Nella accogliente cornice del teatro Metropol di Vienna, il 16 Settembre, si è celebrata la Scottish Folk Night, arrivata ormai alla sua sesta edizione. Nella Sala Grande del teatro di Hernalser Hauptstraße si sono esibiti due gruppi di primissimo piano nella scena musicale scozzese: i Rura e Joy Dunlop & Band. Entrambe le band con il loro mix di musica folk tradizionale e influenze indie, rock e pop hanno illuminato il teatro in maniera entusiasmante, riuscendo a coinvolgere e accendere un pubblico dal palato fine come quello viennese. I Rura sono probabilmente tra le band più promettenti del panorama musicale nu trad scozzese, e difficilmente altri gruppi possono vantare un inizio di carriera così brillante. Fondato nel 2010, il gruppo ha vinto già nel gennaio 2011 l'importante " Danny Kyle Award" al festival "Celtic Connections" di Glasgow, seguito dalla prestigiosa "MG Alba Scots Trad Music Awards 2012". Di recente, sono stati anche nominati per il "BBC Radio 2 Folk Awards 2013". Il gruppo è composto da cinque giovani artisti: Adam Holmes, voce e chitarra; Chris Waite, chitarra; David Foley, percussioni; Jack Smedley, violino; e Steven Blake, cornamusa scozzese. Proviamo a conoscerli meglio.
Da dove venite?
In realtà, veniamo da parti differenti dalla Scozia. Alcuni di noi vengono dal Nord-ovest, alcuni da Edimburgo e altri da Glasgow.
Il vostro nome è RURA: cosa significa?
Significa un sacco di cose in lingue diverse, ma non lo sappiamo con esattezza. Lo abbiamo scelto perché un cantante gaelico è amico della band e lui ci ha detto che in lingua gaelica significa “disordine organizzato”, ma può significare anche “cornamusa” e in polacco significa “poca civilizzazione”, ed è anche il nome di una città nel Nord dell'India.
Come si può definire la vostra musica?
È difficile, noi la chiamiamo musica folk contemporanea, è qualcosa che è nato in modo naturale, attraverso sound scozzesi, influenze irlandesi e altri influssi di varia provenienza. Il cuore è sicuramente la musica tradizionale scozzese.
Siete stati protagonisti al "Celtic Connections" di Glasgow. Dove suonate di solito?
Probabilmente suoniamo di più durante i festival. Abbiamo molto lavoro in Gran Bretagna, ma anche molti concerti in Germania. Questa è la nostra prima volta in Austria, ma abbiamo suonato anche in America.
La musica scozzese quindi è popolare anche in altre nazioni?
È molto popolare in altre nazioni, in questo senso è molto significativo il fatto che possiamo suonare spesso anche in altri Paesi, anzi probabilmente abbiamo più offerte dall'estero che dalla Scozia.
Qual è la vostra canzone più famosa?
Potrebbe essere “Mary”, mentre tra quelle strumentali potrebbe essere “Intro”, la prima dell'album. Il nome del nostro ultimo album è “Break it up”.
Cosa vi aspetta nei prossimi mesi?
Innanzitutto stiamo pensando di fare un secondo album insieme con i materiali su cui ci stiamo concentrando ora. Ora stiamo iniziando a lavorare in Austria, poi andremo in Germania dove abbiamo parecchio lavoro. Altre novità arriveranno l'anno prossimo.
L'altra grande protagonista della Scottish Folk Night viennese è stata Joy Dunlop, giovane cantautrice scozzese, ma anche attrice, giornalista, scrittrice e ballerina. Già premiata con lo "Scottish New Music Awards 2011" e il "Roots Recording of the Year" con il suo primo album DUSGADH, Joy Dunlop sta facendo vivere un nuovo momento di gloria al gaelico scozzese. Con la sua splendida voce è riuscita negli ultimi anni a realizzare una vera rivalutazione della lingua tradizionale della Scozia portandola con orgoglio in tutto il mondo, dal Canada alla Nuova Zelanda.
Quali sono le tue origini?
Vengo dal piccolo villaggio di Connel, in Scozia, che è una cittadina molto piccola nel Nord-ovest di Argyll.
Che tipo di musica suoni?
Io sono una cantante gaelica scozzese. Tutto il materiale che suono è gaelico scozzese. Le mie sono le canzoni tradizionali della mia terra, che contengono le melodie di Argyll.
È divertente perché ho sempre cantato canzoni in gaelico, anche se certo canto qualche volta anche in inglese. Per me è più naturale cantare in gaelico, noi impariamo le canzoni in gaelico nella nostra comunità ascoltando i cantanti più vecchi, e qualche volta gareggiando nelle competizioni. Quindi per me è sempre stato più semplice cantare in gaelico che in inglese.
La musica gaelica è conosciuta nel mondo?
È popolare in Scozia, ma anche in altri Paesi. Ovviamente la musica gaelica è conosciuta soprattutto in Scozia. Le persone però conoscono le canzoni in tutto il mondo, e la musica gaelica inizia a diventare popolare anche molto lontano. Sono stata ovunque con le mie canzoni, in Nord America o in Nuova Zelanda. Quello che mi affascina della musica è che è qualcosa di internazionale, puoi amarla che tu conosca la lingua o no.
Dove preferisci esibirti?
Ho suonato ovunque, in festival, teatri, ma probabilmente preferisco suonare in piccoli locali, dove posso essere meglio a contatto col mio pubblico. In questo modo riesco ad avere una risposta da chi mi ascolta, e per me è fondamentale perchè canto in un altra lingua e le persone vogliono capire le parole, quindi per me è molto importate il rapporto col pubblico.
Quale è il tuo maggior successo?
Non so se c'è una canzone in particolare, o un album in particolare. Ovviamente cantare tutte le mie canzoni è bello, ma quando canto in gaelico è meraviglioso.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
In realtà faccio un mucchio di cose in questo momento, oltre ad esibirmi sto anche insegnando le lingue e lavoro anche per i canali in lingua gaelica. Vorrei potermi occupare di molti progetti, impegnarmi in più cose che posso. Sono davvero fortunata a poter fare quello che amo.
Elio Errichiello con la collaborazione di Ivana Čović
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