Coreutica Loading. “La Pizzica Pizzica”, Laboratorio Urbano Ex Fadda, San Vito dei Normanni (Br), 8-10 agosto 2020

Il laboratorio di pizzica pizzica
Nell’anno segnato dal diffondersi della pandemia per il coronavirus, tanti sono stati i concerti, gli eventi e i festival che sono stati rinviati o addirittura cancellati. Particolarmente colpita, in questo senso, è stata la scena della musica world in Italia, già segnata dalla crisi economica e dal progressivo taglio di fondi da parte delle Istituzioni. Diverse, però, sono state le realtà che hanno resistito all’urto e, nonostante tutto, hanno proseguito la battaglia culturale, senza interrompere il cammino tracciato negli anni precedenti. Così, mentre sulle spiagge e in altre località di vacanze si cercava a fatica di rispettare e far rispettare le misure di prevenzione dei contagi, e proseguiva la polemica contro quanti sostengono che la pandemia è finita e forse non c’è mai stata, così come i morti e i tanti contagiati, c’è stato chi - al contrario - ha continuato a credere che la bellezza vince sempre contro il dolore, la sofferenza e persino l’ottusità e l’ignoranza. E’ il caso della sesta edizione di Coreutica, residenza artistica e creativa curata dalla Scuola di Pizzica di San Vito, progetto nato in seno alla World Music Academy di San Vito dei Normanni (Br) che, quest’anno, si è tenuta in una versione non ridotta, ma piuttosto ripensata concettualmente in divenire ed articolata attraverso un ciclo di quattro appuntamenti, dedicati all’approfondimento di temi specifici come la pizzica a San Vito, le tradizioni italiane, il mediterraneo e il rapporto tra tradizione e contemporaneità, il tutto attraverso laboratori, tavole rotonde, incontri di studio e concerti per giungere alla fase finale prevista per agosto 2021. 
Il laboratorio di pizzica pizzica
Il primo appuntamento dedicato alla pizzica pizzica si è tenuto a San Vito dei Normanni (Br), da sabato 8 a lunedì 10 agosto, presso il laboratorio urbano ExFadda, un originale esempio di riutilizzo e riuso di strutture dismesse a beneficio della collettività. Quella che era in passato una grande azienda vinicola e, per lungo tempo, era rimasta abbandonata a sé stessa, oggi è sede di diverse realtà associative operanti sul territorio in diversi settori dall’artigianato allo sport passando per il cinema e la danza. ExFadda è anche la sede della World Music Academy che propone un ampia gamma di corsi di musica e canto, oltre che di un teatro di prossima apertura, un bar e ristorante in cui lavorano giovani portatori di handicap. Sebbene le disposizioni governative sul distanziamento sociale per la prevenzione dei contagi da coronavirus, abbiano imposto di contenere il numero dei partecipanti rispetto agli anni precedenti, l’edizione 2020 ha trovato il suo punto di forza proprio nella sua inedita dimensione più raccolta. Si è creata, così, una particolare atmosfera di condivisione con i corsisti che hanno seguito con attenzione e intensa partecipazione ogni fase della residenza artistica. Insomma una sfida non da poco vinta pienamente dalla Scuola di Pizzica di San Vito che conferma di essere una delle realtà più vitali ed interessanti della scena musicale salentina. Un laboratorio artistico in continuo fermento che rappresenta il cuore pulsante della World Music Academy e che vede nel 
Max Però e Vince Gagliani
percussionista Vincenzo Gagliani e nei danzatori Mina Vita, Ludovica Morleo, Andrea De Siena e Fabrizio Nigro il suo energico motore organizzativo, al quale contribuiscono con dedizione Antonietta Recchia responsabile della sezione bambini e della segreteria, il mandolinista e danzatore Franco Gagliani e la moglie Marenza D’Agnano. L’edizione 2020 ha rafforzato la partership con Blogfoolk ora evolutasi in una collaborazione operativa e progettuale estesa ai diversi ambiti operativi sia della Scuola di Pizzica di San Vito, sia delle World Music Academy. Passione, energia e tante buone vibrazioni sono stati la base della tre giorni densa di attività formative. Laddove un tempo veniva prodotto ed imbottigliato il vino, hanno preso vita i laboratori teorico-pratici di pizzica pizzica e tamburo a cornice con particolare riferimento alla tradizione musicale e coreutica di San Vito dei Normanni. Proprio in questo senso, la Scuola di Pizzica di San Vito ha dato vita ad un percorso di ricerca sulla pizzica pizzica volto alla predisposizione di un metodo di insegnamento che contemplasse la riscoperta della tradizione coreutica locale ed in parallelo la proiettasse verso il futuro. Le coinvolgenti lezioni frontali di pizzica pizzica che hanno caratterizzato i laboratori teorico-pratici del mattino, hanno coinvolto un nutrito gruppo di danzatori già esperti ed appassionati di tutte le età i quali hanno avuto modo di confrontarsi con artisti di grande esperienza come gli insegnanti residenti Andrea De Siena, Fabrizio Nigro, Mina Vita e Ludovica Morleo, ma anche con Veronica Calati (Terra Battuta), danzatrice
Luigi Marra, Max Però e Vince Gagliani
di Miggiano che ha coordinato una intera sessione formativa. Passando al programma musicale, il pomeriggio dell’8 agosto, Coreutica ha ospitato Massimiliano Morabito, ricercatore ed organettista del Canzoniere Grecanico Salentino, che con il sottoscritto ha condotto un percorso di approfondimento sulla pizzica pizzica nelle diverse aree del Salento. Seguendo idealmente la tracklist di “Sende na rionette sunà”, pregevole album firmato dall’organettista di Cisternino, i partecipanti ai laboratori sono stati condotti attraverso il Tacco d’Italia alla scoperta di registrazioni inedite, aneddoti relativi alle ricerche sul campo e riflessioni sulla riproposta, fino a giungere al finale con Morabito che ha imbracciato l’organetto eseguendo alcuni brani ed accompagnando le danze con una lunga e travolgente pizzica pizzica. Il programma è proseguito, presso il Chiostro del Convento di San Domenico, all’insegna dell’organetto e delle forme coreutiche salentine con la presentazione serale del libro con cd “Ballabili, pizziche e altre storie. Musiche per organetto nelle danze del Salento” di Massimiliano Però. L’organettista salentino ha dialogato con il sottoscritto raccontando la sua formazione artistica, le sue ricerche e la genesi del suo recente lavoro editoriale. A seguire è andato in scena il concerto dello stesso Massimiliano Però, per l’occasione in supertrio con il talentuoso polistrumentista Luigi Marra (violino, fiati, organetto e voce) e Vince Gagliani alle 
Fabrizio Nigro e Mina Vita sul palco con La Cantiga De La Serena
percussioni. Accanto a qualche estratto dal libro, l’organettista ha messo spaziato in lungo ed in largo nel repertorio dei brani tradizionali salentini più noti spaziando dai canti di lavoro come “La Tabaccara” alle pizziche pizziche che hanno coinvolto gran parte del pubblico nelle danze. Momento da ricordare della serata la travolgente “Pizzica di San Vito”, con la partecipazione di Franco Gagliani al mandolino che ha concluso il concerto. Il pomeriggio del giorno seguente è stato dedicato ad un focus sulla tradizione musicale di San Vito dei Normanni, condotto dal sottoscritto e con la partecipazione di Franco Gagliani, mandolinista e punto di riferimento della tradizione coreutica locale, e Marenza D’Agnano, depositaria dell’arte del canto della famiglia Lelli. Il pubblico è stato condotto in un vero e proprio viaggio nel tempo che si è dipanato dalle storie legati ai canti, alle musiche e le danze apprese dagli anziani, all’esperienza con i Taricata, storica formazione nata a San Vito dei Normanni alla fine degli anni Settanta, nonché le diverse attività in cui sono stati coinvolti con la Scuola di Pizzica. Ad impreziosire il tutto un inaspettato duetto che ha fatto da preludio alla seconda parte del pomeriggio dedicata al Circolo Mandolinistico di San Vito, rappresentato dal suo direttore Peppo Grassi, attuale membro dell’Orchestra Popolare Notte della Taranta. Il mandolinista sanvitese ha raccontato all’attento pubblico il suo approccio allo studio del mandolino, ha ripercorso la storia delle tante barberie in cui si suonava a San Vito dei Normanni e quella del Circolo dalla sua nascita
La Cantiga De La Serena
alla ricostituzione nel 2003 ad opera di Federico Di Viesto, uno tra gli ultimi barbieri musicisti e depositario della tradizione sanvitese, e Giovanni De Palma per toccare la rinascita nel 2015 sotto la sua direzione. Tanti anche in questo caso gli aneddoti e i momenti musicali con l’immancabile “Pizzica di San Vito” che ha concluso l’incontro. Il pomeriggio di lunedì 10 agosto si è tenuto l’ultimo incontro di approfondimento con la partecipazione di Andrea Carlino dell’Università di Ginevra. Dopo la prima parte, curata da chi scrive ed in cui, per immagini ed ascolti, è stata ripercorsa l’evoluzione della riproposta nell’ambito della tradizione musicale salentina, Andrea Carlino ha riflettuto sulle diverse criticità che caratterizzano non solo lo studio del tarantismo, ma anche la riproposta coreutica della pizzica pizzica, troppo spesso caratterizzata da equivoci ed erronee interpretazioni della dimensione rituale della ieromusica. A concludere la rassegna è stato il concerto serale del trio La Cantiga de la Serena che ha presentato dal vivo l’ultimo album “La Fortuna”, di cui prossimamente ci occuperemo su queste pagine. Il trio, guidato da Giorgia Santoro (flauto, flauto basso, bansuri, xiao, tin whistle, scacciapensieri, cimbali) e completato da Fabrizio Piepoli (voce, santur, chitarra, shruti box, percussioni) e Adolfo La Volpe (oud, cetra corsa, chitarra portoghese, bouzouki irlandese, saz, laud, armonium indiano, glockenspiel) ha proposto quasi interamente il nuovo disco nel quale i canti della tradizione popolare pugliese dal Salento al Gargano incontrano antiche cantighe e romanze 
La Cantiga De La Serena
sefardite ma anche le suggestive melodie provenzali ed irlandesi, il tutto impreziosito da eleganti arrangiamenti acustici. A guidare il canto è la voce intensa di Piepoli avvolta dalle trame melodiche intessute dal dialogo tra corde e fiati. Ascoltare La Cantiga De La Serena dal vivo significa solcare le acque del Mediterraneo attraverso le sue antiche rotte che, da sempre, ne hanno fatto uno straordinario ponte di culture tra Oriente ed Occidente. Ascoltiamo, così, superbe versioni di gioielli di rara bellezza come “Aman Minush”, canti popolari del Salento come “Nia Nia Nia” e “Quannu te llai la facce” e del Gargano con “Pi ‘ma ‘sta donni” che è stata accompagnata dalle danze curate dalla Scuola di Pizzica di San Vito. Non sono mancanti anche alcuni brani estratti dal debutto “La Serena” del 2016, così come una straordinaria “Pizzica di San Vito dei Normanni” con Piepoli al santur indiano, Franco Gagliani al mandolino, Vincenzo Gagliani alle percussioni e le danze a cura della Scuola di Pizzica di San Vito. Volendo tracciare un bilancio alla fine di questo primo step di Coreutica in versione Loading è evidente che, nonostante i limiti imposti dal distanziamento sociale, sia stata un innegabile successo non solo sotto il profilo formativo, ma anche aggregativo e culturale. Musicisti, danzatori e tutti i partecipanti alla residenza artistica hanno formato per tre giorni una sola grande famiglia. Non si può non citare la dedizione e la passione con cui i corsisti hanno seguito i laboratori di danza e gli incontri pomeridiani, in particolare sarà difficile dimenticare l’entusiasmo della giovanissima Ludovica, o Mattia Dell’Uomo e Simone Frezza dei Trillanti che tra saltarelli ciciari e pizziche salentine hanno animato le cene in piazza, dopo i concerti serali, o ancora l’energia e le idee innovative di chi Coreutica l’ha organizzata nei minimi dettagli. Insomma, non ci resta che aspettare il secondo appuntamento previsto per l’inverno che si preannuncia come imperdibile.



Salvatore Esposito

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