Questa settimana un esclusivo Taglio Basso con il nostro Rigo, che ci racconta dal palco il debutto del nuovo tour solista di Danilo Sacco.
La data di oggi rappresenta il momento culminante di un processo iniziato con una telefonata di Andrea Mei, tastierista ed autore, già con i Gang, coi quali ho collaborato oltre vent’anni fa. “Ciao Rigo, son Andrea. Andrea Mei. Come va?”. Esatto cari miei, le cose funzionano così da sempre tra musicisti. Una telefonata è sufficiente a scaraventarti dentro a un mondo, all’interno di una visione, di un’urgenza comunicativa. Qualche settimana dopo sono a Canelli, in provincia di Asti, a provare con la band di Danilo che, oltre a me al basso e alla voce, comprende il bravo drummer Tommy Graziani ( figlio del grande Ivan Graziani e master of the groove), Valerio Giambelli, chitarrista dal piglio decisamente rock non privo di delicatezza e il percussionista Jean Pierre Rodriguez. Si provano i brani tratti dal bel debutto solista di Danilo in uscita a giugno dal titolo “Un Altro Me”. Di un altro me davvero si tratta. Devo premettere che, malgrado io sia di Modena, geograficamente vicino a Novellara e alla zona nella quale si sono sviluppati i Nomadi, non sono mai stato un frequentatore della loro proposta. Il mio gusto si è sempre orientato verso l’America, verso il suono delle roots americane, col blues e il folk a rappresentare i cardini di una porta che fa entrare nel regno del suono. Danilo e la sua voce li conoscevo davvero poco ma, tra musicisti, c’è una specie di metalinguaggio che fa si’ che alla partenza di un pezzo, si faccia avanti una capacità di comprensione che va oltre la maledizione della torre di babele e permette di riconoscere istinti e finalità.
Con Danilo e la sua musica è’ stato così, il puzzle si è completato in un freddo mattino inoltrato dentro un’umida sala prove di Canelli tra amplificatori Ampeg Svt e Telecaster vintage. Il 24 maggio maggio, dopo circa una decina di giorni di prove rilassate e tranquille, Tommy Graziani ha staccato il quattro e ci siamo lanciati dal trampolino, non senza una certa agitazione d’animo. Quello a cui sei chiamato come musicista è camminare sul filo dell’emozione, senza fartene annullare ma anche conservando la tua intima capacità di emozionarti per rispedire alla platea le tue sensazioni. Durante la serata, oltre ai pezzi del cd in uscita che, ovviamente nessuno può aver mai sentito, Danilo ha voluto far ascoltare un buon numero di covers di pezzi tratti dal repertorio del più nobile cantautorato italiano, quello di valore, da Francesco Guccini, presente in un paio di pezzi interpretati anche dai Nomadi, fino a Pierangelo Bertoli passando per Massimo Bubola, ospite dell’esordio col quale abbiamo fatto Fiume Sand Creek ( già interpretata da De Andre’) e Dove Scendono Le Strade. Il concerto è stato un continuum di sensazioni legate allo svelamento di un progetto davanti ad un pubblico tipicamente nomadiano ma interessato e partecipe dell'atmosfera elettrica di questo debutto. Danilo è dotato di una voce di quelle che o ce l'hai o non ce l'hai e lui…ce l'ha! I pezzi sono stati un tris di novità, da "Un Altro Me" che, con le sue suggestioni e riff alla Tom Petty ( uno dei nostri territori in comune!) rappresenta un ottimo aperitivo.
La data di oggi rappresenta il momento culminante di un processo iniziato con una telefonata di Andrea Mei, tastierista ed autore, già con i Gang, coi quali ho collaborato oltre vent’anni fa. “Ciao Rigo, son Andrea. Andrea Mei. Come va?”. Esatto cari miei, le cose funzionano così da sempre tra musicisti. Una telefonata è sufficiente a scaraventarti dentro a un mondo, all’interno di una visione, di un’urgenza comunicativa. Qualche settimana dopo sono a Canelli, in provincia di Asti, a provare con la band di Danilo che, oltre a me al basso e alla voce, comprende il bravo drummer Tommy Graziani ( figlio del grande Ivan Graziani e master of the groove), Valerio Giambelli, chitarrista dal piglio decisamente rock non privo di delicatezza e il percussionista Jean Pierre Rodriguez. Si provano i brani tratti dal bel debutto solista di Danilo in uscita a giugno dal titolo “Un Altro Me”. Di un altro me davvero si tratta. Devo premettere che, malgrado io sia di Modena, geograficamente vicino a Novellara e alla zona nella quale si sono sviluppati i Nomadi, non sono mai stato un frequentatore della loro proposta. Il mio gusto si è sempre orientato verso l’America, verso il suono delle roots americane, col blues e il folk a rappresentare i cardini di una porta che fa entrare nel regno del suono. Danilo e la sua voce li conoscevo davvero poco ma, tra musicisti, c’è una specie di metalinguaggio che fa si’ che alla partenza di un pezzo, si faccia avanti una capacità di comprensione che va oltre la maledizione della torre di babele e permette di riconoscere istinti e finalità.
Con Danilo e la sua musica è’ stato così, il puzzle si è completato in un freddo mattino inoltrato dentro un’umida sala prove di Canelli tra amplificatori Ampeg Svt e Telecaster vintage. Il 24 maggio maggio, dopo circa una decina di giorni di prove rilassate e tranquille, Tommy Graziani ha staccato il quattro e ci siamo lanciati dal trampolino, non senza una certa agitazione d’animo. Quello a cui sei chiamato come musicista è camminare sul filo dell’emozione, senza fartene annullare ma anche conservando la tua intima capacità di emozionarti per rispedire alla platea le tue sensazioni. Durante la serata, oltre ai pezzi del cd in uscita che, ovviamente nessuno può aver mai sentito, Danilo ha voluto far ascoltare un buon numero di covers di pezzi tratti dal repertorio del più nobile cantautorato italiano, quello di valore, da Francesco Guccini, presente in un paio di pezzi interpretati anche dai Nomadi, fino a Pierangelo Bertoli passando per Massimo Bubola, ospite dell’esordio col quale abbiamo fatto Fiume Sand Creek ( già interpretata da De Andre’) e Dove Scendono Le Strade. Il concerto è stato un continuum di sensazioni legate allo svelamento di un progetto davanti ad un pubblico tipicamente nomadiano ma interessato e partecipe dell'atmosfera elettrica di questo debutto. Danilo è dotato di una voce di quelle che o ce l'hai o non ce l'hai e lui…ce l'ha! I pezzi sono stati un tris di novità, da "Un Altro Me" che, con le sue suggestioni e riff alla Tom Petty ( uno dei nostri territori in comune!) rappresenta un ottimo aperitivo.

Antonio "Rigo"Righetti