Riccardo Tesi & Banditaliana – Madreperla (Viavai/Materiali Sonori)

B-CHOICE

A sei anni di distanza da Lune e Riccardo Tesi e la sua Banditaliana tornano con un nuovo ed interessantissimo disco, Madreperla, nuova tappa del loro lungo viaggio cominciato diciotto anni fa e durante il quale hanno attraversato idealmente il mondo partendo dalla loro Toscana fino a Rio De Janeiro passando per Costantinopoli fino ad approdare alle coste del Mediterraneo. In questi anni la Bandaitaliana non è stata mai ferma ma ha dato vita a splendidi dischi come Crinali, Presente Remoto e Sopra I Tetti di Firenze, ma anche alle varie opere soliste di Riccardo Tesi, Claudio Carboni e Maurizio Geri. La novità di questo nuovo disco è rappresentata dall’ingresso nel gruppo di Gigi Biolcati alle percussioni che ha aggiunto al suono la sua ricchezza ritmica fatta di improvvisazione jazz e ricerca sonora tra i ritmi della world music e dell’Africa. Il disco, a differenza dei predecessori non è un concept album, ma piuttosto un istantanea della band, in uno stato di particolare grazia creativa, e non è un caso che i brani siano tutti originali e che vi sia un equa distribuzione tra canzoni e strumentali. Madreperla è così un disco corale, nel quale tutti hanno avuto modo di contribuire alla sua fase creativa, e rappresenta la naturale evoluzione del progetto Banditaliana tanto a livello sonoro quanto anche a livello compositivo. Integralmente autoprodotto, nonché registrato e mixato dagli stessi musicisti con l’aiuto di Stefano Melone, questo nuovo album segue una collaudata linea operativa che vede nell’approccio artigianale alla musica la sua base di partenza. Ad aprire il disco è la splendida Origami, composta da Riccardo Tesi e la giovane cantautrice Maria Pierantoni Giua, un brano dedicato alle anime in viaggio in cerca di speranza. Segue poi lo strumentale Kafkaffè di Riccardo Tesi, caratterizzato da una ritmica travolgente sulla quale sinuoso si muove l’organetto del musicista toscano, regalandoci quattro minuti di grande musica. Di grande spessore cantautorale è la title track, composta da Maurizio Geri, nella quale la ricchezza sonora sposa alla perfezione la poesia del testo. Lo stesso chitarrista toscano si ripete ancora prima nella scanzonata Mausette, poi nella fascinosa Cronache Scaramantiche, nella quale vengono cantati gli zingari che con la loro libertà attraversano il mondo e poi ancora nella ninna nanna Fiori di Neve, che chiude il disco. Sempre sul versante cantautorale meritano una citazione Ali Virtuali, un brano jazzato dalle atmosfere mediterranee nel quale la chitarra battente si intreccia con l’oud suonato da Elias Nardi, e la ninna nanna popolare Acqua scritta da Riccardo Tesi con Tiziano Mazzoni. Dal punto di vista prettamente musicale, particolarmente riusciti ci sembrano anche gli strumentali Turkesa, che rimanda alla tradizione musicale turca, e Sciurausci che incrocia le sonorità arabe con quelle balcane. Insomma Madreperla è un disco dalla bellezza levigata, dai suoni fascinosi, e dalla sorprendente carica emozionale.


Intervista con Riccardo Tesi

Solo qualche mese fa abbiamo parlato a lungo di Sopra I Tetti di Firenze e già in quella occasione ci avevi anticipato l'uscita di Madreperla. Puoi parlarci come è nato questo nuovo progetto con la Bandaitaliana?
E' nato dalla voglia di documentare un momento particolarmente felice della band che ha ritrovato un nuovo equilibrio con l'ingresso in pianta stabile di Gigi Biolcati alle percussioni. A distanza di sei anni da Lune avevamo voglia di scrivere una nuova tappa di questo viaggio iniziato 19 anni fa e ci siamo messi di buona lena a scrivere nuovi brani sviluppando molte delle idee raccolte in questo lungo periodo . Dopo i vari lavori solistici di ognuno di noi e progetti corali in cui avevamo comunque continuato a lavorare fianco a fianco era il momento di tornare alla nostra creatura originale e alla nostra musica. Sono rimasto sorpreso da quante cose nuove abbiamo scritto in breve tempo e soprattutto dall'energia che si respirava.

Come si è evoluta la ricerca sonora e la scrittura di Bandaitaliana dal vostro primo disco, passando per Thapsos e Lune fino a Madreperla? Quest'ultimo disco di Bandaitaliana da la sensazione che sia un lavoro più corale…
La risposta sta nella maggiore coralità. Nei dischi precedenti, salvo rare eccezioni, ero io che mi facevo carico principalmente dell'aspetto compositivo. Con il tempo sia Maurizio che Claudio hanno iniziato a scrivere ottime composizioni in stile Banditaliana per cui è stato naturale includerle nel nuovo disco. In questo senso il gruppo è uno spazio creativo per tutti i musicisti che ne fanno parte , ognuno può portare idee. Per noi è importantissima la fase di arrangiamento che normalmente sviluppiamo insieme, suonando e testando varie soluzioni; questa è la fase che preferisco perchè è qui che il sound Banditaliana prende corpo.

Dal punto di vista sonoro, già ascoltando i brani in anteprima qualche mese fa, ho avuto la sensazione che a livello ritmico l'ingresso in Bandaitaliana di Gigi Biolcati abbia rappresentato un valore aggiunto in termini di varietà e fantasia sonora. In proposito mi piace citare la splendida Sciurausci, che ha scritto lo stesso Biolcati, un brano ricco di cambi di tempo e dall'arrangiamento davvero affascinante…
Gigi è veramente un grande percussionista che ha avuto l'ingrato compito di sostituire un virtuoso come Marco Fadda e ci è riuscito benissimo proprio perchè è molto diverso e personale. Inoltre canta e integra con i cori la voce di Maurizio e questo è un bel valore aggiunto. Ma la cosa più importante è che realmente è entrato nel gruppo, come se ne avesse sempre fatto parte sia musicalmente che umanamente. Anche compositivamente ha delle bellissime intuizioni melodiche. Sciurausci è un bellissimo brano che suona molto in stile Banditaliana.

Parlando sempre del suono, ciò che mi sorprende sempre piacevolmente dei tuoi dischi, è la capacità di produrre dischi splendidi pur conservando quella forma di "artigianalità" che contraddistingue la musica popolare…
Diciamo che cerchiamo di unire una concezione artigianale del lavoro ad una grande professionalità nella sua realizzazione. Investiamo molto denaro ed energia per avere una buona qualità di registrazione. Non è un caso che dietro tutti i nostri lavori ci stà dietro un personaggio come Stefano Melone, musicista, fonico e produttore di grande livello. Uno come lui cresciuto con Fossati , Bennato, De Andrè ecc è una garanzia e ormai lo consideriamo il quinto elemento di Banditaliana. Ci siamo incontrati durante la registrazione del bellissimo Macramè di Ivano Fossati e da allora siamo assidui collaboratori ed ha seguito il progetto Banditaliana sin dalla sua nascita contribuendo in maniera considerevole a determinarne il suono. Per questo lavoro ci siamo però spinti oltre allestendo il nostro proprio studio casalingo e occupandoci in prima persona, sempre sotto la sapiente guida di Melone, anche dell'aspetto tecnico delle registrazioni. Questo ci ha obbligati ad essere comunque sempre tutti insieme e non è un caso che il disco sia più corale degli altri.

Quanto c'è delle vostre più recenti esperienze musicali in Madreperla e parlo della tua ricerca continua sull'organetto e quella di Geri sulla musica manouche o ancora gli splendidi dischi dedicati al liscio di Carboni…
Ogni esperienza vissuta dai componenti di Banditaliana finisce per confluire nella nostra musica, magari in maniera traslata e nascosta, mediata . Per questo riteniamo fondamentale che ognuno di noi viva situazioni musicali parallele a Banditaliana perchè costituiscono un momento di nutrimento prezioso che finisce per arricchire anche il nostro progetto comune.

La sensazione che ho avuto ascoltando il disco è che presenta sin da subito diversi sentieri da percorrere per la sua scoperta completa, il primo senza dubbio è quello cantautorale. In proposito mi piace citare l'iniziale Origami scritta in collaborazione con Maria Pierantoni Giua, un esempio cristallino di cantautorato mediterraneo.
La forma canzone ha sempre avuto un posto importante nel repertorio di Banditaliana. Soprattutto a partire dal secondo album Thapsos abbiamo iniziato a scrivere canzoni nostre e l'aspetto più complicato è stato trovare un vocabolario che fosse coerente con il nostro universo musicale. Sai dopo aver collaborato con De Andrè, Fossati e Testa è normale diventare particolarmente esigenti sull'aspetto letterario.Per questo ci siamo rivolti a Carlo Muratori che ha scritto per noi alcuni testi bellissimi , profondi e profumati di mediterraneo .Da Lune in avanti invece abbiamo scoperto con sorpresa di avere in Maurizio Geri un ottimo autore , dotato di uno stile molto personale ed un innato senso poetico, una vera risorsa. E' lui che ha scritto la quasi totalità dei testi eccetto Origami che ho scritto qualche anno fa con Giua, un vero talento ed una promessa per la canzone d'autore italiana nonostante la giovane età.

La vostra ricerca verso sonorità mediterranee è qualcosa di molto diverso da quel "suono contenitore di mediterraneità" di certi dischi, dove c'è tutto e niente, ma piuttosto è la rotta di un viaggio che parte dall'Appennino Tosco-Emiliano e tocca l'Este Europeo, la Turchia, fino a giungere prima in Brasile e poi in Argentina….
La mediterraneità per noi costituisce la sostanza e non l'aspetto formale della nostra musica , abbiamo suonato musica tradizionale a lungo e la conosciamo bene per cui quello che utilizziamo per le nostre composizioni sono gli elementi portanti di quel linguaggio musicale, quelli che ne determinano il funzionamento . Su questa base si innestano poi tante altre influenze musicali che neanche noi sappiamo dire perchè tutto funziona a livello inconscio.

Tra i brani più intensi del disco spicca certamente Acqua, puoi parlarci di come è nato questo brano e di quali sono le ispirazioni che nasconde?
E' una canzone che avevo da un paio di anni nel cassetto sotto forma di piccoli appunti . In quel momento stavo partecipando al disco di Tiziano Mazzoni , mio caro amico d'infanzia per cui è stato naturale chiedergli di scrivere un testo. E' nata così in poco tempo la canzone. Per l'arrangiamento non sapevo bene che pesci prendere, ero sicuro soltanto dell'idea di trovare qualcosa di ipnotico. Stavamo lavorando sulla parte di chitarra quando Gigi ha tirato fuori la kalimba ed ha iniziato ad improvvisare , immediatamente ho capito che era la strada giusta e in meno di mezz'ora l'arrangiamento definitivo era fatto e non è più stato toccato.

Altro brano di grande spessore è Ali Virtuali, un brano dal testo attualissimo e soprattutto velato di una poesia elegantissima…
Anche in questo caso sono partito da appunti di qualche anno fa, una sequenza di accordi un po' rock che ho cercato di sviluppare. Ho dato il brano in embrione a Maurizio che se n'è uscito con questo testo molto bello. In questo caso invece abbiamo impiegato più tempo a trasformarlo in un brano in stile Banditaliana. La chiave di volta è stato l'utilizzo poco ortodosso di strumenti come la chitarra battente e l'oud di Elias Nardi. Il risultato finale mi soddisfga molto.

Concludendo, un altro brano che reputo significativo è Maresia nel quale tu e Maurizio Geri vi divertite a destreggiarvi tra jazz e musica manuche…
E' un brano scritto da Claudio Carboni su cui ho messo le mani anch'io e che abbiamo arrangiato tutti insieme, leggero e divertente con un bell'ntervento al tuba del nostro caro amico Riccardo Tarlini.

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