Un mare di lingue al Premio Andrea Parodi

Dal 12 al 14 ottobre, al Teatro Auditorium Comunale di Cagliari, con un’anteprima il giorno 11 al Jazzino, uno dei luoghi della musica di qualità del capoluogo sardo, si svolgerà la decima edizione del Premio Andrea Parodi, il prestigioso concorso italiano rivolto alla world music, organizzato dalla Fondazione Parodi in collaborazione con la Regione Autonoma di Sardegna, l’amministrazione locale, la Fondazione di Sardegna, Nuovo Imaie, Siae, Federazione degli Autori. Nel network festivaliero della manifestazione troviamo European Jazz Expo, Premio Bianca d’Aponte, Negro Festival, Folkest, Mare e Miniere. Per il settore della stampa, “Blogfoolk” è tra i media partner della rassegna, la cui direttrice artistica è Elena Ledda. I dieci finalisti, selezionati da un’apposita commissione d’ascolto, si esibiranno nell’arco dei tre giorni, presentando nella prima serata il brano in concorso e una seconda composizione del proprio repertorio; la seconda serata vedrà gli artisti cimentarsi anche con una cover di un brano di Andrea Parodi, mentre nella giornata conclusiva sarà riproposto solo il brano in concorso. 
Una giuria tecnica di artisti e addetti ai lavori e un’altra critica di giornalisti, italiani ed internazionali, assegneranno i due principali premi. I finalisti sono usciti dopo una doppia scrematura tra i poco meno di duecento artisti iscritti al contest. «La novità di quest’anno, più che in passato, è la presenza di una forte varietà di lingue dall’area del Mediterraneo ma anche di tante iscrizioni pervenute dall’estero. È vero, però, che la prima selezione e la votazione della commissione non sono avvenute sulla base di una scelta linguistica, ma per il progetto presentato: la gran parte delle proposte musicali rientra nella filosofia del festival e conferma l’internazionalità che da sempre abbia voluto dare al Premio», sottolinea una compiaciuta Valentina Casalena, presidente della Fondazione Parodi. «World music non è sono una lingua minoritaria o estera: difatti quest’anno ci sono due interpreti che cantano in italiano!», rileva ancora Casalena. Va detto che quest’anno i dieci candidati al Premio Parodi offrono un ventaglio compositivo ampio, dove la ‘world’ è declinata in modi e stili differenti. 
Quanto alla pluralità linguistica, innanzitutto è espressa dal sabir (l’antica lingua franca dei porti del mare nostrum) di “Agoumala”, il brano degli Aksak Project, la band lombarda guidata dal polistrumentista Achille Meazzi, attiva da vent’anni e forte di un nuovo lavoro, “Trebisonda”, da poco pubblicato. I turchi Entu, musicisti di Istanbul, ma di origine Laz (popolazione che vive nella parte orientale del Mar Nero), cantano il loro brano “Haba” in hemşince (un dialetto imparentato con l’armeno) e in turco. È l’arabo l’idioma dei plurilingue Rebis (“Cercami nel mare ابحثي عني في البحر”), duo di base a Genova, composto dalla cantante Alessandra Ravizza e dal chitarrista e mandolinista Andrea Megliola, con un brano di ambientazione mediorientale e folk-rock psichedelico. Si va in mare aperto con il portoghese di Daniella Firpo (“Destino”), brasiliana ma residente in Italia, combinazione tra le sue origini bahiane e l’italianità acquisita. Come si diceva poc’anzi, due brani saranno nella nostra lingua nazionale, “Aida” di Frida Neri, un’altra autrice che ama esprimersi in molte lingue, e “Se tu sapessi...” (con passaggi in toscano) di Giuditta Scorcelletti, cantante e compositrice di alto profilo nel panorama folk & world. 
Dal Sud ci sono i Musaica (“Inferno V”, in calabrese), gruppo formatosi all’interno di un progetto universitario a Roma, che da un lato lavorano sulla rilettura della tradizione e dall’altra sulla composizione in stile popolare. C’è poi il cantautore Il Santo, al secolo Roberto Santoro, con “Magarìa”, sempre in dialetto calabrese. Cuore isolano quello del catanese, trapiantato a Enna, Davide Campisi, strumentista interessato a stili e tecniche degli strumenti ritmici della tradizione musicale popolare del Sud Italia, in particolar modo dei tamburi a cornice (“Piglialu”). Dulcis in fundo il gallurese della cantautrice Daniela Pes (“Ca Milla Dia Dì”). Numerosi gli ospiti attesi nelle tre serate, tra cui i vincitori del 2016, i Pupi di Surfaro, che apriranno il concorso con il loro hit (“Li me paroli”). Ci saranno l’artista al quale andrà il Premio Albo D’Oro, vale a dire il riconoscimento alla carriera (sulla sua identità la direzione del Parodi mantiene ancora riserbo), e altri ospiti, tra i quali la magnifica cantante bosniaca Amira Medunjanin (il 14 ottobre per la serata finale). Stay tuned, perché “Blogfoolk” seguirà per voi il Premio Parodi … però un week-end a Cagliari, per seguire dal vivo il concorso-festival, è da prendere seriamente in considerazione. Informazioni sul sito www.fondazioneandreaparodi.it 


Ciro De Rosa

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