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3 Piano Generations: Luis Bacalov, Rita Marcotulli e Alberto Pizzo, Festival dei Due Mondi, Teatro Romano, Spoleto (Pg), 29 giugno
Al Festival dei Due Mondi di Spoleto - giunto alla sua 58 edizione - รจ andato in scena, il 29 giugno al Teatro Romano, il concerto “3 piano generations”, con Luis Bacalov, Rita Marcotulli e Alberto Pizzo. Si รจ trattato di un evento straordinario, non solo per la qualitร delle musiche proposte, ma anche per la cornice entro cui si รจ svolto. La cornice, in questi casi, รจ doppia. C’รจ quella che circonda piรน direttamente i musicisti e gli spettatori del concerto (appunto, un teatro romano, piccolo ma ottimamente conservato). E c’รจ quella dorata (รจ il caso di dire) di un festival che spazia dall’opera al jazz, dalla danza all’arte e al teatro. E che negli anni รจ assurto a simbolo di qualitร , di selezione di una proposta differenziata ma coerente con l’idea che la cultura (qui parliamo di quella che si dice “colta”) debba attraversare la cittร , cioรจ un contesto sociale definito e che assume dei tratti significativi anche grazie agli eventi che accoglie. Se questa idea non รจ condivisa da tutti quelli che gravitano intorno al festival, o che abitano nella cittร di Spoleto, lo รจ senz’altro l’assunto secondo cui ciรฒ che produce il Due Mondi รจ uno dei tratti distintivi di un programmazione culturale coerente e ambiziosa. Nel 1964 il teatro Caio Melisso ha ospitato “Bella ciao. Un programma di canzoni popolari”, eseguito dal Nuovo Canzoniere Italiano e curato da Roberto Leydi e Filippo Crivelli.
Come รจ noto ai piรน, lo spettacolo ha fatto scandalo e ha avuto ripercussioni forti, sia sugli esecutori e gli autori, sia (in modo meno determinante) sulla storia della manifestazione. Oggi, anche se evidentemente non si affrontano i temi di “Bella ciao”, il programma offre anche uno sguardo su argomenti che interessano piรน direttamente Blogfoolk e lo scenario entro cui si muove. Basta scorrere velocemente il programma per averne conferma: Karima Skalli & Asil Ensemble (Sufi music), il micro-festival “Visioni eccellenti”, che proietta documentari, provenienti dai maggiori festival cinematografici internazionali, su musicisti e artisti contemporanei (il 28 giugno รจ stato proiettato “Amy Winehouse” di Asif Kapadia), il concerto del trio Bacalov, Marcotulli, Pizzo. Quest’ultimo, come accennavo in apertura, รจ stato un evento di alto livello. Perchรฉ l’idea alla base dell’incontro di questi tre brillanti musicisti e compositori, รจ inclusiva e allo stesso tempo antiretorica. Bacalov - al quale, da senior del trio, รจ toccato di presentare a piรน riprese il programma della serata - ha piรน volte sottolineato come abbiano voluto seguire la doppia prospettiva di suonare dei grandi classici (alcuni dei quali appartenenti al repertorio della musica classica) e di elaborarli in modo libero. Non improvvisato ma fuori dal formalismo piรน tradizionale.
In questo quadro il programma ha assunto un profilo affascinante, trascinante. Sopratutto nelle interpretazioni di brani di Piazzola - accostati a composizioni originali a lui ispirate - o nelle rielaborazioni di pezzi come “Era de maggio” (proposta da Pizzo in versione espansa, con alcuni intermezzi improvvisati e particolarmente funambolici) o, ancora, di parti di colonne sonore di film o di canzoni legate in modo indissolubile a pellicole fondamentali della storia del cinema internazionale. In questo quadro Bacalov fortunatamente ha concesso al pubblico alcuni passi delle sue composizioni piรน famose, cosรฌ come la Marcotulli ha proposto una versione liberamente rivista – dentro una struttura ritmica piรน serrata – di “Che cosa sono le nuvole”, il brano di Domenico Modugno colonna sonora del film omonimo di Pasolini. Nonostante la varietร della proposta e un concerto abbastanza lungo – nel corso del quale i tre pianisti si sono “combinati” tra di loro in modi differenti – il punto piรน alto dello spettacolo รจ stato raggiunto in chiusura, con una versione rocambolesca di “Libertango”. A differenza delle altre esecuzioni, questa si รจ diffusa in un flusso equilibrato e piรน morbido, sospeso tra unisoni perfetti e alcuni interventi estemporanei.
Daniele Cestellini
3 Piano Generations: Luis Bacalov, Rita Marcotulli e Alberto Pizzo, Festival dei Due Mondi, Teatro Romano, Spoleto (Pg), 29 giugno
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02 luglio
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