Danilo Sacco, Osnago (Lc) 24 maggio 2012

Questa settimana un esclusivo Taglio Basso con il nostro Rigo, che ci racconta dal palco il debutto del nuovo tour solista di Danilo Sacco.

La data di oggi rappresenta il momento culminante di un processo iniziato con una telefonata di Andrea Mei, tastierista ed autore, già con i Gang, coi quali ho collaborato oltre vent’anni fa. “Ciao Rigo, son Andrea. Andrea Mei. Come va?”. Esatto cari miei, le cose funzionano così da sempre tra musicisti. Una telefonata è sufficiente a scaraventarti dentro a un mondo, all’interno di una visione, di un’urgenza comunicativa. Qualche settimana dopo sono a Canelli, in provincia di Asti, a provare con la band di Danilo che, oltre a me al basso e alla voce, comprende il bravo drummer Tommy Graziani ( figlio del grande Ivan Graziani e master of the groove), Valerio Giambelli, chitarrista dal piglio decisamente rock non privo di delicatezza e il percussionista Jean Pierre Rodriguez. Si provano i brani tratti dal bel debutto solista di Danilo in uscita a giugno dal titolo “Un Altro Me”. Di un altro me davvero si tratta. Devo premettere che, malgrado io sia di Modena, geograficamente vicino a Novellara e alla zona nella quale si sono sviluppati i Nomadi, non sono mai stato un frequentatore della loro proposta. Il mio gusto si è sempre orientato verso l’America, verso il suono delle roots americane, col blues e il folk a rappresentare i cardini di una porta che fa entrare nel regno del suono. Danilo e la sua voce li conoscevo davvero poco ma, tra musicisti, c’è una specie di metalinguaggio che fa si’ che alla partenza di un pezzo, si faccia avanti una capacità di comprensione che va oltre la maledizione della torre di babele e permette di riconoscere istinti e finalità.
Con Danilo e la sua musica è’ stato così, il puzzle si è completato in un freddo mattino inoltrato dentro un’umida sala prove di Canelli tra amplificatori Ampeg Svt e Telecaster vintage. Il 24 maggio maggio, dopo circa una decina di giorni di prove rilassate e tranquille, Tommy Graziani ha staccato il quattro e ci siamo lanciati dal trampolino, non senza una certa agitazione d’animo. Quello a cui sei chiamato come musicista è camminare sul filo dell’emozione, senza fartene annullare ma anche conservando la tua intima capacità di emozionarti per rispedire alla platea le tue sensazioni. Durante la serata, oltre ai pezzi del cd in uscita che, ovviamente nessuno può aver mai sentito, Danilo ha voluto far ascoltare un buon numero di covers di pezzi tratti dal repertorio del più nobile cantautorato italiano, quello di valore, da Francesco Guccini, presente in un paio di pezzi interpretati anche dai Nomadi, fino a Pierangelo Bertoli passando per Massimo Bubola, ospite dell’esordio col quale abbiamo fatto Fiume Sand Creek ( già interpretata da De Andre’) e Dove Scendono Le Strade. Il concerto è stato un continuum di sensazioni legate allo svelamento di un progetto davanti ad un pubblico tipicamente nomadiano ma interessato e partecipe dell'atmosfera elettrica di questo debutto. Danilo è dotato di una voce di quelle che o ce l'hai o non ce l'hai e lui…ce l'ha! I pezzi sono stati un tris di novità, da "Un Altro Me" che, con le sue suggestioni e riff alla Tom Petty ( uno dei nostri territori in comune!) rappresenta un ottimo aperitivo. 
"Aprimi" è un pezzo dalla ritmica più sinuosa, vicino a certi mondi che girano da Peter Gabriel fino al sound eighties nobile, come ho avuto modo di verificare, Danilo è un grand fan dei Big Country, un troppo sottovalutato gruppo dalle forti sonorità scozzesi. "Cane" è un pezzo sulla casta e sulle tasse, che traccia un inedito parallelismo tra il pensare come un cane e il comportarsi come un cane. "Asia" di Francescone Guccini ha subito uno shock treatment a base di basso spennazzato (modestamente il vostro Rigo!) e pompa di batteria, il pezzo suona ora assolutamente attuale con le sue suggestioni esotiche inserite in un ambito più odierno, grazie anche alle belle svisate di organo del bravo Andrea Mei. Sale Massimo Bubola e in veste unplugged viene proposta la canzone da lui scritta "Il Cielo D'Irlanda", poi "Fiume Sand Creek" trova una sua strada espressiva caratterizzata da suggestioni tipicamente alla Lanois incontra gli u2. "Dove Scendono Le Strade" era nel repertorio dei Gang e ora si muove in ambito più americano che inglese. Emozionante. Danilo ha selezionato delle cover che sono un omaggio ai grandi cantautori. E' inutile dire che , senza voler essere campanilistici, molti vengono dall'Emilia. Anche Pierangelo Bertoli, capace di scrivere l'inno dell'indipendenza morale e artistica dentro al suo ante "A Muso Duro", resa a perfezione dall'ispirata vena vocale del grande Danilo. Uno dei must è stato scegliere la ballad pop rock "Signora Bionda dei Ciliegi", uscita dalla penna infuocata di Ivan Graziani, la versione si avvale della sapienza dinamica e di pompa del bravissimo Tommy Graziani. Inutile che vi faccia l'elenco di tutte le canzoni che abbiamo fatto, con la sua generosità, DAnilo ha fatto si' che io cantassi il mio brano "Solo", attorno al quale si muoverà il mio prossimo release discografico per la mia etichetta Rigo Records, che si chiamerà appunto "Solo" e vedrà' la luce nei primi giorni di giugno. Qualche piccolo problema immancabile in Italia, relativo all'orario, ci ha fatto fermare quando, finita la fase di rollaggio, l'aereo era pronto al decollo. Ma siamo solo in attesa della prossima data per scagliare del tutto le nostre frecce. Come diceva Bob qualche anno fa "Don't Dare to Miss It!"




Antonio "Rigo"Righetti
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