Felice relazione musicale tra Forró de Rebeca, combo franco-brasiliano di residenza lionese, e il signore del tropical bass Maga Bo. Ritmi nordestini (maracatu, samba de coco, forrò) miscelati con l’elettronica del produttore originario di Seattle, ma dalla lunga residenza carioca. La traiettoria degli strumenti acustici ed elettrici di Jean-Luc Frappa, Stefane “Pai Vèlo” Moulin e Jonathan “Matuto” da Silva (voce, fisarmonica, percussioni, berimbau, rabeca, cavaquinho, viola, flauto, basso, sintetizzatori) è intercettata dai beat digitali di Maga Bo che, con discrezione, si inserisce nel tessuto sonoro. La partenza del disco con “Boa Noite” è di quelle che prendono, nel brano si affaccia la voce occitana di Papet J (Massilia Sound System). Attacco di berimbau, poi fisa e breakbeats impongono l’andatura di “Xote Natural”, dove si inserisce, a mo’ di ciliegina, Flavia Coelho, cantante di Rio (parigina d’adozione). Notevole la stratificazione di campionamenti in “Fulô de Laranja,”, mentre la tessitura acuta del flauto pifano prende la guida in “Ipajé”, brano colorato dall’ûd di Alaoua Idir.
Perfetta la combinazione di intenti e di euforia in “Vale do Jucà” firmata da Siba, “Rainha da alegria” e nel tradizionale riadattato “Primeira Viagem”.
Invece, gli Zé Boiadé sono esponenti di un suono totalmente acustico, che mette insieme choro, samba, frevo, caboclinho e nuance di chanson francese. Il quartetto, costituitosi nel 2014, con base a Aix-en-Provence, comprende Claire Luzi (mandolino, melodica, percussionie voce), Cristiano Nascimento (chitarra a sette corde, trombone e percussioni) – in larga parte autori, rispettivamente di musica, e testi –, Olivier Boyer (percussioni e cori) e Wim Welker (cavaquinho, chitarra, chitarra a sette corde e cori). Intervengono nel disco Teca Calazanas (voce), Abel Luiz (chitarra tenore e cavaquinho) e il grandissimo Patrick Vaillant (mandolino elettrico). Tutto si tiene, tra gioco gustoso di timbri e voci, “Zé Que Casá” è un disco ben suonato, dalla guizzante fluidità: dalla prima all’ultima traccia.
Ciro De Rosa
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