Sono passati quattro anni dal grande successo della compilation “Café Do Friariell”, e il suo ideatore Gianni Simioli, blogger, talent-scout, dj radiofonico e volto televisivo, grazie al supporto della verace etichetta indipendente Jesce Sole, ha da poco dato alle stampe il secondo volume di questo interessantissimo progetto, nato dall’esigenza di riaccendere i riflettori sulla scena musicale napoletana, stimolando gli stessi partenopei all’ascolto della musica della loro terra. Nel 2006, infatti, Simioli passeggiano attraverso le strade di Napoli da Chiaia al Centro Storico, si accorse che nessuno dei vari bar della città passava musica napoletana, e fu in quel momento che gli balenò l’idea di vestire i panni del selector, e dare vita a qualcosa che ricalcasse l’esempio dei grandi successi commerciali di Buddha Bar e Cafè del Mar. Napoli così ebbe la sua prima compilation di “Café Do Friariell”, che fruttò ben cinquemila copie vendute, e questo soprattutto per l’illuminata scelta di Simioli di dare vita ad una tracklist che rappresentasse tutta la ricchezza dei classici della musica napoletana, opportunamente riletti da artisti contemporanei, come nel caso della splendida “Maruzzella” cantata in francese, o di “Scalinatella” riletta da Enzo Gragnagniello e James Senese, o ancora “Indifferentemente” cantata in arabo fatta da M’Barka Ben Taleb. Questo secondo volume, a differenza del primo riuscito esperimento, rappresenta una nuova scommessa, affiancando ad alcuni classici della canzone napoletana, anche brani inediti, dando vita ad una vero e proprio viaggio tra presente e passato. Proprio dal passato arriva il brano che apre il disco, una splendida versione in chiave jazz di “Cerasella”, interpretata da Gloria Christian, e riscoperta quasi per caso da un disco dimenticato di qualche anno fa. La rilettura deep house di “Scapricciatiello” cantata da Loredana Simioli, stende un ponte tra passato e presente, e ci conduce al rap di Clementino che con la complicità di Cefro, Ekspo, e Emcee 'o Zi, propone la travolgente “Sabt ‘A Napl”. Spiccano poi il vesu-gospel di “I Believe” dei The Black Sand Boys, la superba rilettura in chiave elettronica de “Lu Guarracino” di Salvio Vassallo, Capone Bungt e Bangt con la loro versione di “Around The World” dei Daft Punk, e l’inedito “Rasta Soldier” di Indubstry con Marcello Coleman. Non manca ancora qualche classico, ingiustamente dimenticato, come “Frida” di Fred Buongusto, o la versione disco-music di “Resta Cu Me” dal repertorio di Roberto Murolo e cantata da Marcella Bella, ma la vera sorpresa di questa nuova compilation sono le Shatusche, misterioso gruppo rap al femminile che propone l’ironica e pungente “’O Shatushe”. Completano il disco la dimenticata, ma divertentissima, “Cha-Cha-Cha Napulitano “ di Grazia Gresi, “Sud” di Renzo Arbore nella riscrittura di Dubolik ft.4est, e “Nun Me Scuccià”, brano tratto direttamente da un vinile dimenticato di Gennarina De Nicola in arte Gena Gas, voce trash chic meteora dell’edizione 1981 del Festival di Napoli. Insomma questo secondo volume di “Café Do Friariell” rilancia l’idea appassionata di Gianni Simioli di dare nuovo impulso alla scena musicale napoletana, a partire proprio dalla musica suonata dai clubs e dai locali chic della città, e siamo certi che i tanti djs partenopei anche questa volta non mancheranno di inserire nelle loro playlist i brani di questa compilation. Lunga vita, dunque, al friariello, eccellenza alimentare della Campania, ed ora simbolo diventato anche simbolo della sua musica. Un plauso finale lo merita la copertina, un omaggio a Joseph Beuys ed alla sua opera “Capri-batterie” che fu presentata a Napoli nel 1985 presso la Galleria di Lucio Amelio, e divenuta emblema della creatività tutta napoletana.
Salvatore Esposito
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