I Giorni Cantati – In Concerto: 40 Anni Di Canto Popolare (Autoprodotto, 2014)

Nati nel 1974 a Calvatone, nella bassa Cremonese, dalla passione per la musica popolare che accomunava un gruppo di amici, I Giorni Cantati, hanno da sempre focalizzato la loro ricerca su quel repertorio di canti tradizionali che accompagnava il lavoro, aiutando i braccianti a rendere meno dura la fatica, i momenti di vita quotidiana, le feste e le manifestazioni. Grande importanza nel loro percorso ha avuto il contatto continuo con la Lega di Cultura di Piadena, in quanto negl’anni, I Giorni Cantati hanno riposto grande attenzione alla contestualizzazione storica, sociale, culturale e politica del canto sociale, inteso come momento di divulgazione delle tradizioni del passato per fornire una profonda riflessione sul futuro. A caratterizzare, da sempre la loro cifra stilistica, è stata la scelta di proporre i canti tradizionali senza alcun accompagnamento musicale, ma piuttosto puntando ad esaltare la coralità delle voci, al fine di rispettare le modalità esecutive dell’oralità. Nel tempo il gruppo ha visto avvicendarsi diversi componenti intorno alla figura di Bruno Fontanella, che fu tra i partecipanti allo storico spettacolo di “Bella Ciao” nel 1964 al Festival dei Due Mondi di Spoleto, ed attualmente è formato da Enrico Tavoni, Camilla Malaggi, Paola Baronchelli, Donata Mauroner, Giusy Bricchi, Maria Teresa Ariazzi e Maurizio Corda. Per celebrare i quarant’anni di attività, I Giorni Cantati hanno dato alle stampe “In Concerto”, disco dal vivo che raccoglie ventidue canti, registrati dal vivo durante il concerto del 9 febbraio 2014 al Teatro Gonzaga di Ostiano (CR). Il disco, restituisce in modo sorprendente il fascino dei concerti del gruppo, nel corso dei quali ogni canto è preceduto da una presentazione, che lo contestualizza dal punto di vista storico e musicale, ricomponendo i tasselli di quella storia altra fatta delle classi subalterne. L’ascoltatore ha così la possibilità di ritrovare gli echi delle voci dei vecchi cantori, la forza del canto di lotta, la dura vita del mondo contadino, e di prendere coscienza di come gli sfruttatori siano rimasti gli stessi e con il passato e il presente che si ritrovano nella stessa determinazione a resistere e con il sogno di poter cambiare il mondo. Seguendo un percorso quasi cronologico il disco si apre con “La Boje” il grido dei contadini mantovani durante le manifestazioni di proteste per i diritti sociali del 1880, a cui seguono i canti di lavoro “Va va varol”, e “Gli Scariolanti”, per poi giungere nelle risaie “Cantata di una giovane mondina” e la splendida versione de “La Lega” con le voci femminili a guidare il canto. Si spazia così dal canto d’emigrazione “Trenta giorni di nave a vapore”, al dramma dei soldati costretti a partire per il fronte di “Oh Gorizia”, fino a toccare l’impoverimento delle pianure dovuto alla guerra con “Guarda giù dalla Pianura”, nella versione dell’informatrice Ines Serventi di Cremona. Le storie delle lotte antifasciste di “Cremunin”, “Quando Bandiera Rossa si cantava” e “Pietà l’è morta” ci conducono alle lotte partigiane (“Il Partigiano”, “Le Belle Città” di Nuto Revelli), ma il vero vertice del disco arriva con la straordinaria versione di “Fischia Il Vento”. L’ultima parte del disco è affidata ai canti della ricostruzione dell’Italia dopo la fine della nazifascismo, ma anche alle figure che hanno caratterizzato la storia del repertorio de I Giorni Cantati, ovvero Mauro Barbiani, Giulio Seniga, Angelo Anghinoni, Aldo Fracassi, così si ha modo di ascoltare “E’ arrivato l’ambasciatore”, “El fusil de me pupà”, “I Tre Ladroni” e “Peppino Entra In Camera”. Arrivano poi le composizioni originali “Per Santa Caterina Dei Pastai”, “A Gaza C’è Il Mare”, e le superbe versioni corali di “Stronelli D’Esilio” e Doman L’è Festa”, che suggellano un disco di grande intensità attraverso il quale scoprire tutto il fascino e la potenza evocativa delle voci de I Giorni Cantati. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia