emozionante è, poi, la sequenza in cui ascoltiamo “Fate fogli di poesia”, uno dei testi più emblematici della produzione di Verri, la trascinante “Mercante doblonese” tutta giocata su invenzioni linguistiche, e la sofferta “Vi lascio la città”. Chiudono il disco la danzante “L’angelo che danza” con pianoforte, fisarmonica e percussioni ad avvolgere la voce di Daria Falco e la lettera alla madre “La Mar”, una sorta di testamento artistico sulla scrittura che lascia intravedere tutta la ricchezza dell’universo poetico di Antonio Verri. “Fate solo quel che v’incanta” è, dunque, un’opera necessaria, un libro, un disco, un mondo nel quale la musica incuriosisce e la parola colpisce dritto al cuore. 


Salvatore Esposito

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