Ci sono lavori che detengono un’innata e immediata forza, che pretendono cura e dedizione dall’ascoltatore restituendo in cambio appagamento e completezza non comuni… E’ il caso di “Sonate di Terra e di Mare” un progetto di spessore decisamente superiore frutto dell’incontro artistico/spirituale tra diversi musicisti guidati da intento comune, inventiva e voglia di diversità…
Il violoncello di Giovanni Sollima è una voce che riveste e comunica con brani composti da: Giacomo Cuticchio, Marcello Bonanno, Pietro Bonanno, Giovanni Giannone e Gianluca Cangemi entrandone profondamente in contatto pur rispettando spazi e modalità espressive di ognuno; aspetto di gran pregio che denota la capacità di sapersi ascoltare. In questa dedica alla città di Sollima, Palermo, si incontrano molte strade, la gioiosa apertura che profuma di forme antiche di “Scherzo” e appunto “Variationes super Ave Maris Stella”, che convivono pacificamente con la promenade elettronica, “Bauci”, parte di un quartetto di composizioni affini composte da Luca Rinaudo a.k.a Naiupoche dedicate ad altrettante “città invisibili”, come denominate nella presentazione stampa dell’album, tra cui “Armilla”, “Ottavia” e “Cecilia”.
Questi brani (si noti il riferimento Calviniano) sono posti in alternanza alle cinque composizioni acustiche introducendoci alle stesse con piacevole soluzione di continuità. Da sottolineare la deliziosa qualità esecutiva e resa sonora del progetto, con un personale accento su “Vag Mut Al Nua” di Pietro Bonanno, particolarmente apprezzata dal sottoscritto.
In definitiva un tragitto trasversale incontro di passato e presente mediante una musica consapevole dell’importanza della dimensione emotiva, libera da schematismi e forzata autorefernzialità. Sinceramente lodevole.
Marco Calloni
Tags:
Contemporanea