Etichetta in ascesa nell’ambito della world music, la Glitterbeat, sussidiaria della più nota Glitterhouse Records, nell’arco di quasi due anni, ha messo insieme un catalogo pregevolissimo in cui spiccano alcuni dei dischi migliori ascoltati negli ultimi anni, e questo soprattutto grazie alla lungimiranza e alla passione che ha animato i suoi fondatori ed animatori, Chris Eckman e Hugo Race. Grazie alle loro ricerche in Africa, al rapporto diretto con i musicisti locali, e alla loro visione illuminata della world music, abbiamo avuto modo non solo di scoprire artisti dal talento incredibile, ma soprattutto di toccare con mano come proporre musica di qualità, non significhi per forza di cose rinunciare ad ambizioni di mercato. In questa direzione si inserisce la bella compilation “Glitterbeat: Dub & Version I” che raccoglie dieci brani selezionati tra i dischi di Ben Zabo, Samba Touré, Aminata Wassidje Traorè, Tamikrest, Lobi Traoré e Dirtmusic, remixati e riproposti da alcuni tra i nomi principali della scena dub ed elettronica dai leggendari Dennis Bovell e Mark Stewart, agli alchimisti tedeschi dell’elettronica Schneider Tm ed Harmonious Thelonious, fino all’anglo-ghanese Larry Achiampong. Nonostante l’incontro tra world music, dub ed elettronica non sia affatto una novità, l’ascolto di questo disco è senza ombra di dubbio una piacevolissima sorpresa, e per capirlo basta ascoltare il lavoro di Dennis Bovell su “Aye Go Mila” di Samba Traoré, qui riletta in una versione dilatata ed onirica, che non perde affatto il fascino dell’originale. Si prosegue con la già nota versione dub di “Danna” di Ben Zabo, ad opera di Mark Ernestus, non nuovo ad incroci con la musica africana, e qui impegnato nell’esaltare le ritmiche tribali racchiuse nel brano. Se di grande suggestione è la versione ipnotica di “Be Ki Don” di Samba Traorè curata da Schneider Tm, altrettanto pregevole è “Tamala” di Aminata Wassidjé Traoré che il dj e producer Noizinja contamina con suoni elettronici metropolitani. “Danna” Di Ben Zabo la ritroviamo riletta con colori quasi caraibici da Harmonious Thelonious, mentre Dennis Bovell fa letteralmente magie con “Itous” dei Tamikrest, trasformata in un viaggio lisergico attraverso il deserto subsahariano. I giochi di loop e voci di Larry Achiampong sulla hendrixiana “Back Talk” di Lobi Traoré, ci conducono verso il finale con il dub di “Wari Vo”, curata da Mark Ernestus e la folle “Smockin’ Bowl” dei Dirtmusic, in cui Mark Stewart si è sbizzarrito nel trasformarla in una scatenata scorribanda sonora tra elettronica e blues desertico. In conclusione non poteva mancare la zampata di Chris Eckman, che con il moniker Studio Zuma, ricolora di reggae da dancefloor “Na Yafe” di Ben Zabo. Insomma “Glitterbeat: Dub & Version I” è un disco entusiasmante, e siamo certi che raccoglierà consensi non solo tra gli appassionati di world music, ma anche soprattutto tra coloro che amano il dub.
Salvatore Esposito