I comunicati stampa relativi alle novità editoriali
Alan Lomax. Un americano nella Valle dei Trulli di Massimiliano Morabito
Il volume che ripercorre il “dietro le quinte” della mitica spedizione di ricerca nel cuore della Valle d’Itria
Il “dietro le quinte” di una straordinaria avventura di ricerca, che custodisce il cuore sonoro della Valle d’Itria. Alan Lomax, un americano nella Valle dei Trulli (CGS Edizioni) è il libro del ricercatore indipendente e musicista Massimiliano Morabito che ricostruisce la mitica spedizione del 1954 in Puglia di uno dei più illustri etnomusicologi del Novecento. La pubblicazione, che inaugura le Edizioni del Canzoniere Grecanico Salentino, è sostenuta dalla Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo e da Italea Puglia, parte della rete territoriale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sul turismo delle radici. Italea Puglia, realtà deputata alla valorizzazione del legame tra le comunità pugliesi in Italia e all’estero, “sposa” questo lavoro editoriale per il fondamentale apporto offerto alla divulgazione delle radici culturali del territorio, nonché alla ricostruzione di un’impresa straordinaria, che ha contribuito a rivelare al mondo il cuore autentico del Paese e a intessere nuove relazioni da un lato all’altro dell’Oceano.
Alan Lomax, un americano nella Valle dei Trulli di Massimiliano Morabito (CGS Edizioni, editing Margherita Macrì, master audio Francesco Aiello, progetto grafico e impaginazione Carlo Trono) si inserisce nel solco del celebre “Viaggio in Italia” (1954–1955), l’impresa che Alan Lomax realizzò insieme a Giorgio Nataletti e Diego Carpitella, portando alla luce repertori popolari e forme espressive sommerse, spesso ignorate dalla cultura ufficiale. In questo quadro, la Valle d’Itria e in particolare Locorotondo assumono un ruolo centrale. Il 18 agosto 1954 Lomax e Carpitella giunsero in questo territorio con un registratore Magnecord Pt-6 e una macchina fotografica Leica IIIf. Ne scaturì una documentazione straordinaria: canti, voci e storie degli abitanti della comunità rurale, ma anche immagini che fissarono volti, gesti e momenti di condivisione. Un patrimonio che restituisce l’intensità di un’Italia autentica e vibrante, capace ancora oggi di emozionare e ispirare. L’opera di Morabito ricostruisce quelle ricerche, restituendo al lettore il valore storico e umano di una testimonianza che ha contribuito a inserire la Valle d’Itria nelle mappe culturali internazionali. Una tappa fondamentale del lavoro è consistita nella certosina opera di identificazione delle persone coinvolte nella ricerca del 1954, conclusasi con un commovente incontro pubblico di restituzione il 28 aprile 2018. «Già da anni conoscevo quella spedizione e i materiali che ne derivavano – scrive nell’Introduzione l’autore Massimiliano Morabito - ma solo in quel momento compresi l’urgenza e il valore di condurre una vera e propria “ricerca nella ricerca”, per restituire volti, storie, contesto e dignità alle registrazioni di Lomax e riportare alla luce le vite di chi, pur rimanendo anonimo per decenni, aveva contribuito a uno dei più importanti progetti di documentazione musicale del Novecento». «Nel suo libro, rigoroso dal punto di vista scientifico ma al tempo stesso di piacevole lettura, Massimiliano Morabito (…) – scrive nella Prefazione Anna Lomax Wood - descrive e storicizza il luogo della musica tradizionale a Locorotondo e in Puglia, e l’umanità, la perizia e la competenza che hanno contraddistinto il lavoro di Lomax in Italia e a Locorotondo, dove è tuttora ricordato (…). La documentazione autorevole di Morabito del repertorio registrato da Lomax e Carpitella, la sua cronaca avvincente della restituzione, dei suoi effetti sugli abitanti di Locorotondo, rappresentano un contributo essenziale all’etnomusicologia italiana e confermano il valore della palingenesi culturale con tutte le sue incognite e i suoi problemi».
L’autore Massimiliano Morabito
Laureato al DAMS di Bologna, da oltre vent’anni conduce ricerche indipendenti demoetnoantropologiche nel Sud Italia. Ha collaborato con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (ICBSA), contribuendo all’arricchimento degli archivi con preziosa documentazione audiovisiva e fotografica. Il suo archivio e la sua biblioteca nel 2025 hanno ricevuto dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia la dichiarazione di interesse storico particolarmente importante. Dal 2008 è organettista del Canzoniere Grecanico Salentino, con cui si esibisce in tutto il mondo. Ha insegnato Antropologia della Musica e Metodologia della Ricerca sul Campo presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce.
Alan Lomax
Alan Lomax (Austin, Texas, 1915 – Florida, 2002) è stato uno dei più importanti etnomusicologi del Novecento. Figlio del folklorista John A. Lomax, iniziò a raccogliere canti popolari negli anni Trenta per la Library of Congress, documentando musiche tradizionali in tutti gli Stati Uniti, nei Caraibi e in Europa. Produsse trasmissioni radiofoniche e concerti che diffusero al grande pubblico artisti come Woody Guthrie e Lead Belly, e realizzò celebri interviste e biografie orali, tra cui quella di Jelly Roll Morton (Mister Jelly Roll, 1949). Negli anni Cinquanta condusse campagne di registrazione in Italia (con Diego Carpitella), Irlanda, Inghilterra e Scozia, contribuendo ai revival folk europei. Negli anni Sessanta sviluppò il metodo Cantometrics, per lo studio comparato degli stili musicali e culturali, e pubblicò raccolte fondamentali come Folk Songs of North America (1960). Negli anni Settanta e Ottanta elaborò anche ricerche su danza e linguaggio (Choreometrics e Parlametrics) e avviò il progetto multimediale Global Jukebox, dedicato alla comparazione delle culture musicali del mondo. Autore di libri, dischi e programmi televisivi (American Patchwork, PBS 1990), ricevette importanti riconoscimenti internazionali, tra cui la National Medal of Arts (1984) e il Grammy Trustees’ Award (2003, postumo). La sua eredità scientifica e culturale resta fondamentale per la comprensione e la valorizzazione delle musiche popolari del mondo.
CGS Edizioni
CGS Edizioni è la nuova avventura di ricerca del Canzoniere Grecanico Salentino, uno dei più importanti riferimenti internazionali della roots music, che nel 2025 ha festeggiato cinquant’anni di attività. Attraverso la neonata esperienza della casa editrice, il CGS prosegue il percorso di valorizzazione, sperimentazione e riflessione sui patrimoni di tradizione orale e sulle connessioni con le culture contemporanee.
Italea Puglia
Italea Puglia – progetto realizzato dall’associazione Radici di Puglia Aps - è parte della rete territoriale del progetto “Italea” del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito del programma PNRR “Turismo delle radici”. Italea Puglia organizza un’offerta turistica espressamente dedicata agli italiani e agli italodiscendenti all’estero, e lavora in ambito istituzionale e culturale per contribuire a creare nuovi ponti tra le comunità del Tacco d’Italia e le collettività all’estero. In questi primi due anni di attività Italea Puglia ha collaborato con decine di realtà pugliesi, nazionali ed estere e preso parte ad importanti eventi internazionali. Nel Tacco, il festival itinerante “Italea Puglia: la Festa delle radici pugliesi”- realizzato per il “2024 Anno delle radici italiane” del MAECI - e le altre manifestazioni progettate in co-creazione con organizzazioni e istituzioni locali sono stati dedicati alla valorizzazione dei patrimoni culturali tradizionali autentici del territorio.
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Esce il libro Soundtrack. Storia critica della popular music (1950–primo quarto del XXI secolo) di Marco Di Battista
Dal 10 ottobre 2025, sarà disponibile su Amazon, in versione cartacea e Kindle, "Soundtrack. Storia critica della popular music dal 1950 al primo quarto del XXI secolo, tra industria, tecnologia e culture giovanili", opera ambiziosa che si propone come strumento fondamentale per comprendere il rapporto tra musica popolare e trasformazioni culturali, tecnologiche e sociali. Non limitandosi a un resoconto cronologico, Soundtrack adotta una prospettiva critica che concepisce la musica popolare quale vero “sismografo culturale”: la tesi portante sostiene che, dalla nascita del rock fino all’era dello streaming, la popular music si presenti come esito di una relazione dinamica tra tecnologia, società e industria. Con un metodo storico-filologico rigoroso, il volume scritto da Marco Di Battista affronta la musica non solo come espressione artistica, ma come testo culturale a più livelli. Le fonti impiegate spaziano dalle registrazioni sonore ai videoclip, dalle fanzine alle testimonianze orali, restituendo un mosaico articolato e vivace. L’autore articola il percorso intorno a tre prospettive essenziali: la dimensione tecnologica, che considera la musica come soggetta a trasformazioni profonde imposte dai mezzi (dal vinile alle piattaforme streaming); la dimensione sociale, per cui la musica diviene specchio e agente dei mutamenti collettivi, dalle lotte per i diritti civili alle nuove identità giovanili; e la dimensione industriale, analizzata nei suoi meccanismi interni, dal predominio delle major all’affermazione dell’indipendenza artistica, fino alle nuove economie digitali e al fenomeno della pirateria.
Il volume s’interessa inoltre di questioni importanti per la popular music come il ruolo dell’artista-imprenditore, la metamorfosi dei testi musicali nel tempo e la centralità delle piattaforme digitali (in particolare TikTok) nel determinare la diffusione e il successo dei brani. Il discorso si arricchisce attraverso riferimenti a studiosi di rilievo come Simon Frith e Marshall McLuhan e rimandi a figure emblematiche della musica popolare, da Chuck Berry a Beyoncé. Destinato a un pubblico di accademici, studenti, critici e appassionati, Soundtrack fornisce strumenti interpretativi per cogliere le ragioni profonde per cui la popular music non è stata mero intrattenimento, bensì una delle forme culturali più potenti e determinanti della contemporaneità. Il libro sarà disponibile dal 10 ottobre 2025, in versione cartacea e Kindle, su Amazon.
Marco Di Battista è un pianista jazz, compositore e docente di conservatorio, riconosciuto come una delle voci più originali della scena jazz contemporanea. La sua ricerca artistica fonde la profondità della tradizione jazzistica con un’attenzione costante all’innovazione musicale, dando vita a un linguaggio personale e ricco di sfumature. Tra collaborazioni internazionali, concerti in prestigiosi festival e una significativa attività discografica, Di Battista unisce alla pratica performativa una rigorosa riflessione musicologica, offrendo una prospettiva interdisciplinare che amalgama tecnica, storia e cultura.
Disponibilità: dal 10 ottobre 2025, in versione cartacea e Kindle, su Amazon.
Titolo completo: Soundtrack. Storia critica della popular music dal 1950 al primo quarto del XXI secolo, tra industria, tecnologia e culture giovanili
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Jazz Story – Il diario di Tony Monten: New Orleans
Un romanzo storico di Lino Volpe
È disponibile sulle principali piattaforme online “Jazz Story – Il diario di Tony Monten: New Orleans”, primo volume di una quadrilogia dedicata alla nascita e all’evoluzione del jazz, vista e raccontata attraverso la voce di Tony Monten: un impresario italo/americano. Ambientato tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, il romanzo ricostruisce con rigore storico e sensibilità narrativa le vicende che hanno segnato la genesi del jazz a New Orleans. Il racconto prende la forma di un diario scritto nel 1960, in cui Tony Monten, siciliano d’America, ripercorre la propria esistenza intrecciata a quella della musica che ha attraversato epoche, tensioni sociali e rivoluzioni culturali. Nel primo capitolo, ampio spazio è riservato ad alcuni musicisti italo-americani pionieri del jazz, figure spesso trascurate dalla storiografia ufficiale, ma fondamentali nel tessere la trama sonora di un’epoca. La parte centrale è dedicata a Jelly Roll Morton, un artista visionario, un genio del suo tempo, un autentico innovatore che ha saputo fondere le tradizioni creole con le nuove pulsioni ritmiche, anticipando il futuro. Sullo sfondo della trama, si intrecciano gli affari loschi della mafia italiana in America, le tensioni razziali, le lotte per i diritti civili, e gli interessi politici ed economici che hanno guidato le scelte delle amministrazioni Eisenhower e Kennedy all’alba dell’operazione Zapata, un piano segreto, audace e controverso, messo in atto nel tentativo di rovesciare il governo di Fidel Castro. A fare da contrappunto alla voce di Tony, le pagine intime e rivelatrici scritte da Milly Snow, ballerina del celebre corpo di ballo delle Rockettes.
L’autore Lino Volpe ha insegnato Musica, Media e Tecnologia presso il Conservatorio di Benevento, diretto per nove edizioni il Nick La Rocca Jazz Festival, e collaborato con Adriano Mazzoletti nel programma “Serata Jazz” su Radio Rai Uno. Ha firmato documentari musicali per Amazon Prime Video e scrive per testate come Cronache di Napoli, Cronache di Caserta e Jazzitalia.
Con 192 note a piè di pagina, 62 illustrazioni e oltre 60 fonti bibliografiche consultate, “Jazz Story, Il diario di Tony Monten: New Orleans” propone un viaggio nella storia e nei miti del jazz, in una forma di divulgazione che unisce il rigore della ricerca storica alla narrazione romanzata.
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Da Recife al mondo: una fotobiografia per celebrare Naná Vasconcelos
“Fotobiografia Naná – Do Recife para o Mundo”
Naná Vasconcelos, l’uomo che fece del berimbau un’estensione del suo corpo, si definiva “il Brasile che il Brasile non conosce”, quando gli veniva chiesto se il suo riconoscimento artistico fosse maggiore all'estero che in patria (Brasile). Percussionista pernambucano di fama internazionale, morto il 9 marzo 2016. In 60 anni di musica, ha creato un universo sonoro unico ed è considerato un genio della musica. In occasione dell'80° anniversario della nascita di Naná Vasconcelos avvenuto il 2 agosto 2024, Cepe Editore (Companhia Editora de Pernambuco - Cepe) con il patrocinio del Banco do Nord-Est, ha da poco pubblicato il libro: "Fotobiografia Naná – Do Recife para o Mundo". Un'ottima opportunità per esplorare la vita e l'opera del percussionista pernambucano di fama internazionale, con numerose foto e testi. L’autore di questa splendida opera è del designer e giornalista Augusto Lins Soares. Il libro verrà presentato da Cepe Editora venerdì (14/02/2025), alla Torre Malakoff (situata nella Praça do Arsenal, s/n, Bairro do Recife, in centro), alle ore19.00. Sarà presente anche Patricia Vasconcelos, vedova e curatrice delle opere di Naná. Ci saranno anche esibizioni del percussionista Gilú Amaral, del falutista e direttore musicale Cesar Michiles, della cantante Surama Ramos e dei percussionisti del gruppo di Olinda Ìyámassé Málé.
Note sul libro:
Impossibile non emozionarsi per la sua forza e il suo impatto nel vedere le foto fronte e retro del libro "Fotobiografia Naná – Do Recife para o Mundo" opere dell’americana Deborah Feingold, rinomata fotografa di ritratti, che dalla fine degli anni '70 ha approfondito la cultura del jazz, registrando figure iconiche come Chet Baker, Miles Davis e, ovviamente, lo stesso Naná Vasconcelos, che portano uno sguardo profondo e sensibile sull'eredità immortale di questo gigante della musica.
Il libro è nato dall’incontro dell’autore designer e giornalista Augusto Lins Soares con Patricia Vasconcelos, vedova e curatrice dell’eredità di Naná ed anche madre della figlia minore del musicista. Patricia, con passione e tantissima dedizione, sostiene viva l’opera e lo spirito innovativo di questo grande maestro.
In lingua portoghese, il libro è composto da 240 pagine e mostra Juvenal de Holanda Vasconcelos, conosciuto come Naná Vasconcelos, 200 foto di una cinquantina di fotografi, in una linea temporale che va da Naná bambino all'artista consacrato, vincitore del premio Grammy ed eletto il miglior percussionista al mondo dalla rivista jazz americana Downbeat per nove volte consecutive, dal 1983 al 1991.
"Fotobiografia Naná – Do Recife para o Mundo" si apre con un saggio fotografico degli anni '80 di Lizzie Bravo, la prefazione, con la commovente testimonianza del cantante e compositore Milton Nascimento, pubblicato nel 2016, e un saggio del 2012 del fotografo Itamar Crispim. La narrazione visiva continua con foto, copertine di album e altre iconografie accompagnata da testi biografici firmati da Michelle de Assumpção, Renato Contente, Daniel B. Sharp e José Teles, che segnano le fasi del percorso di Naná nelle città in cui visse: Recife, Parigi, New York e Recife e per finire ’interessante e toccante testimonianza di Patricia Vasconcelos. Chiudono la fotobiografia le opere d'arte realizzate appositamente in onore di Naná per questa pubblicazione di 12 interessanti artisti pernambucani.
Ci sono diverse immagini appartenenti a collezioni private che non sono mai state pubblicate o sono poco pubblicizzate, come, ad esempio, Naná nella Banda Municipal do Recife (attuale Banda Sinfônica do Recife) negli anni '60 e Naná che suona il berimbau al Mercado Modelo, a Salvador (BA), alla presenza di Jorge Amado, negli anni '80”. Dal lato americano, appare mentre suona il berimbau nel suo “ufficio”, Washington Square Park, a New York, e in un momento di spensieratezza con il suo gatto domestico. Durante la fase europea, a Parigi, Naná viene sorpreso nel tempo libero a giocare a nascondino per strada e in un bar con gli amici. A Recife, viene fotografato nelle indimenticabili e memorabili serate di apertura del Carnevale, riunendo batuqueiros provenienti da diverse nazioni maracatu. L'artista appare insieme a diversi partner musicali, mostrando la sua diversità, come i nordamericani Collin Walcott e Don Cherry (membri della band Codona, con Naná), i brasiliani Egberto Gismonti, Geraldo Azevedo e Gal Costa, e l'argentino Agustín Pereyra Lucena; e anche nei momenti con le sue figlie.
L’autore ha selezionato le immagini più iconiche, di impatto, artistiche, rivelatrici, storiche, senza precedenti, giornalistiche e seducenti. Immagini cioè che raccontano al lettore fatti importanti sulla vita della persona “fotografata”. Nei testi del libro si evidenziano informazioni poco note al pubblico, come la partecipazione dell'artista al cortometraggio Berimbau, di Toby Talbot (New Yorker Films, 1971), e la produzione dell'album Amazonas (Philips, 1973), realizzato dal cantante e compositore Raimundo Fagner.
La storia di Naná nel documentario di Toby Talbot è raccontata dal professore di Etnomusicologia dell'Università di Tulane, Daniel B. Sharp, nell'articolo “Pop Star in New York”. Il cortometraggio “mostra come Naná ha trasformato il berimbau, ampliando il suo ruolo tradizionale di accompagnamento alla capoeira e trasformandolo in uno strumento solista virtuoso a pieno titolo. Le immagini del giovane Naná che recita nel film ci lasciano intravedere la sua notevole abilità con il berimbau, già all'inizio della sua carriera”. La produzione dell'album Amazonas, il secondo album di Naná, è dettagliata dal giornalista Renato Contente nel testo “Avant-Garde em Paris”.
A pagina 135 c’è una parte dedicata alle amicizie e collaborazioni in tutto il mondo tra le quali Murat Verdi (Turquia), Leszek Możdżer (Polonia), Jan Garbarek (Norvegia), Trilok Gurtu (India), Antonello Salis, Peppe Consolmagno, Tony Esposito e Pino Daniele (Italia). Anche Peppe Consolmagno ha dato il suo contributo alla realizzazione di questo lavoro.
Per Patrícia Vasconcelos, la fotobiografia è rivolta ad appassionati, studiosi e persone che non conoscono il lavoro del percussionista. “Ho pensato che l'idea fosse fantastica perché serviva come strumento di ricerca sulla traiettoria artistica di Naná ed era necessaria per rendere questa storia accessibile al pubblico interessato a saperne di più su questo viaggio musicale costruito con tanto amore per la musica e tanto genio. Il risultato di questo lavoro fornirà la base per altre azioni volte a mantenere viva la memoria e l’eredità di Naná”, sottolinea Patrícia, che è la curatrice dell’eredità dell’artista.