Considerato uno dei simboli del Movimento Operaio Nordamericano, Joel Emmanuel Haegglund meglio noto come Joe Hill, emigrò nel 1902 dalla Svezia negli USA per cercare migliori fortune, e si ritrovò ben presto a vivere (ma sarebbe meglio dire sopravvivere) facendo una vita da hobo, saltando sui treni merci, per inseguire i lavori stagionali nei campi o quelli sottopagati delle miniere, o ancora i cantieri delle ferrovie. Nel 1910 si iscrisse al sindacato I.W.W. Industrial Workers of the World, diventando uno degli agitatori politici più attivi, e parallelamente cominciò anche a comporre liriche e ballate di protesta da cantare, sulle arie di motivi conosciuti, durante le assemblee, le riunioni e gli scioperi. Quelle erano le sue uniche armi contro i soprusi dei datori di lavoro, e quelle canzoni si diffusero rapidamente grazie al “Little Red Song Book”, un canzoniere distribuito tra i lavoratori e le lavoratrici, nel quale erano contenuti le sue composizioni erano affiancati da inni religiosi e canzoni note. “Se una persona può mettere pochi fatti comuni e del buonsenso in una canzone e ammantarli con un po' di umorismo per compensare la loro aridità, riuscirà a raggiungere un grande numero di lavoratori che sono troppo incolti o troppo indifferenti per leggere un opuscolo o un articolo di economia”, scrisse Joe Hill su un giornale riguardo le sue canzoni nel 1911, e solo tre anni dopo si ritrovò condannato ingiustamente alla pena capitale per un duplice omicidio con un processo sommario, nel quale non poté in alcun modo difendersi. A cento anni dalla sua morte per fucilazione, Rino De Michele e il collettivo ApARTe° lo hanno ricordato con lo splendido volume “Never Forget Joe Hill”, realizzato con la collaborazione dell'Istituto Ernesto De Martino e di Macacorecords. Si tratta di un omaggio, scritto a più mani con le traduzioni in inglese e svedese, che ne ricorda la figura, le lotte sindacali e la sua straordinaria forma di protesta, raccogliendo documenti storici e testimonianze, con l’aggiunta di tre copioni di spettacoli teatrali a lui ispirati, la sceneggiatura di un film e tre fumetti. Ad impreziosire il tutto, c’è la splendida prefazione di Alessio Lega, immagini d’epoca, fogli volanti, riproduzioni di volantini, manoscritti e disegni originali, ma soprattutto tutti i testi e le informazioni relative ai brani raccolti nel cd allegato. Il disco raccoglie diciotto brani selezionati tra le canzoni firmate da Joe Hill, brani tradizionali americani, canti di lotta e di protesta italiani, nonché alcune rielaborazioni dei canti del sindacalista americano in italiano, catalano e svedese. Durante l’ascolto accanto a brani già noti come medley “Il fischio del vapore/Lish young buy-a-broom”, interpretato da Francesco Benozzo e Fabio Bonvicini, o “This Land Is Your Land” riletta dai Gang, troviamo perle inedite come “Joe Hill” di Phil Ochs cantata da Alessio Lega, “The Banks Are Made Of Marble” di Deborah Kooperman, “Semo tute impiraresse” di Luisa Ronchini riletta da Monica Giori e Berretto Frigio con Alberto Stevanato, “Vai, Vai, Vai” sull’aria di “Tramp! Tramp! Tramp” di George F. Root proposta da Brunori Sas e Dente, ma soprattutto una struggente “I dreamed I saw Joe Hill last night” di Hayes e Robinson, cantata da Marco Rovelli con Davide Giromini alla fisarmonica. “Never Forget Joe Hill” ricorda il sindacalista americano esaltandone la figura e gli alti valori umani e politici, ma soprattutto ribadendo che è la sua anima è ancora viva in ogni fabbrica, in ogni miniera, in ogni officina, in ogni sindacalista che lotta per la giustizia e l’uguaglianza. Il volume può essere acquistato contattando FuoriPosto Edizioni, ApARTe°, l'Istituto Ernesto De Martino, o ancora l'autore Rino De Michele.
Salvatore Esposito
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