Talentuosa pianista barese con alle spalle una formazione classica nonché trascorsi nella scena rock alternativa e sperimentale, Claudia Mastrorilli giunge al suo debutto con “L’Attesa”, disco che raccoglie dodici brani composti nell’arco di dieci anni, durante i quali la compositrice ha realizzato spot pubblicitari per emittenti televisive e radiofoniche e lavorato a stretto contatto con il mondo del cinema. Realizzato con la direzione artistica di Diego Morga, che ha curato anche l’arrangiamento degli archi, l’album vede la pianista barese affiancata da un eccellente cast di musicisti, nel quale spiccano lo String Quartet, Piero Salvatori al violoncello, Nicola Alesini al sassofono, ed Alessandro Pipino dei Radiodervish all’organetto diatonico. L’ascolto rivela dodici brani, per lo più strumentali, che nel loro insieme compongono una sorta di concept-album immaginifico e denso di suggestioni nel quale ogni nota rappresenta un respiro, la linfa vitale, l’energia per ricominciare. E’ l’attesa di una rinascita, in cui suggestioni oniriche, introspezioni, ed atmosfere rarefatte, prendono corpo attraverso un linguaggio sonoro, che mescola musica contemporanea ed echi di musica classica, con sonorità che spaziano dalla world music all’elettronica. La scrittura della Mastrorilli, sospesa tra post minimalismo e suggestioni cinematografiche conduce l’ascoltatore in un atmosfera sognante in cui tempo e spazio diventano indefiniti. Ad aprire il disco è l’ ”Overture”, una cellula tematica che ci introduce nell’immaginario sonoro della pianista barese, in cui il piano dialoga con i suoni elettronici di Roberto Matarrese. Si prosegue poi con la romantica e minimale “In Cammino”, a cui segue prima la sofferta “Il Presagio” in cui il piano della Mastrorilli dialoga con il violoncello di Piero Salvatori, e successivamente la splendida “Gli Amanti”, un brano scritto di getto in cui il piano questa volta si confronta con il superbo sax di Nicola Alesini, evocando un corteggiamento intenso e travolgente. Se dalle esperienze cinematografiche arriva “Là Dove Gli Eroi Ci Guardano”, originariamente composta come colonna sonora per un corto inedito di Wim Wenders, e qui reincisa con la partecipazione di Giorgio Distante alla tromba, il crescendo di “Spleen” si svela in tutta la sua impetuosa alchimia melodica con la complicità ancora una volta del violoncello di Piero Salvatori. Un discorso a parte lo merita poi struggente riproposizione “Geppetto” di Fiorenzo Carpi ben nota per essere la colonna sonora del film “Pinocchio” di Luigi Comencini e qui totalmente riarrangiata dalla Mastrorilli con la partecipazione di Alessandro Pipino all'organetto diatonico. Nelle trame strumentali che caratterizzano tutto il disco, si staglia poi la voce di Cristina Palmiotta protagonista della title track, una canzone d’amore di grande intensità e lirismo poetico. Completano il disco la delicata “Prima di Ogni Cosa” dedicata alla figlia Federica, il valzer dai colori retrò de “Les Trois Jours De Reve” e quel gioiellino che è “Pensandoti”, un brano dall’incedere elegante, che viene riproposto per quartetto d’archi ad un minuto dalla chiusura del disco. “L’Attesa” è dunque un ottimo esempio di come la musica contemporanea incrociandosi con altre sonorità possa dar vita ad affreschi sonori di grande originalità e suggestione.
Salvatore Esposito
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