La Squadra - In sciô ton. Trallalero, polyphonie de Génes (Buda, 2015)

Tra i tesori del canto italiano, il trallalero è una forma di polivocalità propria dell’area genovese con estensione lungo la dorale appenninica ligure. Pur essendosi fissato nelle modalità formali delle “squadre” di canto di Genova in epoche non lontane (soprattutto attraverso l’elaborazione dei primi decenni del Novecento), il trallalero ha origini ben più antiche. Presenta un impianto complesso, organizzato attorno ad almeno otto cantanti (sono considerati il numero ideale), ma può arrivare a riunire fino a dodici o tredici elementi. Per eseguire un trallalero, le voci fondamentali sono una voce guida tenorile (o primmo) che deve iniziare nella tonalità giusta “in sciô ton”, per l’appunto, il contralto (contræto oppure u segundu), che canta in falsetto, il baritono (u cuntrubassu), voce disposta sotto il tenore, con un ruolo ritmico e melodico. Infine, la chitarra vocale (a chitâra), che è una voce perlopiù di tenore dal timbro molto marcato e nasale con funzione ritmica d’accompagnamento e sicuramente fantasiosa per il modo con cui s’insinua tra le altre voci intonando sillabe non-sense. I bassi forniscono un bordone, disponendosi come un gruppo compatto dal colore vocale scuro che assume il ruolo di sostegno all’armonia. I cantanti si dispongono in cerchio, una prossimità che accentua l’effetto sonoro, oltre a consentire un contatto visuale, utile alla performance e alla direzione dell’esecuzione. “In sciô ton” è la più recente produzione de La Squadra, un disco realizzato a sei anni di distanza dal “Live”, che fissava la registrazione del concerto nella Cappella Paolina al Palazzo del Quirinale di Roma, album pubblicato dai Rai Trade, ma purtroppo fuori catalogo. Il nuovo lavoro esce per la prestigiosa label francese Buda Musique. L’ensemble di otto canterini ha il suo perno in Claudio Valente (ritratto in copertina), contralto molto dotato vocalmente, che canta dall'età di sedici anni. Con lui, sono Matteo Merli (tenore, che ricordiamo anche collaboratore di Orchestra Bailam), Pepi Zacchetti (baritono), Fabrizio Parodi (voce chitarra), Angelo Asborno, Franco Sacchi, Ivo Domenichella e Yuri Domenichella (bassi). Chi ha ascoltato le polifonie genovesi nelle storiche registrazioni di Diego Carpitella e Alan Lomax si renderà conto delle differenze tra quel mondo umano e sonoro della metà degli anni ’50 del secolo scorso e le voci di oggi. Purtuttavia, ne La Squadra si riconoscono bei timbri, voci ordinate, in grado di emozionare, realizzando notevoli mescolanze, abili tanto in assoli virtuosistici che in armonie complesse. “In sciô ton” è una sorta di tributo ai repertori delle storiche squadre del centro di Genova, svolto in sedici brani, che accomunano interpretazioni in stile tradizionale ed episodi più sperimentali. I canterini non si fanno mancare nulla: dai canti a distesa alla cover di una canzone pop anni Sessanta. “Donne spagnole”, “Serenata Silvestri”, “Affacciati alla finetra”, “Sturla a canta”, “Serenatella Proibita”, “Cento donzelle”, “Orto di fratti” sono tra i canti più rappresentativi dell’album. Per di più, in “Voglio andar in bassoporto”, si aggrega la voce dell’eccellente cantante basco Beñat Achiary. Una bella esperienza d’ascolto.


Ciro De Rosa

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