Famo Mountain – For Those Left Behind (Glitterbeat, 2025)

Prima o poi doveva accadere. Ian Brennan ci ha talmente abituati alla sua maestria nel condividere registrazioni dagli angoli più remoti del pianeta che questa volta ci porta su una montagna che non c’è. Provate a cercare il monte Famo, non ne troverete traccia. A dirla tutta, l’intero territorio del Lesotho, da cui provengono questi brani, è sopra i mille metri di altitudine ed è attraversato dalle montagne più alte a sud del Kilimangiaro, i monti Maloti che arrivano a oltrepassare i tremila metri di altezza. “Famo Mountain” è il nome che si è dato un quintetto del Lesotho guidato dal cantante trentacinquenne Tebotho, e dal rapper Leeto, accompagnati dall’organetto di Monts’i Monts’i e dalle percussioni di Molefe e Thafeng. Le loro narrazioni musicali sono tipiche del genere famo che rimanda ai minatori basotho immigrati dal Lesotho in Sudafrica fin dagli anni Venti del ‘900. Quando nacquero, questo tipo di canti venivano chiamati focho, cioè “fuori bersaglio” in riferimento alla confusione che suscitava nel pubblico questa musica e soprattutto le sue narrazioni che davano spazio a sentimenti e frustrazioni. I gruppi presero a chiamarsi Marashea (“i russi”) mescolando musica famo e forme di protezione dalla violenza che in Sudafrica tendeva a colpire i lavoratori immigrati; nel tempo, questi gruppi sono stati chiamati sempre più spesso gang, organizzazioni che agiscono secondo le proprie leggi e spesso in conflitto – violento – fra loro. Ian Brennan ricorda che “mentre ci apprestavamo a cominciare le registrazioni, il titolo di uno strillone di un quotidiano recitava ‘Un'altra sparatoria di massa dei famo’. Non era una notizia molto confortante per noi che stavamo per affrontare un viaggio di quattro ore su strade di montagna per incontrare un gruppo musicale famo. Si sono verificate così tante violenze tra bande rivali di musica famo che il Lesotho è spesso chiamato ‘la capitale degli omicidi del continente’ e attualmente si colloca al sesto posto tra i Paesi con il maggior numero di morti al mondo. Nonostante il Lesotho sia la nazione con la popolazione più omogenea dell'Africa (il 99,7% dei cittadini sono basotho), le divisioni restano. Un abitante del luogo ci ha detto che quando è in auto evita di mettere musica famo per paura di segnalare involontariamente l'affiliazione sbagliata”. In pratica, questo ha significato evitare sessioni di registrazione all’aperto: sono state organizzate nella cucina della casa di un amico locale. Il timore era che, all’aperto, potessero attirare attenzione e molestie da parte di bande rivali. Un secondo possibile rischio per le riprese all’aperto sarebbe potuto venire dalle riprese parallele di turisti con i loro telefoni. Gli otto brani hanno durata variabile da uno a otto minuti e riflettono diverse forme narrative e musicali. Da un lato ascoltiamo la breve ninna nanna “Oi, Oi, Oi (Putting Baby to Sleep)” cantata dall’ospite Loape che si accompagna ritmicamente con il thomo (cugino del berimbau); dall’altro siamo investiti dall’esteso e possente canto di protesta che apre l’album criticando chi governa: “The Government Neglects Our Region”. La voce rauca di Tebotho si sofferma sulle prove che la vita chiama ad affrontare, dal sottrarsi alla violenza in “My Struggles to Survive (I Refuse to Join a Music Gang)” all’amicizia dei colleghi musicisti in “I've Been Betrayed By So Many People, But My Bandmates Saved Me”. Fra le canzoni più toccanti c’è quella che vede l’organettista Monts’i Monts’i anche in veste di cantante: “I Miss My Wife, She Left to Find Work in South Africa” che racconta la nostalgia per la moglie che è stata costretta a trasferirsi all'estero per trovare lavoro. E c’è spazio per osservare i fiumi in piena con l’essenziale e ipnotica “Rivers are Full” e per la conclusiva e energetica “Prayer for Peace”. famomountain.bandcamp.com/album/for-those-left-behind


Alessio Surian

Posta un commento

Nuova Vecchia