Cantierranti – Senza Padrone (Materiali Sonori, 2013)

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Prodotto nel 2012, in occasione dell’International Year Of Cooperatives, dalle cooperative sociali Koiné e Beta e realizzato dall’ensemble “Cantierranti”, lo spettacolo “Senza Padrone – Frammenti Narrativi Sull’Impresa A Proprietà Collettiva” ricostruisce la storia delle cooperative, dalle società di mutuo soccorso dell’Ottocento fino ai giorni nostri, esaltandone la grande importanza per la collettività e i suoi valori fondamentali, ovvero l’uguaglianza e la solidarietà. In un momento storico, caratterizzato dalla crisi economica e nel quale la mancanza di lavoro e di equità sociale sono avvertite in modo molto forte dalla collettività, questo sguardo verso il passato, non rappresenta semplicemente una consolazione per la memoria, ma piuttosto è l’occasione per cercare nuove basi su cui far ripartire la crescita della nostra nazione. Caratterizzato da un alternarsi di frammenti narrativi e parti musicali, in cui vengono eseguiti brani originali composti per l’occasione e riproposizioni di canti legati alla tradizione della canzone sociale italiana ed internazionale, “Senza Padrone” è un esempio di teatro canzone di impegno civile, ma soprattutto è il ricordo corale e collettivo di quella marcia lunga, straordinaria ed emozionante che è la storia del movimento cooperativistico, strumento determinante per la costituzione della reciprocità e la socialità, che diventano la base per il lavoro. 
Protagonisti sul palco sono la voce narrante di Giampiero Bigazzi, che ha curato anche la direzione artistica, e Canti Erranti, che raccoglie gli artisti di punta della storica etichetta toscana Materiali Sonori, ovvero Anna Granata (voce), Sabina Manetti (voce, chitarra), Enrico Fink (voce, flauto, fisarmonica, electronics), Vittorio Catalano (sax, flauti, duduk, ciaramella, marranzano), Ruben Chaviano Fabian (violino), Mino Cavallo (chitarre), Arlo Bigazzi (basso, balalaika basso, basso a tinozza), Marzio Del Testa (batteria), con l’aggiunta delle percussioni di Quartiere Tamburi. Dopo aver raccolto ampio apprezzamento dal vivo, questo spettacolo è diventato di recente anche un lungometraggio, realizzato per la Blanket da Pierfrancesco Bigazzi, Lorenzo Donnini e Rossano Dalla Barba, e pubblicato di recente in dvd da Materiali Sonori. Girato in un ex fabbrica di Ceramica, con la partecipazione speciale di Sandro e Marino Severini di The Gang, Orio Odori, Marna Fumarola, Martina Mansueto e la voce di Carlo Monni (a cui il film è dedicato) il film è un emozionante viaggio senza confini, che parte dalle prime esperienze delle cooperative in Francia e Germania, per raggiungere poi l’Italia, quando nella Costituzione Repubblicana all’art.45 venne riconosciuto il valore sociale della cooperazione. 
Laddove i recitativi compongono l’intreccio narrativo, attraverso racconti, poesie e stralci di documenti storici, la musica ne scandisce i tempi e ne traccia il percorso. Muovendosi attraverso un paesaggio sonoro di matrice world, in cui i suoni della tradizione italiana si mescolano con influenze che spaziano dal rock alla musica yiddish passando per i Balcani e il Sudamerica, l’ensemble Cantierranti ci regala eccellenti spaccati musicali, come nel caso delle belle riproposizioni di “Battan L’Otto” dei minatori del Valdarno, de “Le Otto Ore” o quel gioiellino che è “Sebben Che Siamo Donne” cantata a due voci da Anna Granata e Sabina Manetti, tuttavia i vertici dello spettacolo arrivano con la superba versione de “La Pianura Dei Sette Fratelli” suonata con i Gang e quel gioiello che è “Tum Balalaika” di Enrico Fink. Il risultato è un opera di grande pregio non solo dal punto di vista artistico ma anche da quello sostanziale, essendo un occasione preziosa per scoprire un pezzo importante di una storia civile, che spesso i libri non raccontano, una storia fatta di tante voci, che parlano la lingua unica e pacifica della musica e della libertà. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia