Il disco di Cody Chesnutt è decisamente e potentemente improntato a donarci un sapore soul vero, non patinato, che parla di storie vere e vissute, in un solco di una tradizione che ci ha donato grandi dischi e messaggi di fratellanza e speranza come il meraviglioso “What’s Goin’ On” di Marvin Gaye o i dischi imperdibili di un altro cantante con chitarra elettrica come Cody Curtis Mayfield o Bobby Womack.
Senza voler pesare troppo in termini di confronti con questo onesto autore determinato a ritagliarsi uno spazio autonomo per sviluppare le sue idee, vi dico che siamo in presenza di un bellissimo lavoro, con suoni belli come raramente si sentono in questi dischi, grazie anche al lavoro svolto presso i Memphis’s Royal Studios, tanto cari all’Al Green dei giorni migliori, giri di chitarra groovosi e virali, batterie suonate molto bene e ottimi giri di basso enfatizzati dal mixaggio e dalla masterizzazione, vi dico anche che c’è molto bisogno di musica soul che solleva gli animi e possa dare sollievo in questi tempi difficili.
C’è una solarita’ che sicuramente ricalca una raggiunta serenita’ del buon Cody, diventato padre di due figlioli, questo gli dona uno sguardo sulla realtà più focalizzato a cercare il bene e le possibilità, non è che si possa fare i nichilisti di fronte ai propri figli.
Cody ci riesce molto bene.
Altro aspetto interessante è una cosa personale, mi succede infatti che quando la musica di un autore mi colpisce sento il bisogno di suonarla, in questo caso la recensione finisce perchè vado a tirare fuori il basso per scovare quali segreti arrangiativi sono stati infilati nella musica da Cody e dai suoi compari!
Antonio "Rigo"Righetti