Dallo scorso 25 luglio fino al 20 settembre, le Scuderie del Quirinale ospitano la mostra “Arte della Civiltà Islamica. La Collezione al-Sabah, Kuwait”, in cui è raccolta una selezione di oltre trecentocinquanta opere d’arte d’arte islamiche e del Medio Oriente pre-islamico provenienti dalla collezione di Sheikh Nasser Sabah al-Ahmad al-Sabah e della moglie Sheikha Hussah Sabah al-Salim al-Sabah. Il pregevole allestimento curato da Giovanni Curatola consente al visitatore non solo di scoprire la multiforme espressione artistica della ricchissima cultura islamica, ma anche di immergersi in un viaggio indietro nel tempo dalle città della Via della Seta all’Andalusia, dall’India mussulmana del Moghul fino a toccare l’Egitto e la Turchia dei Sultani, per soffermarsi in particolare sulla produzione artistica dell’Islam andando alla scoperta del gusto raffinato per la calligrafia, le ardite geometrie, e del lavoro degli artigiani ceramisti, orafi, e vetrai. Ad arricchire l’offerta culturale della mostra per l’ultimo mese di programmazione, è un ricchissimo cartellone di eventi di approfondimento con incontri di studio, proiezioni cinematografiche e momenti dedicati alla musica. In particolare lo scorso sabato 5 settembre, la mostra ha ospitato il concerto di Milagro Acustico, ensemble da lungo tempo impegnato a riannodare i fili del tempo tra la tradizione siciliana e quella araba, riattualizzandone le sonorità, ed allo stesso tempo recuperandone la comune radice.
Un’occasione unica, insomma, per poter ammirare le opere d’arte in mostra, ed allo stesso tempo immergersi nel viaggio sonoro attraverso le rotte del Mediterraneo evocato dalle eleganti trame sonore del gruppo guidato da Bob Salmieri. Facendo dialogare strumenti dell’area mediterranea come oud, baglama, ney, daf e friscaleddu, Milagro Acustico ha dato vita ad una performance di grande suggestione, e nonostante qualche problema di acustica, i presenti hanno avuto modo di immergersi nella mirabile epoca - durata due secoli e mezzo (827-1091) - della dominazione araba della Sicilia, attraverso i versi dei poeti arabi Ibn Hamdis, Abd Allah Sadus, Ibn al Qatta, Abu al Quasim abd al Rahman. Al fianco di Salmieri (sax soprano, clarinetto, ney, baglama, tambur, percussioni), ci sono gli storici componenti del gruppo Andrea Pullone (chitarra classica, oud), Maurizio Perrone (contrabbasso), Maurizio Catania (percussioni, batteria) e l’iracheno-tunisino Marwan Samer, eccellente cantante e suonatore di oud. Aperto dall’intensa “Ricorda o me nomi” dal cd “I storie o Cafè di lu Furestiero” del 2002, il concerto si è snodato attraverso i brani tratti dal concept album del 2013 “Sicilia Araba”, proponendone alcuni dei brani più significativi come il canto di accoglienza “Assalamu Alaikum”, la
nostalgica “Dakartu Siqilliyata” su liriche di Ibn Hamdis, esiliato dopo la caduta della dominazione araba nell’Isola, o ancora “Yallah Harrek” e due brani “Favara” e “Noto” che celebrano le bellezze delle due città siciliane.
Bob Salmieri e il suo ensemble celebrano un retaggio culturale importante, sottraendolo all’oblio, attraverso evocazioni sonore eleganti che partono dalla musica araba e mediorientale per aprirsi ad inflessioni jazz e world. Non mancano anche alcuni brani meno recenti come “U’ Spusaliziu” ancora da “I Storie o Cafè di lu Furestiero”, “Ianchicapiddi” tratta da “Poeti Arabi di Sicilia” del 2005, e “La Saracena” da “Siqiliah terra d’Islam” del 2007, ma le vere perle del concerto sono il brano tradizionale iracheno “Yasakina” e un tradizionale tunisino per soli oud e voce eseguito magistralmente da Marwan Samer. Le note di Milagro Acustico e le magnifiche opere in esposizione sono state, dunque, una sfida importante per il dialogo tra culture differenti, perché solo nella conoscenza reciproca delle rispettive radici e tradizioni, è possibile superare i pregiudizi.
Salvatore Esposito
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