Ana Carla Maza – Caribe (Persona Editorial, 2023)

La violoncellista, cantante e compositrice Ana Carla Maza offre il suo terzo album a distanza ravvicinata, proponendo una “sterzata” dopo i due lavori centrati sulla sua voce e il violoncello, “Bahia” e “La Flor”. Per i suoi recenti concerti in Italia ha avuto come compagni di viaggio Norman Peplow al pianoforte, Marc Ayza alla batteria e Jay Kalo alle percussioni. Al Teatro Sociale domenica 24 marzo il quartetto è stato ospite del Bergamo Jazz Festival e ha presentato il nuovo album che propone un viaggio immaginario nei Caraibi e nell’America latina. Caraibi, in spagnolo “Caribe”, sono tradotti, in questo caso, in calore, allegria, amore. La miscela ritmico-sonora ha funzionato e nella parte finale del concerto, il pubblico ha trovato nel teatro lo spazio per ballare con brani come “A Tomar Cafè”, il singolo che ha lanciato l’album. Il pianista Norman Peplow è protagonista anche del nuovo album, insieme al batterista della Guadalupe Arnaud Dolmen, il percussionista Luis Guerra e il sassofonista e flautista Irving Acao, entrambi cubani, Fidel Fourneyron al trombone. Di “Caribe”, Ana Carla Maza dice aver scritto o arrangiato i tredici brani durante i recenti tour internazionali e di essere orgogliosa di averlo prodotto interamente da sola, oltre ad aver scritto gli arrangiamenti per ognuna delle parti musicali. Il senso della musica lo riassume così: “’Caribe’ è quando non c’è elettricità nel paese e ci sono mille difficoltà, ma si va avanti: un viaggio ricco di emozioni da
condividere”
, sottolineato dal battito di mani che scandiscono la clave di base nel brano che il titolo all’album. Quattro brani sono indicati come “Latin Version” e segnalano anche il viaggio della stessa Ana Carla Maza fra l’album “Bahia” e il nuovo lavoro: si tratta di quattro arrangiamenti che rileggono nello spirito di “Caribe” le sonorità essenziali registrate nel 2022: le nuove versioni rimandano alle jam “descarga” lanciate a L’Avana a metà degli anni Cinquanta dalla Panart al ritmo di son, rumba, guajira, guaracha e bolero con giganti come Chico O'Farrill e Cachao. Spazio dunque alla scansione ritmica del piano e della “clave” che ancorano l’intero ensemble alla danza dei poliritmi fin dall’apertura con la vivace “Guanabacoa” che introduce anche il coro, armonizzando la voce di Ana Carla Maza. Ma i brani “Latin Version” sono anche un’occasione per viaggiare attraverso l’America Latina: dall’Argentina di “Astor Piazzolla” (brano composto nel 2021 per celebrare il centenario del bandoneonista e compositore), dove emerge protagonista il violoncello, ai ritmi brasiliani di bossa di “Bahia” su cui canta l’assolo di pianoforte, a “Huayno” che rallenta il tempo ed estende la durata del brano originale (Latin Version), molto più lungo dell'originale, vede il tempo rallentato considerevolmente in questo brano il ritmo della
danza quechua che collega Peru, Bolivia, e le regioni settentrionali di Argentina e Cile cui Ana Carla Maza dedica i timbri più profondi del proprio strumento. Le nuove composizioni fanno spazio anche all’allegria dominicana nel ritmo merengue e nel canto de “Las Primaveras”. “Caribe” è reminiscente delle prime sonorità “salsa” con gli iconici dialoghi fra la voce solista, gli staccati e gli ostinati del pianoforte e le melodie dei fiati, su un energico tappeto di percussioni. A rallentare il ritmo ci pensa la breve “El Malecón” mettendo in evidenza le qualità acustiche e la cantabilità delle linee del violoncello, quasi a sintetizzare in chiave sonora l’orizzonte liquido che si offre a chi percorre il lungomare della capitale cubana. Nella parte finale dell’album si torna in Brasile, questa volta sulle tracce del forró nordestino in compagnia della fisarmonica di Noé Clerc. In “Tropical” il violoncello si riprende la scena e conduce il gruppo a far salire di intensità e densità l’intreccio musicale. Chiude “Diana” che indulge in accessibili colori jazz prima di tornare a Cuba proprio nelle battute finali, offrendo le sollecitazioni danzanti delle percussioni e del pianoforte. Nei suoi versi, una sintesi dell’approccio di Ana Carla Maza alla musica: "Non aver paura, è la tua vita, non hai nulla da perdere".  


Alessio Surian

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