Il volumetto ci porta diritto dentro uno dei borghi più belli del Parco Nazionale d’Abruzzo, affacciato sul lago di Barrea, con le sue case in pietra chiara, i boschi e le cime tutt’intorno. La storia raccontata tra memorie, aneddoti, riconoscimenti e autocelebrazione è quella dei primi quindici anni del Civitella Alfedena Folk Festival, che si svolge nella seconda metà di agosto nel paese abruzzese di circa trecento anime (ma che d’estate si riempie dei turisti montani e dei proprietari di seconde case.) Il festival non rappresenta soltanto l’ampliamento dell’offerta culturale del borgo - e già questo è un dato confortante, perché implica che l’illuminata amministrazione pubblica non insegue sagre o eventi magniloquenti, ma di spessore culturale modesto – ma la vitalità di un movimento, di un circuito folk, animato da musicisti e cultori che si fanno organizzatori, puntando su un programma che non mira al nome di richiamo (magari extra-folk) da mettere sul palco nella serata finale. E non si tratta solo di budget limitato, ma di volontà culturale di chi nel ‘folk’ ci vive da sempre e non è un venditore di concerti auto proclamatosi direttore artistico con i soldi pubblici, né un imprenditore che oggi investe nella world e domani nell’elettronica da club o nella canzone d’autore, a seconda di dove si aprono spazi di guadagno (che di per sé non è una cosa negative, ma obbedisce a logiche altre). Diversamente, Marco Delfino e Tiziana Spini, che dirigono il festival, sono musicisti e organizzatori da sempre, fin dai tempi del Folk Club di Latina e poi come Associazione Mantice. Ecco che a sfogliare le quasi quaranta pagine – schede degli artisti (“Concerti da sfogliare”, “la piazza delle serenate”), si comprende che da Civitella Alfedena è passato in quindici anni il meglio della nuova musica di tradizione italiana ed anche un po’ di personalità internazionali di rilievo (penso a Renato Borghetti e Mireille Ben). Peccato che il volume manchi di una riflessione critica sulla dimensione live della musica tradizionale in Italia e sul mondo festivaliero: sarebbe stata un’utile occasione per discutere ad ampio respiro ed allargare il discorso e la pubblicazione oltre i confini della manifestazione civitellese. Ad ogni modo, dopo il caro ricordo di testimoni della tradizione locale della vita del borgo (Filippo Di Loreto, Donatina Di Loreto e Pia Di Paolo), ci sono gli sguardi di giornalisti (Roberto Campagna), di cultori del mondo popolare della danza (Mauro Gennari), di musicisti (Silvio Teot dei Uaragniaun), di artisti di strada (Pompeo Perroni, l’acrobata sui trampoli della Notte dei tamburi), il racconto di Chiara Mancini (“il segreto del bosco”). Nei suoi interventi, Delfino mette l’accento oltre che sull’origine e sullo sviluppo della manifestazione, sui suoi numeri, che non sono da poco, sul senso della suggestiva ‘rumorosa’ “Notte dei Tamburi”, sulla comunione di musica e convivialità delle serenate e dei canti d’amore in piazza che chiudono alla grande la manifestazione. Ancora si parla dei tanti corsi di canto, danza e strumenti, dei seminari e delle presentazioni che hanno rappresentato più che attività collaterali del festival, del concorso “VerdiNote”, che premia i gruppi emergenti, i quali suonano all’interno della manifestazione nello scenario meraviglioso di Rocca Intramonti. Il CD che accompagna il libricino. contiene una scaletta di quarantadue tracce mp3, registrate dal vivo in loco, tratte dagli oltre novanta concerti che si sono tenuti in quindici anni: una colonna sonora trad di tre ore di gran pregio, al di là di qualche ovvia sbavatura sonica. Eccovi qui di seguito i nomi che si sono susseguito nel festival degli ‘affetti sonori’, come il Civitella Alfedena Folk Festival è stato definito per l’atmosfera amichevole che lo contraddistingue: Ecletnica Pagus, Takis Kunelis, Bevano Est, Barbapedana, Riccardo Tesi e Banditaliana, Nakaira, La Macina, Fratelli Mancuso, Unavanataluna, Balen Lopeez De Munain, Patris, Fillippo Gambetta, Massimo Giuntini Band, Massimo Ferrante, Xarnege, Lella e Marino, Piccioni-Degli Esposti, Abies Alba, Taranteria, Mireille Ben, Elva Lutza, Capezzuoli e compagnia, Ratablò, L’Escargot, Sonidumbra, Renato Borghetti, Liguriani, Alberi Sonori, Spakka-Neapoli 55, Molifonia, Aramiré, Otello Profazio, Birkin Tree, Koralira, Uaragniaun, Terre del Sud, Ochestra Bailam & Compagnia di Canto Trallalero, Calicanto, Cordas et Cannas e Mantice. Il volume si può richiedere rivolgendosi all’aministrazione comunale del comune aquilano (www.comune.civitellaalfedena.aq.it) o direttamente all’Associazione Mantice (mantice@fastwebnet.it).
Ciro De Rosa
Tags:
Letture